Singapore ha segnato un’altra giornata difficile per Hamilton e la Ferrari in F1 ha tagliato il traguardo in settima posizione, ma una penalità di 5 secondi per violazione dei track limits lo ha retrocesso all’ottavo posto finale. La sanzione è arrivata al termine di una gara complicata, nella quale il sette volte campione del mondo ha cercato di difendersi in ogni modo, persino tagliando le curve pur di non cedere la posizione a Fernando Alonso.
Lewis, guai a non gestire la Rossa
La corsa dell’inglese è stata l’emblema delle difficoltà tecniche della SF-25, una monoposto fragile e molto complessa da gestire. Fin dai primi giri, il team aveva chiesto ai suoi piloti di controllare il sistema frenante, ma l’inglese ha deciso di spingere nel finale per tentare un risultato più ambizioso. Una scelta coraggiosa ma fatale: i freni della sua Ferrari hanno ceduto quando mancavano due giri alla fine, rendendo la vettura praticamente inguidabile.

La strategia a due soste avrebbe potuto regalargli un risultato migliore. Montando le gomme Soft per l’ultimo stint, Lewis aveva la possibilità di attaccare Antonelli e recuperare terreno sulla Mercedes in ottica campionato costruttori. Il suo ritmo, in effetti, era buono, ma la gestione del sistema frenante è venuta meno proprio nel momento decisivo. A quel punto, la sua corsa è diventata una battaglia per sopravvivere.
Il problema ai freni della SF-25
Il guasto ai freni non è stato un caso isolato. La Rossa adotta dischi più piccoli rispetto alla concorrenza per ridurre la resistenza aerodinamica, ma questo compromesso si è rivelato ancora una volta deleterio. La temperatura dei freni è salita oltre il limite, costringendo l’ex Mercedes a continui lift and coast sin dalle fasi iniziali della gara. Nonostante questo, nel finale ha scelto di rischiare il tutto per tutto, con le conseguenze che tutti abbiamo visto.

La penalità inflitta dalla FIA è stata la chiusura di una serata frustrante. Hamilton, con freni ormai fuori uso, ha tagliato più volte la pista pur di mantenere il controllo e difendere la posizione su Alonso. I commissari hanno interpretato la manovra come una violazione reiterata e inevitabilmente hanno aggiunto cinque secondi al suo tempo complessivo. Un epilogo amaro, ma coerente con la piega di un weekend storto dalle FP2 in poi (così Vasseur è contento).
I pochi aspetti positivi (quali?)
Nonostante tutto, Lewis ha provato a mantenere un atteggiamento positivo: “Le ultime sono state giornate impegnative, ma ci sono sicuramente degli aspetti positivi da raccogliere – ha detto Hamilton –. Mi sono sentito a mio agio in abitacolo per tutto il weekend e abbiamo avuto un gran ritmo nell’ultimo terzo di gara.
Le gomme Soft ci hanno dato un ottimo passo per andare all’attacco e mi hanno permesso di ridurre un ampio distacco dalle vetture davanti, ma purtroppo un problema ai freni ci è costato un sorpasso e la possibilità di conquistare più punti”.

L’inglese ha poi aggiunto: “Avevamo il potenziale per essere più avanti questo weekend, a cominciare dalla qualifica. Ora l’obiettivo è massimizzare il nostro pacchetto in vista di Austin ed eseguire tutto alla perfezione per portare a casa il maggior numero di punti possibile”. Parole di speranza, ma che trasmettono anche la consapevolezza dei limiti strutturali della vettura.
Hamilton sa bene che la sua vettura non è un’auto competitiva. La monoposto di Maranello è ben lontana dall’essere considerata valida per un mondiale di Formula 1. La frustrazione del campione inglese forse è meno evidente oggi rispetto ad altre situazioni, ma il suo approccio aggressivo, anche nei momenti più difficili, è l’unico modo per restare motivato in un progetto che continua a deludere.

Alla fine, il bilancio di Singapore è impietoso: un potenziale sprecato e una Ferrari che continua a non reggere il confronto con Red Bull, McLaren e ora anche Mercedes. I piloti provano a salvare il salvabile, ma la realtà è chiara: la Rossa è la vettura più scarsa che il britannico abbia mai guidato. E a Maranello, le risposte continuano a mancare.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Scuderia Ferrari
