Nelle gare europee di F1, Mercedes sta facendo emergere parecchi punti deboli. Il team ha impostato un piano di aggiornamenti dubbiosi, che hanno tolto prestazione invece che garantire un beneficio. Una situazione difficile da gestire, perché quando gli ingegneri perdono il punto di lavoro corretto dell’auto, si entra in un turbine di problemi che difficilmente viene poi risolto. In Ungheria si attende un passo nella giusta direzione.
Il problemi legato agli aggiornamenti della W16
Per la squadra diretta da Totò Wolff sta succedendo quello che è accaduto a Ferrari l’anno scorso. La W16 era costituita con delle buone basi, ma gli sviluppi introdotti hanno reso la monoposto difficile da guidar. Una vera e propria involuzione. Serve ritrovare una certa solidità in una pista complessa come quella ungherese. Il circuito dell’Hungaroring è una sorta di Montecarlo senza muretti dove superare è più facile.

La configurazione aerodinamica sarà infatti piuttosto simile a quella vista tra le stradine del Principato. Un setup per conferire stabilità e limitare lo slip angle delle gomme, principalmente nel settore centrale. Proprio per questa sezione del tracciato si sceglie una messa a punto piuttosto carica: l’alta concentrazione di curve medio-veloci impone un retrotreno stabile, in grado di reagire prontamente e seguire gli input dati con lo sterzo.
Gli aggiornamenti all’avantreno hanno complicato la dinamica. Per far lavorare bene questo asse serve una certa rigidezza che il team di Brackley non sembra intenzionato a utilizzare per lo scarso feeling. Il compromesso sarà parecchio complicato per favorire la trazione. Un equilibrio sottile, atto ad assicurare agli alfieri di Brackley un’auto più efficace ma appunto difficile da governare di quanto già non lo sia.

Le problematiche sembrano derivare dalle modifiche aerodinamiche: ala, sospensioni e fondo. Questi pezzi rivisitati hanno complicato la dinamica dei flussi che avvolgono la W16, generando alcune perdite di downforce in determinate condizioni di marcia. Ecco perché Kimi e George si trovano un’auto scorbutica e imprevedibile, poco stabile specialmente in frenata e nelle curve più rapide.
Mercedes, la difficile costruzione del setup
Il team tedesco, con il reparto tecnico delle operazioni diretto da Andrew Shovlin dovrà ricercare una messa a punto che possa limitare quanto più possibile i dani, soprattuto se teniamo a mente che la finestra di set-up attuale non è affatto grande quando la squadra vorrebbe. Una range di assetti che si è parecchio ristretta nelle ultime tre quattro corse del mondiale 2025.
Ciò malgrado va detto che il compromesso utile per il Gran Premo dell’Ungheria è più facile, di base, da centrare. La strada che verrà scelta sulle regolazioni dovrà puntare anche sull’avantreno delle monoposto, uno dei punti più solidi della W16. Caratteristica su cui potrebbero basare la costruzione del set-up. Dato il basso numero di rette si può ottimizzare l’anteriore bilanciando le zone di uscita.

Nel terzo settore del circuiti solitamente si esaltano le vetture che meglio riescono ad essere bilanciate, essendo capaci mantenere gli pneumatici nella finestra di temperatura ideale. Negli ultimi due tornanti ad ampio raggio è necessario portare una buona velocità a centro curva, gestendo in modo ottimale la fase di appoggio per sfruttate il grip e pigiare quanto prima possibile il pedale del gas.
Infine arriviamo alla questione gomme, dove gli ingegneri che lavorano nel reparto dedicato alla dinamica veicolo che, per forza di cose, devono trovare un configurazione capace di garantire una buona gestione delle temperature gomme in gara, con elevato carico di benzina e la velocità in fondo al dritto. In linea generale, la top speed viene sempre penalizzata nella pista di Budapest a favore della stabilità nelle curve.
Tuttavia, abbiamo visto come nel corso della stagione il team di Brackley sia sceso in pista con delle configurazioni aerodinamiche più scariche degli avversari. Questo potrebbe accadere anche nel weekend che è oramai alle porte, con l’obiettivo di massimizzare la EOSS (End Of Straight Speed), altro punto di forza delle frecce d’argento, senza però limitare troppo le prestazioni prodotte dalla spinta verticale.

Per il weekend magiaro ci aspettano temperature medio elevate. Condizioni che potrebbero mettere in difficoltà la gestione termica delle mescole da parte della W16. Sappiamo come in Mercedes soffrano grattacapi da questo punto di vista. Quando le temperature sono troppo alte, cominciano a perdere aderenza. Questo sarà sicuramente un punto cruciale su cui dovranno concentrarsi nella concezione del set-up.
Autore e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv
