Per la Ferrari inizia un weekend importante, quello del GP del Canada di F1. La squadra di Maranello, dopo due podi consecutivi a Monaco e Barcellona, entrambi ottenuti con Charles Leclerc, è chiamata a spegnere con i risultati i rumors degli ultimi giorni e che vedono il team principal Vasseur fuori a fine stagione. Entrambi i piloti hanno difeso l’operato del manager francese, e vogliono fare quadrato cercando di dare il massimo.
Charles, una manovra forzata
La SF-25 si è comportata discretamente nelle ultime uscite, quantomeno in gara, ma le prestazioni sono ben lontane dalle aspettative di inizio stagione, e per questo motivo il nome di Vasseur è stato chiacchierato e non poco, così come quello del monegasco, il quale ha voluto smentire le voci di un possibile addio, giurando nuovamente amore eterno per i colori del Cavallino Rampante.
I piloti Ferrari sono a bordo delle loro monoposto e, dopo i consueti controlli pre-sessione, lasciano la pitlane per iniziare la prima uscita sul tracciato canadese. Entrambe le SF-25 montano pneumatici Pirelli a mescola rossa per questa fase iniziale. Il cambio è settato sulla mappatura GX3, pensata per garantire cambi marcia rapidi ma non eccessivamente bruschi. Hamilton attacca subito il cronometro, mentre Leclerc opta per un giro di preparazione per portare in temperatura le C6.

I primi passaggi sono cauti, con i piloti intenti a valutare le condizioni dell’asfalto, reso ancora più insidioso dal traffico presente in pista. La Ferrari mostra i soliti comportamenti: un leggero sottosterzo in ingresso curva e una risposta poco incisiva nei cambi di direzione più lenti. Mentre Lewis sembra faticare nel mantenere le gomme nella finestra ottimale, Charles appare più efficace nella gestione delle temperature, soprattutto sulla superficie dello pneumatico.
Nei primi due settori Leclerc non riesce ancora a trovare il grip ideale, ma nel terzo tratto è già tra i più veloci. Resta da capire se si tratta di un effetto legato al setup scelto o semplicemente di un ritardo nell’attivazione delle gomme. I suoi parziali migliorano costantemente nei giri successivi tra primo e secondo settore, segno che si trattava più di una questione di fiducia e adattamento alla pista, unita a un uso più progressivo delle mescole.
Tutto però si ferma per un incidente, proprio di Leclerc, che in curva 3 va al bloccaggio dell’anteriore destra. Il monegasco va sull’erba, non riesce a dare direzione alla monoposto e sbatte con l’anteriore sinistra contro il muro interno, prendendo anche la posteriore, distruggendo quindi gran parte del lato mancino della sua SF-25. Bandiera rossa e sessione finita per Charles.

Hamilton prova il feeling con la SF-25
Leclerc commette un errore banale, una disattenzione che lo penalizza pesantemente proprio mentre stava acquisendo sempre più fiducia con la vettura. Un vero peccato, vista la progressione mostrata. Dopo circa dieci minuti, la sessione riprende e Hamilton torna subito in pista con un altro set di gomme Soft. Neanche un giro e anche Lewis perde il controllo della sua vettura: in frenata alla curva 10, il posteriore si scompone e finisce in testacoda, fortunatamente senza danni.
Torna così ai box per montare un nuovo treno di pneumatici. Nel complesso, la trazione della Ferrari sembra convincente, ma resta evidente che la gestione dell’handling va affinata. La mancanza di rotazione continua a rappresentare un punto debole, lo stesso che ha portato Charles all’errore e all’impatto con le barriere. Rispetto al compagno di squadra, il britannico deve ancora trovare il giusto feeling con la monoposto, ma quantomeno non è andato a sbattere.
Al suo rientro in pista, Hamilton non mostra progressi evidenti nei tempi sul giro. Segnala inoltre un problema legato al delta sul volante, ricevendo indicazioni dal muretto di modificare l’approccio a curva 3 e curva 10: entrare più piano per guadagnare in accelerazione in uscita. Nella fase finale della sessione, il team si concentra su una simulazione passo gara con alto carico di carburante, fondamentale per analizzare il comportamento delle mescole in condizioni più realistiche.

La simulazione prevede 11 giri consecutivi, nei quali la SF-25 appare generalmente stabile ma ancora un po’ incerta in ingresso curva. I tempi si mantengono piuttosto costanti, con un primo giro rapido in 1:16.9, seguito da passaggi sul basso 1:17. In sintesi, il potenziale c’è, ma resta del lavoro da fare sul fronte del bilanciamento. L’obiettivo è trovare un assetto che consenta di massimizzare la prestazione, gestendo meglio sia il sottosterzo che il sovrasterzo per rendere la vettura più reattiva e competitiva.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Scuderia Ferrari – Federico Basile FP-PhotoImages
