F1. La Ferrari è una delle favorite per la pole position al GP di Silverstone. Sembra incredibile a dirsi, ma la SF-25 è arrivata in Gran Bretagna molto più competitiva di quanto si potesse pensare. Il fondo portato in Austria sta dando i suoi frutti, ma in tutte e tre le sessioni di libere, sia Leclerc che Hamilton hanno dimostrato di potersela giocare con chiunque, anche con la McLaren.
Q1: piccolo rischio per Lewis
Le Ferrari tornano in pista equipaggiate con pneumatici Soft. Le condizioni ambientali restano fresche, con temperature più basse rispetto al venerdì e un cielo coperto che lascia aperta la possibilità di qualche goccia di pioggia. I due rossi completano la fase di preparazione e si lanciano per il giro veloce: Leclerc commette qualche imprecisione alla curva 4 e alla 6, dove fatica a trovare trazione. Anche nel tratto delle Becketts emerge un piccolo scompenso.
Hamilton, invece, appare più fluido e rapido, ma per entrambi sembra che le gomme non abbiano raggiunto la corretta finestra di utilizzo. Si opta quindi per due passaggi di raffreddamento prima di ripartire. Proprio in quel frangente, però, la sessione viene interrotta a causa di un’uscita di pista di Franco Colapinto, che perde il controllo della sua Alpine all’ultima curva. Dopo un tentativo di ripartenza, è costretto a fermarsi definitivamente: scatta la bandiera rossa.
Charles aveva già iniziato il giro al momento dell’interruzione, il che potrebbe aver compromesso parzialmente lo stato delle gomme. Dopo una pausa di meno di dieci minuti, la sessione riprende. La SF-25 numero 16 monta ancora lo stesso treno di Soft, dato che il team ritiene possa offrire ancora aderenza. Le immagini onboard mostrano alcune gocce sulle telecamere, segno che l’umidità sul tracciato è aumentata. I due ferraristi si rilanciano: si attendono riscontri più concreti.
Il monegasco è costretto ad annullare il primo tentativo per via di un evidente sovrasterzo in curva 7, ma riesce a migliorarsi nel giro seguente, mettendosi al sicuro. Hamilton, invece, fatica a trovare il ritmo e per pochi centesimi rischia l’eliminazione. La sua vettura non aveva abbastanza carburante per un ulteriore tentativo, ma riesce comunque a chiudere in 14ª posizione, sufficiente per accedere alla Q2. Fuori Lawson, Bortoleto, Stroll, Hulkenberg e ovviamente Colapinto.
Q2: il britannico suona la campana
Un dato è chiaro: con condizioni così delicate, la gestione delle gomme diventa cruciale. Lo stesso Oliver Bearman lo segnala via radio, riferendo al suo ingegnere quanto sia difficile esprimere il proprio potenziale. Il problema riguarda anche le vetture di Maranello che, nel tratto centrale del tracciato, da sempre punto di forza della SF-25 non riescono a generare sufficiente aderenza, come emerso nelle tre sessioni di libere. Una criticità che, se non risolta, rischia di rappresentare un limite significativo.
La temperatura dell’asfalto è salita di appena 2,5°C dall’inizio della sessione, un incremento troppo modesto per offrire un aiuto concreto alla Ferrari. I due piloti della rossa iniziano la Q2 con un set di Soft usate, scelta che li distingue dagli altri team di vertice. L’obiettivo è conservare gomme nuove per la fase finale della qualifica, con due tentativi a disposizione. Considerando il tipo di mescola, i tempi non sono del tutto negativi, ma servirà un secondo tentativo con un treno fresco per assicurarsi il passaggio.
Dopo tre minuti di attesa, entrambe le vetture lasciano i box. Questa volta montano un set di gomme nuove: l’obiettivo è chiaro, evitare errori. Il giro di lancio viene affrontato con decisione, per portare la giusta temperatura all’interno del battistrada. Leclerc non è impeccabile nel tratto tra curva 3 e curva 4, dove emerge un po’ di sottosterzo, lo stesso riscontrato anche da Hamilton.
Nonostante qualche sbavatura nel primo settore, i due piloti riescono comunque a completare il tentativo con buoni riferimenti cronometrici. Entrambi si posizionano nelle prime due posizioni della classifica, garantendosi così l’accesso all’ultima fase della qualifica, la Q3, con Lewis davanti al compagno di squadra. Fuori Sainz, Tsunoda, Hadjar, Albon e Ocon.
Q3: la grande delusione
Le basse temperature stanno mettendo in difficoltà la Ferrari, soprattutto nella gestione degli pneumatici. La squadra sembra aver optato per una strategia conservativa: partire con le gomme leggermente sottotono per evitare il surriscaldamento nel settore finale. Il bilanciamento, solido nelle prove libere, ora appare meno efficace, condizionando il rendimento generale della SF-25. L’auspicio è che i piloti riescano a compensare queste criticità con una gestione accorta durante il giro secco.
Si parte con il primo tentativo in Q3, entrambi i piloti su mescola Soft nuova. La posizione in pista è favorevole: nessun traffico e pista libera davanti. Leclerc accusa ancora un’instabilità in uscita da curva 4, simile a quella di Hamilton, anche se più contenuta. Nel resto della tornata, il monegasco perde terreno soprattutto in curva 6, 7 e 10. L’inglese è più ordinato nella guida, riuscendo a costruire un giro complessivamente più coerente, favorito anche da un’entrata in temperatura delle gomme leggermente più efficace.
Con il cronometro che segna meno di quattro minuti al termine, i due ferraristi si rilanciano per l’ultimo run. Il giro di riscaldamento è più rapido rispetto al precedente, come confermato via radio. Ma Leclerc non è soddisfatto: urla in radio, esasperato per un giro compromesso da un errore alla 4, altri piccoli sbagli nel tratto delle Becketts e sottosterzo marcato nelle curve finali. Hamilton, pur apparendo più stabile, non riesce comunque a chiudere un giro pulito fino in fondo.
Alla fine dei giochi, il risultato è un quinto e un sesto posto. Un esito condizionato dalla difficoltà nel far lavorare le gomme in modo ottimale, che ha fatto perdere alla SF-25 quell’equilibrio visto nel corso delle libere. Il distacco dai primi è contenuto – circa due decimi, ma resta un’occasione mancata, viste le premesse. La Ferrari potrà ancora dire la sua grazie al buon passo gara mostrato durante le prove: la corsa di domani resta tutta da giocare.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari