Red Bull non pare tanto considerata dai diretti avversari. In F1 si gioca spesso con le tattiche. Tutto vero. Ciò malgrado, almeno per quanto riguarda la McLaren, scuderia che porta con sé il favore del pronostico, gli ex campioni del mondo non sembrano destare troppa preoccupazione. Al contrario è proprio la Ferrari che ha impressionato di più il team di Woking. Mentre scriviamo, i briefing tecnici sono della scuderia austriaca sono in corso.
La perdita di Adrian Newey si continua a far sentire. Pierre Waché è un ottimo tecnico, ma nelle ultime settimane è parso più interessato alle altre squadre: al grado di anti-dive della MCL39, che giudica troppo eccessivo, o all’ala posteriore della Ferrari, oggetto di verifica da parte della FIA per una presunta irregolarità. Insomma, ci sarebbero altre cose su cui concentrarsi in questa fase molto delicata del mondiale.
Red Bull non ha idea di cosa succeda
Verstappen dice sempre quello che pensa. Difficile vederlo in una maniera differente. Oggi era scuro in volto, insoddisfatto. Certo, non pensava che sarebbe stata la classica passeggiata, ma nemmeno aveva previsto la serie di problematiche legate alla sua vettura. Una monoposto che sembra non trovare il corretto punto di lavoro. L’aderenza non c’è, almeno per quanto riguarda il giro veloce.
Molto meglio il discorso legato alla simulazione del passo gara, con i serbatoi pieni di carburante. Su questo aspetto un mezzo sorrisetto scappa all’olandese, senza però farsi trascinare da falsi entusiasmi. Anche Lawson non è che sprizzi gioia da tutti i pori. Considerando che si tratta del suo primo weekend con la Red Bull nel 2025, l’adattamento mostrato alla vettura può essere senza dubbio definito buono.
Pure lui parla delle medesime complicazioni che il talento di Hasselt ha esposto davanti ai microfoni della F1. In pratica, oggi la Red Bull non ci ha capito nulla o quasi. Non sapeva da che parte iniziare per far andare veloce la vettura. Non un buon segnale, anche considerando che gli aggiornamenti al fondo non hanno offerto le prestazioni che il team attendeva. La notte di riflessione è iniziata, per fornire ai tecnici gli strumenti per cambiare le cose.
F1, i grossi problemi sofferti della RB21
In ambedue le sessioni di prove libere di F1, le monoposto di Milton Keynes hanno patito diversi problemi. La RB21, assieme alla McLaren, resta una delle vetture più forti nel far valere il rendimento sull’asse anteriore. Tuttavia, i piloti sono costretti a dipingere con molta precisione l’ingresso in curva, prendendo traiettorie perfette. Al contrario, il secondo asse tende ad alleggerirsi e il temuto eccesso di rotazione in ingresso si palesa.
Verstappen si è lamentato più volte di questo scenario, una situazione non certo ideale che sporca l’handling. Per di più, abbiamo osservato anche un netto sottosterzo alle basse velocità, nei tratti più guidati della pista. Una vettura che, anche considerando quanto visto durante i test pre-season, per il momento è molto difficile da giudicare. Nebulosa, la Red Bull sembra avere un bilanciamento parecchio delicato, influenzato da diversi fattori.
La transizione tra carenza di rotazione e sovrasterzo è molto rapida, una condizione che rende molto difficile i provvedimenti che mirano alla definizione della messa a punto ideale. La squadra austriaca di F1, però, ci ha abituato a pronti ribaltamenti della situazione. Se il lavoro al simulatore riuscirà a correggere i difetti, potrebbero sbloccare tanto rendimento. Per questo, specie considerando il talento di Verstappen, escluderli dalla lotta per la pole a priori ci sembra errato.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Red Bull – F1Tv