Red Bull sta cercando di fare quadrato in F1. Non è semplice, a seguito dell’abbandono di Adrian Newey e della conseguente crisi tecnica che ne è scaturita. Pierre Waché dovrà dimostrare di essere all’altezza con la prima “creatura” partorita sotto la sua supervisione. La volontà, in tal senso è parecchio chiara. Cancellare l’atteggiamento altalenante sofferto nel 2024 e ripartire verso l’unico anelito possibile: lottare al vertice per vincere tutto. A tal proposito riportiamo i pensieri di Helmut Marko, storico super consulente della squadra di Milton Keynes.
Consueti convenevoli sul Natale a parte, dove Marko descrive i suoi festeggiamenti umili con un semplice albero e una mangiata in famiglia, le domande si fanno calde quando si parla del 2024 in merito alle soddisfazioni. L’ultima annata della Red Bull non è andata secondo i piani, ma questo lo sappiamo. Il titolo costruttori è andato alla McLaren e pure la Ferrari ha messo dietro, nella classifica, la squadra austriaca. All’ottantunenne originario di Graz, però, non sembra interessare più di tanto. Lo si capisce dalle sue parole, che virano immediatamente sul pupillo da lui cresciuto, sportivamente parlando.
Ci riferiamo a Max Verstappen che, malgrado una vettura tutt’altro che perfetta, è riuscito nell’impresa di prendersi il 4° mondiale piloti. E allora Marko lo ricorda con piacere, sottolineando che, per l’anno venturo, il target è vincere ancora con l’olandese. Farlo, cercando di battere il record che il talento di Hasselt porta con sé in concomitanza con Vettel. Il tedesco si è fermato a 4, anche perché i problemi legati alla power unit Renault nell’era ibrida hanno limitato fortemente i risultati della monoposto. Un fattore che, a distanza di tempo, Helmut vuole ribadire a gran voce.
F1, Red Bull: Lawson scelto perché accetta di essere il maggiordomo di Verstappen
Pensando al 2025 sappiamo che il corpo normativo non cambierà. Una costanza regolamentare che potrebbe aiutare come no. Le certezze sulla PU ereditata dalla Honda ci sono. Tuttavia, anche le altre scuderie andranno a recuperare prestazione. Questo il pensiero dell’austriaco che, inoltre, si aspetta una lotta molto serrata al vertice con Ferrari, McLaren e Mercedes. Il suo preferito, quello su cui punta, è ancora Max, ovviamente. Dando un’occhiata al panorama dei piloti, resta lui il numero 1. Per la Rossa, invece, vede una competizione molto forte tra Lewis Hamilton e Charles Leclerc.
Idem per la scuderia di Woking, visto che Piastri, a questo giro, non si accontenterà del ruolo da numero 2. Si parla di rivalità interne che non faranno presenza in Red Bull. Lo fa sapere Helmut stesso, che spoilera, se ancora ce ne fosse stato bisogno, come Lawson deve essere e sarà solo un ulteriore supporto per Verstappen, pilota sul quale si punta per raggiungere gli obiettivi. Parlando di Liam, sostiene che la sua forza mentale sia stata determinante per la scelta della squadra, sebbene la sua esperienza in pista non sia grande. “A parte Max”, l’importante per il neozelandese sarà non farsi battere da nessuno.
Lo deve fare accettando che per Red Bull esiste qualcuno che non può battere. Una sorta di avvertimento, perché Lawson è stato scelto proprio per questo. Dovrà recitare il ruolo di sottoposto. Il “maggiordomo” stile Bottas, che dovrà farsi da parte e favorire in tutti i modi Verstappen. Questo è, niente di meno. Forse, almeno sportivamente parlando, possiamo sostenere che non sia il massimo della vita. Anche perché si presuppone che un pilota di F1 voglia sempre vincere e battere chiunque, pure e soprattutto il suo compagno di squadra. Ma non sarà così, evidentemente.
F1, Red Bull: finestra operativa della RB21 aggiornata
Senza dubbio la parte più interessante di questa lunga intervista, almeno per quanto ci riguarda, è quella relativa alla monoposto che verrà svelata in anticipo sui tempi a fine gennaio. Una mossa che consentirà al team di testare tramite un filming day la RB21, così dovrebbe chiamarsi, potendo realizzare una raccolta dati importante per ritoccare la vettura prima del campionato, se fosse necessario. Lo stesso Marko lo lascia intendere, suggerendo come il concetto di base della monoposto che parteciperà alla prossima campagna agonistica sia di fatto già pronto.
Marko fa sapere che il lavoro sulla vettura è terminato. Siamo alle fasi finali della produzione, insomma, per assemblare l’auto dopo che Red Bull ha passato brillantemente i crash test della Federazione Internazionale. Uno degli target era quello di risparmiare peso per rendere più agile il mezzo meccanico. Missione compiuta, a quanto sappiamo. Anche l’approccio è cambiato, strategia fortemente voluta dal tecnico francese oramai al comando da tempo. Serviva un punto di lavoro stabile e più facile da raggiungere e, proprio per questo, il lavoro ha preso una precisa direzione.
Non è mai semplice produrre una vettura che possieda un’ampia finestra di funzionamento, per potersi adattare al meglio a qualsiasi contesto competitivo. Giusto quello che è mancato nel 2024 e che, di fatto, è sempre stata un’arma decisiva, in F1, per la Red Bull. La zona di confine della competitività è aumentata sulla RB21. Mossa che sarà parecchio d’aiuto ai piloti per raggiungere il massimo rendimento in qualsiasi tracciato. Una monoposto “prevedibile”, capace di esprimere performance in tutte le sue aree. Era questo l’intento che, a quanto pare, è stato raggiunto. Occhio…
Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Red Bull – F1Tv