Norris e Piastri guidano la McLaren in F1: una vettura che svetta a livello tecnico sulle altre. Da qui l’occasione per conquistare il titolo piloti che i gli alfieri del team di Woking si stanno contendendo. Oscar sta facendo meglio in quanto riesce a canalizzare tutto il suo talento senza distrarsi. Lando, invece, è decisamente in difficoltà. Perde spesso la calma e commetter errori sciocchi. Dopo 10 Gp arriva il primo esame importante.
La superiorità della MCL39, per assurdo, ha messo in evidenza alcuni limiti benché stia lavorando psicologicamente per migliorare. Come sottolineato anche in occasione della battaglia con Max Verstappen, c’è un’enorme differenza tra la possibilità e l’obbligo del successo. Specie se il rivale per il titolo, almeno per il momento, si trova all’altro capo del box. L’errore in Canada è simile a quello del passato: poca lucidità nei duelli corpo a corpo.

Arrivare quarto al traguardo, alle spalle di Piastri, era un risultato accettabile in virtù di una qualifica tutt’altro che brillante. Invece, Lando ci ha provato perché sentiva il bisogno di rivendicare il ruolo di capitano, in virtù della lunga militanza nella storica scuderia. Alla fine è andata anche bene, perché oltre al suo ritiro, la dinamica dell’incidente poteva provocare un danno alla monoposto del compagno.
Lando, il confronto con Oscar
Nei primi dieci round della stagione, il pilota originario di Bristol ha messo in mostra un rendimento altalenante: dall’altare alla polvere nel giro di poche settimane. Dalla superba prestazione di Monaco, alle performance incomprensibili in Spagna e Canada: montagne russe difficilmente spiegabili. La vittoria di Monte Carlo doveva sollevarlo psicologicamente, invece le amnesie stanno prendendo il sopravvento sul talento di Lando.
Il vicecampione del mondo ha spesso esibito le sue migliori performance quando non aveva obiettivi individuali da raggiungere. In tale contesto, la crescita esponenziale di Piastri amplifica le debolezze di Norris. Il giovane australiano, nel 2025, sta colmando quello che è stato il suo tallone d’Achille nel passato biennio: la qualifica. In dieci gare, Oscar si è qualificato meglio del suo compagno in ben sei occasioni.

I numeri assoluti di Piastri sono impressionanti in termini di efficacia: in soli 56 Gran Premi ha ottenuto 18 podi, di cui sette vittorie. Lando ha disputato 138 Gran Premi, conquistando 34 podi e “solo” sei vittorie. Ovviamente, i freddi dati vanno contestualizzati: McLaren è tornata al livello che le compete solo dalla scorsa stagione. In passato, Lando ha avuto una sola grande occasione, in quel di Sochi 2021.
McLaren, per battere Piastri occorre maggiore lucidità
Non siamo nemmeno a metà del campionato, ma si ha la netta sensazione che per Lando il Gran Premio dell’Austria possa rappresentare un bivio della stagione. Il distacco in classifica rispetto al compagno di squadra potrebbe essere tranquillamente recuperato.
Il problema è che il talento australiano abbina alla sua velocità una freddezza che lo rende molto consistente, in barba alla sua giovanissima età.
Parliamo di un ragazzo che, qualunque sia il risultato del fine settimana, non perde mai la sua serafica calma. Qualità che sono state sottolineate anche Max Verstappen, che si appresta a dare tutto nella corsa di casa, trovano l’equilibrio perfetto con la sua Red Bull. Il campione del mondo in carica, infatti, ha ammesso la sua stima nei confronti del rivale, esaltando proprio la calma nell’approccio al weekend da parte di Oscar.

McLaren ha gestito la rivalità interna con fair play. Tuttavia, dopo Montreal, Stella ha precisato che per nessuna ragione la rivalità interna deve ledere il risultato complessivo, anche considerando che McLaren ha fatto vedere che è pure capace di perdere. Tocca a Lando risalire la china senza sbavature, evitando passaggi a vuoto che hanno caratterizzato la sua carriera. Amnesie che mortificano il talento di uno dei piloti più veloci in griglia.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: McLaren – F1Tv
