Hamilton e Leclerc fanno quello che possono con un’auto di F1, la Ferrari, ancora una volta super sensibile alle temperature. Le gomme: queste perfette sconosciute. Lo abbiamo detto 1000 volte, facciamo 1001: la SF-25 a livello intrinseco non è in grado di amministrare le coperture. Un dato di fatto incontrovertibile che distrugge spesso le speranze, specie quando la vettura ha del potenziale da esprimere.
Era partito bene il fine settimana, con una messa a punto di base buona e un’auto equilibrata. Una speranza da coltivare nelle Fp2, sebbene già si poteva immaginare come le temperature più basse dell’asfalto potessero rendere inguidabile la vettura italiana. Così è stato, ancora una volta, perché non esiste una contromossa per correggere questo difetto di fabbrica. Un problema strutturale che molto raramente il team ha saputo gestire.

Già con le mescole medie, si era notato che l’aderenza dell’auto non fosse quella corretta. Tuttavia, avendo più giri a disposizione per portare in temperatura gli pneumatici, poco a poco la performance era salita, se non all’altezza dei primi. Prendersi sette decimi di gap in questo modo fa male, perché le potenzialità dell’auto per lottare nei primi posti ci sarebbe. I ferratiti sono rammaricati, e non porterebbe essere altrimenti.
Charles
Anzi tutto va detto per Charles che la fortuna questa volta è dalla sua parte. Gli steward di Singapore, infatti, hanno deciso di non penalizzare il pilota monegasco. Al team vanno solamente 10.000 euro di multa che per la Ferrari sono briciole. Pensando al venerdì speso a Marina Bay, Charles ha definito la giornata complessivamente parecchio impegnativa. Lo ha fatto osservando come la prima sessione abbia fornito spunti incoraggianti.
Un’ora che ha permesso di edificare una base solida da cui sviluppare ulteriormente il lavoro. Tuttavia non è dello stesso avviso se parliamo delle Fp2, caratterizzate da una maggiore confusione generalizzata. Anche per questo, secondo il suo parere, la squadra non è riuscita a consolidare quanto auspicato. Malgrado questo tipo di problema il passo della Rossa è presente secondo l’ex Alfa Romeo.

Charles ha sottolineando l’importanza di ottimizzarne il potenziale mediante un’esecuzione puntuale di ogni fase e un’armonizzazione perfetta di tutti gli elementi della monoposto. Pur non nutrendo certezze circa una possibile contendibilità della pole position, ha precisato che l’obiettivo primario resta quello di qualificarsi in posizione favorevole per affrontare la gara nelle condizioni più propizie ed esprimere il massimo rendimento.
Lewis positivo impara dalla SF-25
Anche il britannico si è espresso in merito alle prime due prove libere del Gran Premio di Singapore. Nel complesso, l’ex scudiero della Mercedes ha definito il venerdì produttiva al netto dei problemi di adattamento sofferti. Era la sua prima esperienza al volante di una rossa su questa pista e si è detto soddisfatto del comportamento della vettura, della sua reattività e delle risposte offerte dal circuito.
Le sessioni odierne sono state dedicate all’adattamento alla pista e, a suo giudizio, hanno consentito di compiere progressi significativi già dal primo turno, gettando le basi per la seconda sessione. La seconda nella sera di Marina Bay, tuttavia, si è rivelata parzialmente frammentata a causa delle bandiere rosse, impedendo di completare i long run come previsto.

Restano comunque segnali molto incoraggianti per il talento di Stevenage. Nonostante il lavoro da svolgere durante la notte al simulare sia parecchio, come sempre accade d’altra parte, il team italiano potrà fare leva sugli aspetti positivi emersi oggi per strutturare ulteriormente il programma in vista di domani. È questo il pensiero di Lewis che guarda il bicchiere mezzo pieno quest’oggi.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Scuderia Ferrari
