Le dichiarazioni in F1 di Leclerc sulla Ferrari hanno aperto una miriade di indiscrezioni. Il discorso sarebbe questo: se la Rossa non sarà competitiva per il mondiale 2026, allora Charles prenderà un’altra strada, abbandonando il Cavallino Rampante. Il tutto considerando che, dopo otto stagioni spese a Maranello e ventinove primavere sulle spalle, il monegasco arriverebbe al punto di non ritorno. Uno scenario lontano.
Il futuro di Charles
Il ferrarista ha dato l’anima alla Rossa, mentre il team di Via Abetone Inferiore 4 non è mai stato in grado di ripagare la sua enorme fiducia. Tutto vero. Questo è un dato di fatto. Ma il contesto che si ipotizza per il prossimo anno non è nuovo. Già in passato si sono fatti discorsi del genere. Si diceva: se nel 2022 non gli verrà data una monoposto per vincere, Charles se ne andrà per coronare il sogno della sua carriera.

La prima vettura dell’attuale ciclo normativo era buona in partenza, sebbene dopo una decina di Gran Premi il team non seppe sviluppare l’auto. Senza contare i diversi problemi di affidabilità sofferti. L’anno successivo la SF-23 diede ancora meno soddisfazioni, eppure, nel 2024, il monegasco firma un nuovo contratto per tre stagioni, con l’opzione per altre due in base al rendimento del team negli anni successivi.
Questo significa che Charles può scegliere il suo destino, a livello teorico, potendo decidere di salutare Via Abetone Inferiore 4. Per di più circolano voci insistenti. Ci sarebbe già il sostituto pronto per molti. Parliamo dell’attuale leader del mondiale piloti. Piastri è giovane, veloce, pragmatico e potrebbe laurearsi campione del mondo con la McLaren. Un profilo senza dubbio molto interessante da tenere in conto.

Di recente, tra l’altro, il suo manager Mark Webber ha speso due parole sul futuro dell’australiano. L’ex Red Bull, prima di tutto, sostiene che il “suo cliente” debba completare la curva di apprendimento: crescere e prendersi il titolo. Poi ammicca alla Rossa, perché secondo il suo parere la Ferrari è un punto di arrivo per qualsiasi pilota che militi nella massima categoria del motorsport, anche per Oscar.
Piastri? Ok, ma potrebbe correre con Charles
Inoltre aggiunge che, magari, nel frattempo, l’idea di migliorare il suo italiano sarebbe senza dubbio un’opzione intelligente. Una frase buttata lì con malizia, perché un qualsiasi manager diventerebbe molto più ricco se il suo “protetto” approdasse a Maranello. Sembra proprio questa la ragione di questa frase, piuttosto che pensare a un pre-contatto con il team italiano per parlare del futuro.
Ma, pure se fosse, non bisogna dimenticare che una squadra di Formula 1 ha due sedili e, nel 2027, verosimilmente, potrebbe pure abbandonare Hamilton per lasciare spazio al Piastri di turno. D’altra parte, il pilota originario di Monaco non ha mai messo alcun tipo di barriera rispetto al compagno di squadra. Al contrario, adora le sfide. Proprio come è successo con Lewis, dove non c’è mai stato alcun timore reverenziale.

Al netto delle possibilità varie ed eventuali, va considerato che nessuno, all’interno del paddock, ha la minima idea sui valori in campo relativamente al nuovo ciclo regolamentare. Ecco perché pare piuttosto affrettato lanciarsi in un presunto domani, quando al momento non esistono le basi su cui costruire qualcosa. Meglio pensare alla pista, a quello che resta della campagna agonistica 2025.
Per ora nulla è cambiato per Leclerc
Partiamo dalle certezze attuali. Ancora la settimana scorsa, parlando del suo vissuto in rosso e della delusione di non aver ancora vinto nulla, a ventisette anni, il monegasco non ha ricamato su questo aspetto. Al contrario ha offerto una visione differente, ricordando che, sebbene il suo obiettivo non sia ancora stato raggiunto, correre e far parte della Ferrari è un’esperienza che non ha prezzo.
C’è poi un’altra questione, ponendo il caso che il team italiano non inizi nella maniera corretta nel 2026. Per come è costruito il nuovo corpo normativo, con norme ad hoc per recuperare eventuali gap, così come per il naturale ampio raggio di sviluppo di un regolamento inedito, la possibilità di chiudere la distanza con chi sarà stato più bravo di te è molto alta rispetto al ciclo che si sta per concludere.

In ultima istanza, il progetto originale. Leclerc vuole a tutti i costi laurearsi campione del mondo, ma desidera farlo ardentemente con la Ferrari, sino a prova contraria. Il fatto che possa parlare o abbia parlato con altri team è normale: succede a qualunque pilota di Formula 1. La nostra redazione ha saputo che, dopo lo sfogo, nulla è cambiato nei suoi piani. E probabilmente già ad Austin lui stesso lo confermerà.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv
