La tematica Ferrari legata alla questione Cardile è parecchio singolare. Una situazione al limite sulla quale sarebbe interessante fare chiarezza. Il mercato dei tecnici in Formula 1 è da sempre il modo più rapido, al quale possono appellarsi le squadre, nel tentativo di acquisire conoscenze custodite gelosamente dalla concorrenza. Tuttavia, il turnover degli ingegneri rappresenta una minaccia, in quanto il passaggio di conoscenze acquisite nella precedente posizione lavorativa viene inevitabilmente “in dote al “spifferato” al nuovo datore di lavoro. Non potrebbe essere nulla di diverso.
Per questo è stato concepito il periodo di aspettativa, che in Formula 1 è chiamato in gergo “gardening leave”. Un lasso temporale di durata variabile, in relazione al peso della figura professionale della risorsa in questione, nel quale il tecnico deve staccare completamente la spina e dedicarsi, appunto, a curare “i fiori del suo giardino”. In altre parole, un periodo sabbatico forzato. L’obiettivo (assai inverosimile) è di differire il travaso di conoscenze da un team a un altro attraverso l’ingaggio di figure strategiche della concorrenza.
F1, Il rapporto tra proprietà intellettuale e business di un’azienda
La proprietà intellettuale è un bene intangibile delle aziende. Rappresenta l’insieme dei diritti che proteggono l’innovazione, la creatività e il marchio di un’impresa, assicurando un vantaggio competitivo duraturo. È evidente che, in realtà industriali ad elevato tasso tecnologico e in cui la ricerca svolge un ruolo fondamentale, la tutela della proprietà industriale sia rigidamente disciplinata da protocolli normativi. Le grandi imprese proteggono nella massima misura possibile l’IP (proprietà intellettuale, nda) legata ad attività di ricerca, sviluppo, processo e marketing.
La politica di tutela della proprietà intellettuale richiede il coinvolgimento attivo di ogni persona, unità organizzativa dei team e, di conseguenza, una diffusa sensibilità in tutta l’associazione aziendale. Le conoscenze tecniche non brevettate, vale a dire quelle richieste per produrre un bene, per attuare un processo produttivo o il corretto impiego di una tecnologia, quando hanno come connotato il vincolo di segretezza, sono classificabili come “know-how”, che rappresenta un patrimonio dell’azienda e, in quanto tale, viene tutelato attraverso specifici accordi di riservatezza tra il datore di lavoro e il dipendente.
I dubbi su Cardile nel conflitto con Ferrari
Avendo delineato macroscopicamente le politiche che le grandi aziende applicano a tutela del patrimonio conoscitivo, la sentenza del tribunale di Modena, in relazione al procedimento della Scuderia Ferrari nei confronti dell’ingegner Enrico Cardile, risulta alquanto “tenera” a fronte di quanto contestato. L’ex direttore tecnico della Rossa diede le dimissioni lo scorso luglio, per poi essere annunciato come CTO di Aston Martin dopo poco più di una settimana.
Il misunderstanding in merito alla durata del Gardening Leave appare una leggerezza troppo grande per figure professionali di tale livello. Del resto, anche Aston Martin era certa di poter iniziare la progettazione della monoposto 2026 avvalendosi di Cardile, quale direttore dell’area tecnica e interfaccia primaria di Adrian Newey, che ha iniziato ufficialmente la sua avventura con il team di Silverstone il giorno 3 marzo.
I quesiti su Cardile sono parecchi
Provando a immaginare che ci sia stata effettivamente una “leggerezza” da parte dell’ingegnere aretino, l’eventuale collaborazione anticipata con Aston Martin rispetto ai termini del Gardening Leave si configurerebbe come potenziale spionaggio industriale. Il condizionale è d’obbligo, ovviamente, ma violando la disciplina del Gardening Leave, si andrebbe a prestare opera trasferendo conoscenza a un competitor prima del termine stabilito.
A questo: a fronte di tale accusa, il tribunale di Modena ha ribadito i termini del periodo sabbatico inizialmente pattuiti tra le parti o lo ha esteso portandolo a 12 mesi? Per giunta, intimando Cardile di bloccare ogni attività per conto di Aston Martin, implica la certezza che tale collaborazione sia avvenuta? E In che modo Ferrari ha appurato la violazione del Gardening Leave da parte di Cardile per poi denunciare l’infrazione alla procura di Modena? Signori, sembra proprio che ci troviamo d’innanzi alla punta dell’iceberg di una vicenda decisamente molto più complessa…
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Zander Arcari – @berrageiz