Secondo molti, la McLaren starebbe favorendo Norris. Una polemica che in F1 ha preso corpo dopo l’ultimo Gran Premio a Singapore. Tutto nasce dalla ruotata di Lando su Piastri in partenza, giudicata regolare dal team. Benché si sia alzato un polverone enorme attorno a questa situazione, analizzando i fatti ci sono diverse ragioni che chiariscono il perché non c’è alcuna ragione per agevolare il rendimento dell’inglese.
La nascita della polemica assurda
Il team di Woking ha vinto il titolo costruttori nello scorso appuntamento iridato. Parliamo del coronamento di un duro lavoro partito dalla campagna agonistica 2025. Una missione portata a termine grazie alla grande preparazione tecnica del team, supportata dagli uomini giusti nella catena di comando. Una riorganizzazione pensata e fatta funzionare malgrado la scuderia stesse quasi fallendo.
La scorsa annata è sfuggito il titolo piloti sostanzialmente per due ragioni: la “gioventù” del gruppo di lavoro, incapace di massimizzare il potenziale dell’auto, e la grande capacità di Verstappen, a bordo della Red Bull, di ottenere risultati strepitosi anche quando il mezzo meccanico non lo accompagnava al 100%. Una prestazione totale da incorniciare, che certifica il livello altamente superiore di Max.

Anche attualmente l’olandese resta in corsa per il mondiale piloti. Certo, il distacco dalla vetta è molto. Piastri dista ben 63 lunghezze, troppe se gli alfieri vestiti di color papaya non commenteranno errori. Serve un aiutino, insomma. Per questo la lotta al vertice è principalmente tra Lando e Oscar, ed è proprio qui che nasce l’inghippo. Nelle ultime corse, Piastri è crollato sotto i colpi della pressione perentoria.
La flessione fisiologica di Piastri
Con l’avvicinarsi del traguardo l’australiano ha commesso tanti errori a Baku, per poi andare in confusione a Singapore. Una partenza “molle”, la sua, che ha lasciato un portone spalancato al suo compagno di squadra. Norris, dal canto suo, ha cercato di approfittare della partenza e, per evitare Verstappen, ha speronato la monoposto numero 81. Piastri si è lamentato parecchio, ma il team non ha preso provvedimenti.

Ha giudicato che il britannico non avesse colpe, supportando la tesi con la “non decisione” della FIA, che di fatto ha scagionato Lando. Oscar l’ha presa male, tanto che non è nemmeno apparso in una parte dei festeggiamenti. Ecco perché si pensa che il giocattolo nato sotto le Papaya Rules si sia rotto. Il punto di non ritorno è servito? Può darsi. Fatto sta che credere nella cattiva fede del team britannico risulta errato.
Perché Norris non viene favorito dalla McLaren
Ci sono delle ragioni per cui la polemica sui presunti favoritismi fa acqua da tutte le parti. La prima, e forse la più importante, è costituita dalla presenza dell’italiano a capo del reparto corse: parliamo di Andrea Stella. Chi conosce bene l’ex ingegnere di Fernando Alonso, che alla Ferrari non è stato valorizzato per nulla, sa bene che la sua principale caratteristica intrinseca è legata alla forte integrità.
Sì… un individuo molto sincero e soprattutto corretto. Per fare un esempio, ricorderete tutti quando, agli albori della campagna agonistica 2024, in fase di presentazione delle MCL60 (MCL37), sigla utilizzata in onore del sessantesimo anniversario della fondazione del team da parte di Bruce McLaren nel 1963, Andrea fu molto chiaro esponendo tutte le difficoltà di un progetto ancora immaturo. Proprio in quel momento è partita la rincorsa.

Un atteggiamento che ha pagato, ed è stato utilizzato in tutto il resto dei processi tecnico-decisionali del team: lavorare a carte scoperte, alla luce del sole, senza nascondere i grattacapi che la scuderia di Zak Brown ha dovuto affrontare. E arriviamo così all’americano e proprietario della squadra che, proprio per la sua estrazione sociale e nazionalità, non nutre affatto il sogno inglese. Spieghiamoci meglio.
All’imprenditore originario di Los Angeles non interessa che vinca un pilota inglese. Non brama questo sogno essendo di fatto statunitense. Per questo le due figure chiave della McLaren non hanno la minima intenzione di favorire Norris. La squadra inglese ha forse peccato con le regole di ingaggio, ma pensare che possa indirizzare il titolo verso uno dei suoi due alfieri è una sciocchezza enorme.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: McLaren – F1Tv
