McLaren con Piastri, sia nel successo che nelle avversità, in F1 mostra sempre compostezza. Stiamo parlando di colui che ha tutte le carte in regola per diventare il più grande pilota australiano dai tempi di Brabham. Un personaggio assai diverso rispetto a Daniel Ricciardo e Mark Webber (ora suo manager, nda). Di certo, Oscar è un pilota che sa cosa vuole, anche grazie ai sapienti consigli del suo manager.
Era il 1° agosto 2022, quando Fernando Alonso annunciò il suo accordo con l’Aston Martin. Il giorno seguente, l’australiano sconfessò l’Alpine, che intendeva sostituire il due volte campione del mondo con il prodotto più talentoso del proprio vivaio. Piastri non si scompose affatto e decise di rivendicare un accordo con il team di Woking, che nelle settimane successive ebbe la meglio nel contenzioso con la scuderia francese.

Per il pilota originario di Melbourne è stata una vera e propria fortuna. Quella che possiamo chiamare “sliding door”. Diciamo questo, in virtù della crescita esponenziale della storica scuderia britannica che si mette in netta contrapposizione al disastro delle squadra transalpina, da cui sta cercando di uscire a fatica. Piastri è introverso, ma determinato nel in posta nel supportare le sue ambizioni.
Le “papaya rules” figlie della velocità di Oscar
Non appena la McLaren gli ha offerto la possibilità di lottare per la vittoria, Oscar ha quasi sempre risposto presente. Va ricordato che al suo fianco c’è un pilota altrettanto veloce, che milita nel team inglese da molte stagioni. Questo per sottolineare che il classe 2001 non ha avuto certamente vita facile, da quando è arrivato in F1, dovendosi dimostrare innanzitutto all’altezza del compagno di squadra.
Per di più ha sudato parecchio per meritarsi una parità di trattamento. Solamente a partire dal Gran Premio del Brasile 2024, infatti, la scuderia diretta da Andrea Stella ha chiesto all’australiano di supportare Norris nella difficile rincorsa al titolo mondiale piloti. Anche questo inizio di mondiale dimostra che i due alfieri della scuderia inglese sono sostanzialmente sullo stesso livello, almeno per il momento.

Lando sembra ancora più veloce sul giro secco, area in cui Oscar dovrà fare un importante salto di qualità. Ciononostante, il ventitreenne ha consapevolezza dei propri mezzi. La F1 non è il punto di arrivo della sua carriera, solo per fare numero: l’australiano ha la chiara intenzione di dimostrare, anche nella classe regina del motorsport, ciò di cui è stato capace nelle categorie cadette: vincere il titolo mondiale.
Piastri abituato al successo
Norris sa che il il suo compagno potrebbe essere l’unico vero rivale di questa stagione. In Australia, una volta che Oscar si è sbarazzato di Verstappen, che lo aveva sorpreso al via, si è rapidamente accodato alla monoposto color papaya numero quattro. Il team ha preferito cristallizzare le posizioni in virtù delle avverse condizioni meteo. L’idolo di casa si è auto eliminato dalla lotta per la vittoria per un errore quando la pioggia aumentava.
Tuttavia, la gara della Cina ha dimostrato che l’errore di Melbourne non ha lasciato scorie e, sia nella gara sprint che in quella domenicale, Oscar ha battuto nettamente il suo compagno di squadra. La sensazione è che il giovane pilota australiano sia mentalmente una roccia. Stiamo parlando di un pilota che, al pari di Russell e Leclerc, ha vinto al primo colpo i campionati di Formula 3 e Formula 2.

Insomma, un pilota abituato al successo e che non teme nemmeno duelli ruvidi corpo a corpo. A differenza di Norris, che lo scorso anno ha gettato alle ortiche tante occasioni e che oggettivamente ha una chiara sudditanza psicologica nei confronti di Max Verstappen. Se davvero il mondiale dovesse essere un affare a due, la componente psicologica potrebbe essere determinante per le sorti del campionato.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: McLaren – F1Tv
