Hamilton e Ferrari, il mito che abbraccia la leggenda. Un legame che porta con sé un’attesa febbrile per i tifosi. Supporter che la prossima settimana, presumibilmente mercoledì mattina, saranno a migliaia, presenti a Fiorano, quando il sette volte campione del mondo di F1 calcherà, per la prima volta, la pista di proprietà del team italiano a bordo di un’auto italiana. Un evento atteso in tutto il mondo. Un episodio che farà capire la portata enorme di questa collaborazione. E non ce ne vogliano le altre squadre, ma il talento di Stevenage che stringe il volante di una rossa sarà un momento “catartico”.
Il resto dei discorsi sta a zero, poiché, per quanto l’attenzione mediatica possa snobbare la cosa, senza dubbio sarà uno dei fatti sportivi dell’anno più chiacchierati e seguiti. Da qui partiranno una serie mirabolanti di congetture relative all’ipotetico rendimento del “baronetto inglese”. C’è chi lo identifica come il salvatore della patria, ma c’è pure chi lo chiama bollito. Un’operazione di marketing finalizzata all’ingrasso degli ingranaggi. In tal senso è giusto lasciare a qualsiasi individuo il suo pensiero. Sarà solo la pista, unico giudice supremo, a mettere ordine tra i pensieri più sfrenati.
Vigna parla poco della Ferrari. Quando lo ha fatto, in passato, le dichiarazioni di una persona al di fuori del mondo sportivo hanno fatto presenza. Un metodo comunicativo cancellato dal team che, su chiara richiesta di Frederic Vasseur, ha spinto il previdentissimo John Elkann a chiarire la cosa con l’amministratore delegato. Benedetto deve parlare di conti, trimestri e affari legati al marchio. Per il resto esistono tante persone preposte a commentare le faccende di pista. Era giusto farlo e il cinquantacinquenne pisano ha mostrato un atteggiamento più attento, congruo al suo ruolo.
Tuttavia, per l’occasione, la possibilità di fornire un commento su Hamilton c’è stata. Un’eccezione comprensibile, vista la portata dell’evento. In questo caso non ha espresso un parere personale, ma, piuttosto, ha riferito l’aria che si respira nell’ambiente quando mancano pochi giorni al debutto dell’inglese, confermando la sua presenza in pista, a Fiorano, per questo primo test utile a impratichirsi con i comandi, la squadra e la maniera di lavorare. Ha confermato la fibrillazione e l’enorme voglia di cominciare questa grande avventura, il fatto che Ferrari sia quasi pronta e che le aspettative siano piuttosto alte.
Ferrari, Hamilton: le motivazioni che spingono Lewis lontano dai problemi
L’uscita di Vigna al riguardo è stata “asciutta”. Lineare. Priva di voli pindarici o ipotetiche informazioni sciocche e facilmente mal interpretabili da media e tifosi stessi. Bene così, non doveva essere nulla di diverso da quanto detto. Oltre a lui c’è pure qualche altro personaggio che arroga il diritto di commentare con fermezza il futuro. E pure qui non c’è nulla di male. D’altra parte le opinioni fanno parte della vita, sempre e comunque. Se coerenti con chi le ascolta possono pure fare piacere. Altrimenti vengono messe da parte, un meccanismo utile a non farsi coinvolgere emotivamente.
Il grande bagaglio tecnico di Hamilton, unitamente all’esperienza ventennale in F1, farà sì che il Re Nero potrà muoversi senza troppa fatica nell’ambiente Ferrari. Uno scenario stracarico di pressione, lo sappiamo bene, dove in passato parecchi piloti hanno perso la bandola, schiacciati da questo enorme peso. Non sarà il caso di Lewis, però, a nostro modo di vedere. Questo tenendo presente la sua grande capacità mentale nel gestire le situazioni. Lo ha dimostrato a più riprese. Di recente ne ha parlato un suo ex compagno di squadra, che è pure riuscito a batterlo con la stessa macchina, nel 2016.
Rosberg conosce bene Lewis. Amici sin da ragazzini, i due hanno condiviso gran parte della loro vita relazionata al mondo delle corse. Lui, Nico, senza mezzi termini, ha parlato della “capacità manipolativa” di Hamilton per quanto riguarda il rapporto con la stampa. Si riferiva al fatto che il campione di Stevenage è molto bravo a portare dalla sua parte la comunicazione. Detta così sembra pure brutta, come cosa. Noi pensiamo che volesse far notare la sua abilità nell’amministrare i commenti relativi ai fatti, affinché non possano inficiare negativamente sulla sua condotta.
Secondo il tedesco, Hamilton sfiderà se stesso in Ferrari. È tutta una questione di mentalità, grazie alla quale potrà rinascere dopo alcune stagioni difficili, spese in Mercedes, e prive di motivazioni. Servirà tanta dedizione verso un nuovo mondo, quello italiano, non troppo conosciuto a livello lavorativo. Un cambiamento epocale che dovrà essere mosso dalla voglia estrema di migliorare se stesso. Se Lewis ha scelto la Rossa, a quarant’anni suonati, quando in bacheca aveva già tutto, è proprio perché voleva, per un’ultima volta nella sua carriera, mettere alla prova se stesso.
Sia il pilota che la persona stessa. Ecco perché le motivazioni e l’impegno non mancheranno di certo. Dello stesso pensiero sarebbe anche un altro ex campione del mondo, figlio del mai dimenticato Gilles. Pure lui pensa cose simili, in linea di massima. Ma Jaques parla anche del “lato oscuro”. Quel fattore che potrebbe emergere, al quale è impossibile ribellarsi. Il capire che ormai ha fatto il tuo tempo e le ragioni per spingere al massimo, dentro di te, non ci sono più. Un qualcosa che succede a tutti i piloti di F1, evidentemente, e che li porta poi al ritiro.
Hamilton per il momento è ancora lontano da tutto questo. Ferrari lo sapeva e gli ha offerto un contratto. Al corpo di Lewis serve ancora adrenalina. Quella voglia matta di correre, competere e, perché no, vincere. Nulla di diverso. C’è invece chi, come Rosberg, raggiunto l’obiettivo ha preferito farsi da parte e non difendere il titolo. Oppure come lo stesso Villeneuve che, attratto dai soldi, ha scelto di abbandonare il prestigio della Williams per sprofondare alla British America Racing (BAR). Scelte facili, giusto al contrario di quella realizzata da Hamilton, che sfida la storia verso un chiaro obiettivo: vincere con la Ferrari dopo i sedici anni di digiuno della storica scuderia.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv