giovedì, Febbraio 13, 2025

F1, Pirelli vuole strumenti per stanare irregolarità sulla pressione gomme

“Formula gomme”: così definita la stagione di F1 2024 per via delle coperture Pirelli che, sino a prova contraria, in parecchie occasioni sono divenute protagoniste della scena. Tanti, troppi i contesti competitivi dove, appunto, le mescole del costruttore italiano hanno fatto una differenza enorme a livello prestazionale, in merito alla capacità delle scuderie di attivarle e mantenerle nella corretta finestra di funzionamento. Il modello matematico che ogni scuderia realizza prima dell’inizio del mondiale è decisivo. Su questo dubbi non emergono. Tuttavia, tale studio non sempre serve.

Di dimostrazioni inerenti a quanto detto ne abbiamo viste a bizzeffe nello scorso campionato, sia in qualifica che in gara. Per quanto concerne il sabato, parliamo di mera attivazione necessaria per accedere al massimo grip a disposizione. Non produrre un ciclo di isteresi corretto, di fatto, significa che il processo di deformazione al quale lo pneumatico è sottoposto risulta insufficiente. Risultato? L’aderenza e con essa le performance raggiungibili latitano. Differenze di rendimento enormi, a volte superiori al secondo, che sbilanciano i valori in pista a favore dello spettacolo.

Sì perché in più di un’occasione, una memoria attenta lo ricorderà senz’altro, piloti e scuderie insospettabili, parliamo di chi abitava stabilmente il cosiddetto midfield, hanno beneficiato, e non poco, del corretto utilizzo delle gomme. Nel farlo hanno guadagnato ottime posizioni di partenza, a volte mantenute in gara, altre no, ma comunque utili per racimolare un risultato superiore alle attese. Ferrari ha sofferto parecchio, idem Red Bull. Decisamente meglio McLaren, capace di stabilizzare il rendimento nelle fasi classificatorie.

Pirelli F1
il britannico Lando Norris (McLaren) in azione a bordo della MCL38 – GP Abu Dhabi 2024

Bene anche Mercedes. Nel caso della scuderia di Brackley, inoltre, la caratteristica endemica della W15 di saper performare al meglio con le basse temperature è stata sfruttata appieno. Anche per quanto riguarda i riscontri sulla distanza dei 300 km, l’utilizzo delle gomme è risultato cruciale. Pure in questo caso era importante l’attivazione finalizzata al mantenimento della finestra operativa e al relativo consumo. All’interno di questo scenario, Pirelli pensa che alcuni team possano aver trovato il modo per aggirare le norme. Parliamo di pressioni, dove i controlli erano parziali.

F1, 2025: Pirelli vuole vederci chiaro sulla questione pressioni

In F1 ogni singolo dettaglio marca una differenza enorme. Le gomme, sino a prova contraria, sono l’unico punto di contatto delle monoposto con il piano di riferimento. Parliamo dell’asfalto, ovviamente. Questo significa che, senza usare nel modo corretto le coperture, il rendimento della vettura resta inespresso. Mentre chi sa usufruire al massimo degli pneumatici, rispetto agli, a parità di prestazione, raggiunge benefici piuttosto cospicui. Si gioca tutto sul filo di lana, insomma, dovendo valutare diversi elementi che concorrono al corretto utilizzo delle “calzature” Pirelli nell’arco della stagione.

A seguire alcuni dettagli in merito. La pressione delle gomme è uno dei parametri da tenere più in considerazione, davvero molto importante per una wing car. Fattore strettamente legato alla temperatura che si raggiunge all’interno della carcassa. Proprio per questa semplice ragione, le monoposto prendono il via della loro marcia con una pressione inferiore rispetto al valore target che, in maniera lenta e progressiva, viene raggiunto quando le coperture si scaldano a contatto con l’asfalto. Questo criterio è un chiaro indicatore della prestazione, in quanto incide sull’impronta a terra della gomma.

Pirelli F1
tecnico di Pirelli controlla le gomme Hard della Ferrari

Da qui, possiamo capire quanto sia cruciale saper trovare una stabilità di temperatura e pressione per centrare il livello di rendimento prefissato. Parliamo di parametri determinati per ricavare dallo pneumatico quanta più aderenza possibile, tenendo presente che ogni scuderia ha il proprio valore ideale, su cui puntare, per utilizzare al meglio le mescole. E qui arriviamo al nocciolo della questione. Come sappiamo, l’attuale regolamento prevede dei controlli sulle pressioni prima e dopo la marcia del veicolo. Tuttavia in tempo reale non esiste alcun tipo di monitoraggio.

Ma Pirelli vorrebbe vederci più chiaro, in tal senso. Questo perché non è affatto sicura che le scuderie abbraccino la regolarità durante gli stint di gara. Il boss Mario Isola è stato molto chiaro in tal senso e ha proposto l’utilizzo dei dati telemetrici, pur mantenendo i sensori all’interno delle gomme, per tenere sott’occhio le pressioni pure sulle lunghe distanze di gara. Un provvedimento che sarebbe attuabile facilmente, da definire in pochi giorni a livello regolamentare, prima dell’inizio del prossimo campionato 2025. Una richiesta alla Federazione Internazionale diretta che attende una risposta.

Per ora il corpo legislatore non ha fatto sapere nulla. Stanno studiando il caso. Si attende pertanto un riscontro prima dei pre-season test in Bahrein di fine febbraio, dove si potrebbe testare, oltre che le vetture, pure questa novità per evitare che le squadre possano agire in modo torbido sul tema pressione. Si tratta di concedere a Pirelli la possibilità di giudicare con perizia questo parametro e, se necessario, comunicare alla FIA le possibili irregolarità per poi piazzare le sanzioni relative. Lasciare spazio di manovra agli ingegneri di F1 è un’arma a doppio taglio, lo sappiamo.

Pirelli F1
Mario Isola, direttore della divisione motorsport di Pirelli

D’altra parte, quando la regolamentazione di una componente non è completa, ecco che i tecnici più scafati sono in grado di trarre vantaggi fattuali. Pirelli è decisa a cambiare le cose, poiché, dalle analisi effettuate nel corso della passata stagione di F1, ha rilevato alcuni dati su quali non si è saputa spiegare il perché, non avendo gli strumenti adatti che ora vorrebbe. La palla passa pertanto alla Federazione Internazionale, che ancora una volta dimostra di aver bisogno degli altri per rendersi conto di eventuali irregolarità. Nel giro di qualche settimana dovremmo saperne di più in merito…

Autore: Zander Arcari – @berrageiz 

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv

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