Il matrimonio tra Hamilton e Ferrari sta per iniziare. In una disciplina in cui il ricambio generazionale è molto più grande che in passato, i piloti più esperti della categoria non mollano la presa. Oggi è una giornata importante per Lewis, che compie quarant’anni proprio nell’anno in cui vestirà di rosso. Il pilota originario di Stevenage e Fernando Alonso stanno ridefinendo quelli che, sino a qualche tempo fa, erano considerati limiti fisiologici per competere ai massimi livelli nella classe regina del motorsport. Esempi di autodisciplina per le nuove leve.
Un fattore che potrebbe essere figlio dei suddetti campioni. Per il talento britannico il traguardo anagrafico coincide con la sua nuova sfida professionale, resa ardua da diversi fattori. Dal punto di vista logistico, Hamilton non ha mai gareggiato con scuderie aventi sede fuori dal Regno Unito. Da ragazzo molto sveglio, ha compreso di immediato che, il suo adattamento in un contesto completamente diverso non può prescindere dalla presenza fisica a Maranello e dalla comprensione della nostra lingua, anche se l’inglese è di fatto l’idioma istituzionale della F1.
Per il sette volte campione del mondo si tratta di una sorta di nuovo inizio e, per tale ragione, pare che la Ferrari ha programmato quattro giornate di test utilizzando le TPC (non è chiaro ancora se sarà la F1-75 o la SF-23), in cui Lewis effettuerà una sorta di tirocinio. Giorni, importanti, dove l’ex Mercedes lavorerà in pista con i tecnici che lo supporteranno nel corso della sua avventura nello storico team modenese. Una fase conoscitiva che si poteva anticipare nel mese di dicembre, in occasione delle prove a valle dell’ultimo Gran Premio della scorsa campagna, ma che non è stata possibile in relazione ai vincoli commerciali che legavano Lewis alla scuderia tedesca.
In Ferrari sono consapevoli che il rendimento del pilota inglese è funzionale al rapporto umano che si instaurerà con i propri ingegneri. Pensiamo a piloti estroversi oppure logorroici: l’ingegnere deve saperli ascoltare; al contrario, se il pilota ha un carattere introverso, si deve riuscire ad essere empatici per estrapolargli le maggiori informazioni possibili, mettendolo sempre a proprio agio. Una chimica che può essere costruita attraverso un processo di conoscenza reciproca e un assiduo lavoro congiunto.
Oltre ai provvedimenti che arriveranno direttamente dalla pista, Hamilton avrà modo di effettuare tanto lavoro al simulatore, attività che gli consentirà di adattarsi alla tecnologia in dotazione della Scuderia di Maranello rispetto a quella che ha utilizzato sino allo scorso anno in Mercedes. Proprio tramite il campo virtuale, il pilota originario di Stevenage potrà iniziare a comprendere se le caratteristiche del progetto 677 sono affini al suo stile di guida. Come logico che sia, solo dopo i test in Bahrain si potrà accertare la similarità di quanto testato nel contesto ipotetico rispetto alla realtà.
Ferrari: Hamilton è in grado di fare ancora la differenza
Nella stagione che sta per iniziare, l’ultima prima della rivoluzione relativa al nuovo corpo normativi, Hamilton avrà dinanzi a sé molteplici sfide. La divisa della Ferrari può essere molto pesante da indossare, ma il campione britannico ha le spalle larghe e saprà certamente gestire la pressione che ne consegue. A livello potenziale, l’epta campione del mondo si trova nelle condizioni ideali per stabilire nuovi record di natura anagrafica. Nella F1 moderna solo Nigel Mansell è riuscito a vincere un Gran Premio dopo la soglia dei quarant’anni, trentuno anni fa, nel controverso Gran Premio d’Australia, reso celebre dalla collisione che eliminò Schumacher e Hill (contendenti per il titolo iridato, nda).
Per non parlare dell’eventuale conquista dell’ottava corona iridata. Una tematica davvero interessante che ci riporta ai fasti passati della massima categoria, quando le vetture erano ben differenti dalle attuali. Gli unici over 40 a riuscirci sono stati Fangio, Farina e Brabham. Nel caso del pilota anglo-caraibico parliamo di un pilota integro fisicamente, capace di vincere ancora delle gare, come successo nella scorsa campagna. Per di più, è parecchio motivato per coronare l’impresa più difficile della sua straordinaria carriera: laurearsi ancora campione ma questa volta con la Ferrari.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: – F1Tv