Nella pausa pranzo, Ferrari ha realizzato una prima analisi a bocce ferme. In F1 poter confrontarsi è sempre importante, specie dopo aver raccolto tante informazioni importati e utili alla causa. Il team italiano ha svolto una sessione mattutina con Lewis Hamilton piuttosto corposa. Da quanto appreso dalla nostra redazione, con il britannico si è cercato di realizzare un preciso lavoro: testare assetti più aggressivi come aveva fatto Leclerc, la scorsa settimana, nello shakedown di Fiorano. Era importante ricevere feedback anche dal sette volte campione del mondo, su questo aspetto.
Nel pomeriggio è sceso in pista l’esperto del mondo Ferrari. Ci riferiamo al monegasco che si appresta a partecipare alla settima stagione con il team di Maranello. Toccava a lui saggiare le qualità della Rossa senza le limitazione che per forza di cose, nello shakedown di Fiorano, essendo solamente un filming day, il team ha dovuto “subire”. I riscontri con l’ex Mercedes sono importanti, perché servivano per studiare con precisone il range di assetto e funzionamento delle gomme, cercando parallelamente di definire la mappa aerodinamica della vettura.
F1, Ferrari, lo studio estremo sul setup da parte di Hamilton
Anche Charles ha montato un grande rastrello aerodinamico. Nel suo caso, però, l’archibugio era collocato nella parte posteriore dell’auto, subito a ridosso delle gomme. Parliamo di una struttura con vari tubi di Pitot che misurano la pressione statica e dinamica. L’idea era quella di realizzare una scansione lungo tutta la zona verticale e mappare il campo di pressione, per poi confrontare le informazioni raccolte con i risultati al CFD. Questo test ci conferma i cambiamenti al fondo che abbiamo anticipato in fase di presentazione della vettura.
La porzione visibile del fondo è simile alla specifica sperimentale di Las Vegas, ma i veri cambiamenti sono nella zona nascosta, dove sono presenti i canali Venturi. Idem per l’area della chiglia. Per far funzionare al meglio il dispositivo, il run è stato realizzato a velocità specifiche e in alcuni punti del tracciato, per far sì che la mappatura non fosse corrotta da altre variabili di disturbo. Terminato questo test, via in garage per rimuovere gli aero rakes dalla monoposto. Nelle mani di Leclerc, la Rossa è parsa immediatamente più in palla. Facciamo un piccolo passo indietro per capire.
Nell’ultima parte della prima sessione la guidabilità è migliorata con Lewis. Grazie alle informazioni raccolte a Fiorano, come detto, sappiamo che Charles aveva testato la SF-25 con set-up più estremi. Al contrario, per Hamilton la messa a punto era decisamente più neutra. Per questo anche l’inglese ha svolto questo tipo di lavoro, stamattina, per fornire ulteriori informazioni alla scuderia. Troviamo infatti un “match” tra il comportamento nella pista di casa con il monegasco e il run del britannico di stamattina. In ambedue i casi, infatti, in alcune curve il sottosterzo si trasformava in eccesso di rotazione.
F1, Ferrari centra la messa a punto e l’instabilità scompare
Torniamo pertanto al terzo run di Charles, dopo una rapida sgambata per controllare tutte le funzionalità della monoposto. Il ferrarista scende in pista con le C3. Osservando le immagini, si nota immediatamente come la SF-25 sia una lontana parente rispetto all’auto guidata da Lewis. In origine, nel terzo settore non c’era ancora una guida del tutto perfetta, con la SF-25 costretta a parzializzare l’acceleratore. Stesso discorso al centro dello snake, dove Leclerc alzava il piede alla 6. La sua confidenza con il mezzo è poi aumentata in maniera progressiva, anche grazie a un ritocco al set-up.
Prendiamo in esame il giro veloce del monegasco partendo dal presupposto che la trazione è migliorata grazie ai feedback del pilota. Un pelo larga in curva 1, la numero 16 effettua una buona fase di uscita. Alla 4 il rendimento è buono sebbene non perfetto: in inserimento perdere leggermente la corda a causa di un leggero sottosterzo. Mentre nello snake la vettura appare ben piantata. In curva 8, a media-bassa velocità, l’anteriore risponde alla grande, senza alcun tipo di correzioni. Anche alla 10 nessun problema, malgrado altre vetture sembrano più stabili in quel tratto.
Ancora buona la trazione in uscita, con la curva che dovrebbe essere percorsa in pieno a giudicare dal sound del motore. Alla 11 si nota un leggero sottosterzo in ingresso, che costringe Leclerc ad aprire lo sterzo all’approccio dell’apice. In uscita deve infatti correggere, considerando che va sul gas con un angolo di volante maggiore del necessario. Alla 13 la direzionalità è buona, sebbene utilizzi meno cordolo rispetto alla McLaren. All’ultima curva si registra ancora un sottosterzo, con un leggero snap in uscita che si trasforma in sovrasterzo.
Come pensavamo, l’utilizzo di un assetto efficace, mettendo da parte gli esperimenti, ha trasformato il comportamento dell’auto. Superata la seconda parte della sessione, sopraggiunge un problema con la corrente e la pista resta al buio. Bandiera rossa che stoppa l’attività in pista di tutte le F1. Circa un’ora più tardi si torna a girare, sebbene poco dopo un accenno di pioggia si abbatta sul tracciato. Situazione che non impegni ai piloti di girare. Ferrari decide di effettuare una prova high fuel più corposa, per testare la gestione degli pneumatici.
All’interno di questo scenario la guidabilità della rossa non è ottimale. Si notano diverse correzioni e il rendimento è piuttosto discontinuo. Il bilanciamento deve ancora migliorare in tal senso. La strada è quella corretta, ma appunto resta un certo lavoro da svolgere per il team italiano. Leclerc chiede ed ottiene una correzione al retrotreno per rendere più morbido il posteriore. Una mossa vincente, in quanto la Rossa risponde bene e trova una maggiore stabilità, tanto nella marcia che nei tempi. Circa 2o minuti più tardi si interviene anche sull’avantreno per ritoccare la sospensione anteriore.
In questo caso non si parla di cinematica, in quanto è impossibile modificarla in questa modalità. Attraverso il pannello sul nosecone, si agisce sulle altezze da terra o sulla rigidità. Da quello che abbiamo capito si tratta della seconda ipotesi. L’ultima sgambata si conclude con giri alternati, dove il ferrarista testa le modifiche. Non c’è più tempo però, tutti a cena. La nostra analisi continuerà nella giornata di domani, sperando che la Ferrari possa realizzare un ulteriore passo avanti.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv