Ferrari, ci siamo quasi. La F1 targata 2025 sta per partire e come sempre, in questo periodo dell’anno, una delle tradizioni più interessanti riguarda la prima accensione delle power unit. Lo fanno tutte le scuderie, fornendo un antipasto del sound relativi agli attuali V6 turbo da 1,6 litri. Quello che in gergo tecnico viene definito “fire up“. Le varie scuderie condividono, attraverso i loro canali di comunicazione istituzionali, il ruggito dei propulsori in presenza dei membri della squadra, che assistono soddisfatti al compimento dei loro sforzi con il motore montato sulla nuova monoposto.
Una milestone importante e significativa per le squadra, in quanto sancisce, in sostanza, la conclusione della fase di progettazione della nuova monoposto. In virtù del congelamento dello sviluppo sui motori turbo ibrido, datato settembre 2022 come richiesto dalla Federazione Internazionale, questo rituale potrebbe sembrare superfluo. In realtà richiede una vera e propria preparazione parecchio complicata, che di riflesso non può far altro che impattare su tutte quante le componenti delle power unit. Prima di accendere il propulsore, gli ingegneri devono svolgere diversi compiti.
Tra questo, senza dubbio il più impotente riguardano gli esami che i tecnici devono realizzare, controllando tutti i parametri inerenti le diverse componenti della power unit e della monoposto. Solo una volta che tutti i gli indicatori concerneresti i criteri si attestano nel range desiderato, il motore viene acceso. Un’operazione delicata e al momento stesso “liberatoria” che da il via alla stagione di F1. Tra le squadre che hanno già effettuato il primo test sul propulsore ecco la Ferrari. Cerchiamo di capire meglio, pertanto, il lavoro svolo dal team di Maranello in questi ultimi mesi.
F1, Ferrari: il warm up dell’unità di potenza 066/15
Il Cavallino Rampante ha eseguito un dettagliata checklist necessaria quando si avvia un motore di F1, al fine di prevenire danni alle parti rotanti del motore e a quelle ad esso annesse. Il tutto, considerando che il pacco batterie (energy store ES) deve essere completamente carico quando viene avviato il propulsore. Nella fase di accensione, i computer degli ingegneri sono collegati all’unità di controllo del motore (ECU, nda) al fine di monitorare i parametri di tutte le parti dell’unità di potenza. Lo step successivo è quello di portare il la power unit a una certa temperatura.
Questo, ancor prima che entri in funzionamento. L’ICE, parliamo del motore a combustione interna, viene riscaldato da una pompa esterna appositamente costruita, in modo da far circolare il refrigerante caldo al suo interno. Il motivo è molto semplice: è necessario prevenire l’abrasione delle componenti che andranno in movimento. Il propulsore viene riscaldato a una temperatura di circa 80 gradi centigradi, tramite una pompa esterna. In questa fase viene immessa pure dell’aria compressa, per bilanciare eventuali perdite chei potrebbe soffrire il sistema di valvole pneumatiche.
Quando motore e olio hanno raggiunto la temperatura ottimale il propulsore non può ancora essere acceso, perché le sue parti interne non sono lubrificate. Ferrari ha utilizzato l’avviamento elettrico, che di fatto va ad immettere nel circuito il lubrificante in grado di circolare nell’endotermico. Una mossa per garantire che pistoni, fasce elastiche, cuscinetti, bielle e altri elementi interni siano coperti da una sottile pellicola d’olio. Una volta raggiunte temperature di esercizio e pressini ottimali, il V6 della rossa è andato in moto, deliziando l’orecchio del personale presente alla gestione sportiva.
Il propulsore della F1 tutta rossa è stato acceso grazie all’utilizzo di un mero e pratico motorino di avviamento, sotto stretta sorveglianza degli esperti diretti da Enrico Gualtieri, che di fatto hanno monitorato l’intera procedura per raggiungere l’obiettivo prefissato. Il propulsore ha girato al minimo, basta ascoltare l’audio rilasciato sui canali social della Ferrari per capirlo. Parliamo di circa 3.000 – 4.000 giri/min. La temperatura dell’acqua è scesa di immediato sin a 60°C (a causa della circolazione nel sistema di raffreddamento), per poi risalire nel giro di pochi secondi ad un valore di circa 80°C.
F1, Ferrari: più efficenza sulla power unit 066/15 malgrado il freeze datato 2022
Ai lettori più attenti, non sarà sfuggita la novità inerente la nuova sigla del motore italiano. Secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione, di fatto, il propulsore omologato per la campagna agonistica 2025 dovrebbe appunto chiamarsi 066/15. Stiamo parlando dell’ultima power unit della scuderia italiana, prima della rivoluzione tecnica che modificherà drasticamente l’architettura dei motori a partire dalla stagione di F1 2026. I rigidi paletti imposti dall’organo di governo hanno congelato lo sviluppo delle componenti “core” delle unità turbo-ibride.
Ciò malgrado, il pacchetto di modifiche consentite dal corpo normativo comprende diversi punti, sì secondari ma che possono comunque concorrere ad innalzare le prestazioni del motore, sia a livello tecnico che per quanto concerne efficienza e affidabilità. Alcune mosse possono essere strategiche e incidere pure nell’impostazione relativa all’aerodinamica del progetto. Da quello che sappiamo, la Ferrari ha realizzato un preciso fine tuning su diversi elementi compreso il software, con il chiaro intento di rendere maggiormente efficace il propulsore che spingerà le due SF-25 durante l’imminente campionato mondiale.
Ferrari ha pure modificato alcune componenti esterne relative all’impianto di gestione della temperatura. Un’area tramite la quale si è resa conto che poteva estrarre del potenziale utile al rendimento, anche considerando le nuova veste aerodinamica della monoposto. Come altre parti della vettura, il team italiano ha cercato di dare il massimo per affinare i punti di forza e la power unit 066/15 sarà proprio uno di questi. D’altra parte sappiamo la differenza che un motore può fare in qualifica, con un surplus di potenza, oppure sulla distanza dei 300 km tramite l’efficienza abbassando in consumi.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv