Ferrari si sta adoperando per questa prima giornata di F1. Parliamo dei test del Bahrain, dove tutte quante le dieci scuderie si spendono per alzare la comprensione sui propri progetti. Parliamo di un contesto competitivo parecchio difficile da giudicare, in quanto fanno presenza una miriade di fattori che gettano “fumo” sulle analisi che si possono fare. Principalmente ci riferiamo ai riscontri cronometrici che, in questa fase della stagione, sono assolutamente inutili: mappatura del motore endotermico, configurazione del sistema ibrido, carburante a bordo e differenza di mescole.
Se ancora non bastasse, il pilota può alzare il piede in qualsiasi momento per camuffare il cronometro. A margine di questa precisazione, possiamo senza dubbio analizzare il comportamento della vettura in pista, constatando l’handling dei piloti e le caratteristiche di base dell’auto. Il tutto considerando che, sino al termine delle prove su pista a Sakhir, tirare delle conclusioni definitive è del tutto sciocco. Nemmeno gli stessi tecnici avranno contezza del reale valore, figuriamoci noi poveri “umani” che non disponiamo nemmeno lontanamente dei mezzi che utilizzano i team.

Test F1 Bahrain, Ferrari: lo studio con in rastrelli aerodinamici
Nella prima sgambata della Ferrari, realizzata da Lewis Hamilton al volante della SF-25, l’auto italiana è apparsa in pista ingabbiata da un rastrello enorme nella parte anteriore della monoposto. Collocato subito alle spalle dello schema sospensivo, questo archibugio viene utilizzato per la raccolta dati. Informazioni importantissime che il team andrà a processare nell’arco dei test per aggiornare il simulatore effettuando prove comparative. Su questo aspetto vale la pena spendere due parole, inerenti all’utilizzo di questa apparecchiatura che tutte le scuderie hanno utilizzato.
Con gli aero rakes, così li chiamano quelli bravi con l’inglese, Ferrari ha cercato di ricostruire il campo di pressione a valle dello pneumatico anteriore. Area della vettura di F1 dove si generano parecchie turbolenze, la cui gestione è del tutto fondamentale per le varie componenti che seguono spostando lo sguardo verso la parte posteriore dell’auto. I dati raccolti sulla pressione vengono confrontati con l’ambiente simulativo e il CFD (Computational Fluid Dynamics). Parliamo di un sistema decisamente più accurato rispetto all’utilizzo del Flow Viz.
Quest’ultima è la particolare vernice a base di paraffina che, al contrario, tiene traccia delle linee di flusso a parete, ovvero sulle superfici della vettura. Chiarito questo aspetto importante, va ricordato che la squadra modenese sta testando lo schema pull-rod all’anteriore, potendo spingere per la prima volta a suo piacimento, poiché nello shakedown di Fiorano c’era il limite sulla velocità massima raggiungibile. Spostiamo ora il focus dell’articolo sulla questione handling, per capire l’atteggiamento della vettura italiana in queste prime quattro ore dei pre-season test in Bahrain.
Test F1 Bahrain: Ferrari SF-25 instabile
Lewis Hamilton ha realizzato diversi run in mattinata, utilizzando principalmente le gomme medie. Quando il team ha smontato dalla vettura l’enorme rastrello, il britannico ha realizzato qualche giro push, per poi dedicarsi allo studio della vettura e simulare il comportamento con alto quantitativo di carburante a bordo. In tale condizione, la Rossa ha mostrato una certa instabilità di marcia. I meccanici sono intervenuti più volte sull’anteriore per regolare il sistema sospensivo. Osservando la telecamera posteriore, idem per le riprese a campo largo, abbiamo notato la grande quantità di scintille.
Ferrari ha scelto una ride height piuttosto bassa dalla quale partire. Per fornire qualche dettaglio in più, commentiamo l’atteggiamento incostante della monoposto. Nel terzo settore si notava come il posteriore ballerino facesse fatica a seguire l’avantreno. Ma pure in fase di inserimento le cose non erano perfette. Anche in curva 4 abbiamo visto diversi problemi, dove la carenza di rotazione si trasformava in sovrasterzo in uscita. La SF-25 saltellava parecchio, specie nel rapido cambio di direzione 5-6-7, dove Hamilton ha faticato parecchio, finendo anche fuori dai limiti della pista.
Ovviamente, Ferrari si trova in piena fase di sperimentazione. La scuderia sta lavorando per definire una prima finestra operativa delle gomme. Parallelamente, tramite una continua modifica della messa a punto, si è cercato di registrare le reazioni dell’auto in tutte le fasi di marcia, sia dal punto di vista meccanico che da quello aerodinamico. Ferrari deve stabilire la tipologia di bilanciamento di base e, per farlo, deve sperimentare. Anche per questo abbiamo visto una vettura con altezze da terra molto basse che in talune circostanze hanno fatto stallare il fondo.
Si tratta di verificare la mappa aerodinamica per definire la finestra di lavoro. È quindi troppo presto per lanciare un allarme, sebbene sarebbe stato meglio non avere problemi del genere. Una curiosità: Hamilton ha realizzato diverse prove di partenza, in cui ha collocato la mano sinistra in alto come faceva in Mercedes. Questo significa che la Ferrari ha modificato il suo volante per far sì che potesse utilizzare questa particolare tecnica quando realizza lo stacco frizione. Appuntamento a più tardi per ulteriori analisi con il programma pomeridiano che sarà svolto da Charles Leclerc.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv