FIA e Liberty Media hanno certificato, in un comunicato congiunto, che Cadillac sarà l’undicesimo team a prendere parte al mondiale di Formula Uno a partire dalla stagione 2026. Una formalità, dopo che General Motors ha garantito il proprio impegno in forma ufficiale anche in qualità di costruttore delle unità di potenza di seconda generazione a partire dal 2028. Nel prossimo biennio, il team americano farà ricorso alla tecnologia della storica Scuderia Ferrari.
Gli statunitensi hanno siglato una partnership tecnologica con il Cavallino Rampante anche per la fornitura di alcune delle componenti trasferibili (TRC, nda). L’uscita di scena del gruppo Andretti Global ha facilitato l’ingresso del nuovo soggetto nella massima categoria del motorsport. Gli attriti tra la famiglia italoamericana e Gregg Maffei (ex CEO di Liberty Media) hanno irrimediabilmente compromesso il sogno di un gruppo che aveva le carte in regola per poter ben figurare anche in F1.
La mossa per sistemare le cose
All’interno di questo scenario, non possiamo escludere che anche le azioni intraprese dal Congresso degli Stati Uniti nei confronti di Liberty Media, di fatto il proprietario della Formula Uno, in qualche modo abbia influito in quella che è stata una vera e propria inversione a U. Una frenata e marcia indietro da parte del detentore dei diritti commerciali della classe regina del motorsport. Spesso situazioni del genere accadono quando gli interessi sono nel mezzo della questione.
La società proprietaria di Formula One Group dal 2016, di fatti, è stata oggetto di un’inchiesta dell’Antitrust americano per la potenziale violazione della legge Sherman. Questo in relazione al diniego dell’ingresso del Team Andretti, legato ovviamente a Cadillac e General Motors. Il no alla manifestazione di interesse del gruppo Andretti giunse in contrapposizione al parere favorevole espresso dalla FIA, provocando un’azione bipartisan del Congresso americano.
Liberty Media e quel diritto di veto non scritto
L’ingresso di Cadillac in F1 infligge pertanto un duro colpo ai dieci team presenti da anni nel Circus. La manifestazione di interesse di Andretti Global venne rigettata al mittente da Liberty Media, in quanto si considerava di scarso rilievo l’ingresso di un nuovo soggetto. In realtà, i team e i rispettivi rappresentanti si sentono i veri protagonisti della popolarità raggiunta dalla Formula 1 a livello globale. E proprio per questo offrono il loro parere a volte anche in maniera perentoria.
Alcuni hanno fatto enormi sacrifici pur di esserci sulla griglia di partenza durante gli anni bui della pandemia da Coronavirus. Grazie a tale notorietà, ci sono state diverse manifestazioni di interesse sottomesse alla FIA. Le squadre, spalleggiate tacitamente dalla FOA, hanno sostanzialmente rivendicato un diritto di veto in virtù degli sforzi compiuti per aumentare la popolarità della Formula 1, per non parlare dei minori introiti versati nelle casse dei team da Liberty Media in ragione di un numero maggiore di squadre.
FIA, la vittoria non sono due auto in più sullo schieramento
La Federazione Internazionale, con l’ingresso di Cadillac, si aggiudica un round della silenziosa lotta di potere nei confronti della FOA. Il tono nei messaggi social dell’organo federale in merito all’ingresso di Cadillac nel Circus ne evidenzia la soddisfazione, perché in ballo non c’erano solo due monoposto in più sullo schieramento di partenza della stagione 2026, ma bensì una posta in palio molto più elevata.
L’ente regolatore ha dato prova di essere il padrone del vapore, l’unico soggetto che può definire le regole del gioco. Tale decisione crea ovviamente un precedente, in quanto l’attuale Patto della Concordia apre alla possibilità di un dodicesimo team come numero massimo di scuderie che possono iscriversi al mondiale. Prima che si facesse avanti General Motors in forma ufficiale, i team intendevano limitare il numero massimo di scuderie a 10.
Parliamo proprio del numero attuale di team che si muove all’interno del paddock. Un sorta di vincolo che in F1 è oramai decaduto con il futuro ingresso ufficiale del team Cadillac, che apre potenzialmente le porte a un nuovo soggetto interessato a competere nella massima categoria del motorsport. Sì… Un dodicesimo team, il cui ingresso potrebbe acuire esponenzialmente la lotta di potere in essere tra FIA e FOA. La situazione è molto calda
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Mercedes – F1Tv