Ferrari ha cambiato l’organizzazione del team. In F1 essere altamente preparati è fondamentale. Conta avere una vettura competitiva, due piloti rapidi, coesi fra loro e pronti a lottare e un gruppo di lavoro esperto in grado di eseguire il weekend di gara alla perfezione. Ma tutto questo non sarà mai funzionale alla causa se la pianificazione della scuderia non è al top. Potrebbe sembrare una grande banalità, e probabilmente lo è. Tuttavia, sottolineare questo aspetto era importante per introdurre gli argomenti.
Mancano oramai pochi giorni al debutto della F1. Giovedì notte, di fatti, potremo osservare le dieci scuderie in azione sulla pista di Melbourne. Un ritorno al passato, dopo alcune annate in cui l’alba del mondiale si è consumata in Bahrain. La Ferrari ha lavorato sodo per farsi trovare pronta, o per lo meno al massimo delle sue possibilità attuali. Obiettivo? Fornire la migliore versione di sé in Australia. Nell’attesa di comprendere appieno le potenzialità della SF-25 conta la capacità di ottimizzare.
Vasseur non è Binotto
Frederic è il team Principal del Cavallino Rampante da oramai due annate abbondanti, quando il top management della Rossa decise di prescindere dai servizi di Mattia Binotto. L’ingegnere svizzero era un motorista esperto che a livello tecnico poteva dire la sua. Purtroppo però, il doppio ruolo con l’aggiunta della carica di direttore tecnico ha di fatto sovraccaricato i suoi compiti. Eppure è stato proprio lui a volere questa situazione che, in maniera inevitabile, lo ha portato al collasso.
Non siamo qui per dire che è più bravo tra i due. Vasseur senza dubbio ha tante doti come le poteva avere il suo predecessore. Ma la differenza lampante che si evince rispetto al mandato di Mattia, non è sul profilo squisitamente qualitativo. Chi siamo noi per giudicarlo, non ne avremo i mezzi. Quello che però risulta lampante, sotto gli occhi di tutti, sono un paio di capacità alle quali bisogna rendere onore che prima erano assenti. La prima riguarda l’empatia del gruppo Ferrari che mostra un livello decisamente più alto.
Il team è decisamente più coeso, e la capacità di reazione a margine di eventi potenzialmente distruttivi è molto grande. Ci riferiamo ad esempio al problema tecnico sofferto con la specifica del fondo introdotto in Spagna lo scorso anno, e la successiva partenza di Enrico Cardile lasciando scoperto un ruolo chiave. All’interno di tale contesto meglio non si poteva fare. C’è voluto del tempo, ok, ma le cose sono state sistemate senza mai perdere il bandolo della matassa.
Saper delegare per ottenere risultati migliori
L’altra questione parecchio interessante concerne la metodologia di lavoro di Vasseur. Il francese è un ingegnere, certo, ma non parliamo di un grande progettista o in linea generale un fenomeno in questo campo. Frederic usa la testa, però. Lo dimostra la scelta di prendere al suo fianco un braccio destro. Una persona che possa essere il prolungamento del suo braccio e della sua mente quando serve. Parliamo di Jerome D’Ambrosio, deputy team principal del team di Maranello.
Il belga ha molta esperienza nella massima categoria del motorsport e sa muoversi nella giusta maniera. Vasseur aveva bisogno di massima concentrazione su determinate questioni, e proprio per questo, con lo scopo di non tralasciare nemmeno il più piccolo dei dettagli, ha portato in Ferrari un nuovo ruolo. Qualcuno che potesse supportarlo. Tanta umiltà in quest’operazione, al contrario di Mattia che pensava di potersela cavare da solo nell’ampiezza dei suoi doveri.
E così, l’ex Alfa Romeo, tenendo pure presente il doppio programma relativo alla preparazione per la campagna agonistica 2025, avrà modo di essere più libero e focalizzato sui punti principali. In F1 serve priorizzare. Fred aveva bisogno di farlo, fornendo la massima fiducia ai suoi collaboratori. Una manovra fortemente voluta che aiuterà pure nel lavoro da svolgere in pista. Sì perché, a quanto ha capito la nostra redazione, ci sono altri collaboratori non sponsorizzati e meno visibili che lavoreranno per supportarlo.
Elkann attende i risultati
È quasi inutile sottolineare l’importanza della stagione che sta per iniziare. Lo facciamo lo stesso, ricordando che il giudizio sull’operato di Vasseur, al terzo campionato dove guida la Rossa, sarà senza dubbio più severo se i risultati non saranno quelli attesi. E non parliamo del solo parere dei supporter, ma bensì della presidenza che, sin dal primo minuto, ha dato carta bianca al manager francese contro ogni previsione. La decisione di John Elkann per molti è parsa impopolare.
Doveva essere il team principal “di passaggio”, in attesa di trovare un davvero bravo. E invece, il nipote di Gianni Agnelli ha investito parecchio sul francese. Anche per questo, sommando il grande sborso economico per portare a Maranello il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, si aspetta di osservare risultati finalmente all’altezza della storica scuderia italiana. Anche per questo, a Melbourne, arriva il primo vero e proprio test sull’organizzazione del lavoro impostata per il 2025.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv