McLaren deve reagire. In F1 non vince dal 31 agosto. GP Austin: una sfida vera per una vettura che dovrebbe poter fare la differenza, considerando le sue caratteristiche. Tuttavia, il momento di flessione porta dubbi sullo sviluppo del fine settimana. Prendiamo in esame i problemi che il tracciato statunitense può creare alla vettura inglese, tenendo a mente che la sfida al COTA potrebbe rivelarsi non troppo semplice.
McLare non vince una gara da un mese e mezzo
Ci sono precise motivazioni dietro ai recenti insuccessi della McLaren che, pur avendo vinto il mondiale costruttori, sta ora affrontando un periodo di calo prestazionale. Anche la stessa scuderia attendeva più prestazione sul giro secco a Singapore. Di fatto, la McLaren non vince una gara dall’Olanda. Escludendo la Ferrari, sia in Red Bull che in Mercedes stanno capendo in che direzione andare per estrarre più performance dalle proprie vetture.
Monza e Baku sono state piste più low drag e con un basso livello di degrado, che hanno favorito la RB21, appiattendo il distacco con la MCL39. A Singapore la questione fu ben diversa, con i team che fecero molta fatica a scaldare le gomme sull’asse frontale: problema che ha fatto emergere la Mercedes, che generalmente impone uno stress maggiore agli pneumatici.

Austin è un circuito da medio-alto carico, con settori ben distinti e, proprio per questa ragione, richiede compromessi molto delicati a livello di setup. Ci aspettiamo che emerga la versatilità della vettura di Woking, se sfruttata a dovere. Un lavoro che parte dalla fabbrica, dove le simulazioni devono cercare di tener conto di tutti i fattori determinanti della pista legati ai tratti distinti delle vetture colo papaya.
Gestione del carico sulla MCL39
La MCL39 sviluppa molto carico, ma predilige curve in appoggio più lunghe. Nel primo settore si potrebbe inserire nella lotta la Red Bull, visto che già nel 2024 dominava questo tratto. Nelle velocità di punta l’auto britannica ha fatto un passo in avanti rispetto allo scorso anno e, in generale, mostrano un livello maggiore di efficienza aerodinamica. Il T3 comprende diverse curve a media velocità.

Tratto del tracciato dove non mancano tutti i presupposti per vedere una McLaren solida. Tuttavia, come spiegato in precedenza, McLaren sta attraversando un calo di performance. Alcuni punti di forza elencati potrebbero non emergere durante il fine settimana faticando a trovare un buon bilanciamento restando lontani da quel compromesso ottimale che, su altre piste, era presente sin dalle Fp1.
Quest’anno ogni pista sembra avere una storia a sé, decisa da particolari dinamiche che si sviluppano durante il fine settimana. Uno dei maggiori punti di forza che potrebbero determinare la qualifica saranno le gomme. In generale si attende un problema di tipo termico, assimilabile a quello che le varie scuderie, per fare un parallelo, hanno dovuto affrontare durante il weekend di Barcellona.
Il vantaggio che va fatto pesare sulle gomme
Le mescole subiscono forti sollecitazioni trasversali e durante il giro tendono ad allontanarsi dalla temperatura ideale. Il surriscaldamento va contenuto in ogni modo, e la MCL39 è dovrebbe essere solida in questo fondamentale. Un insieme di fattori porta vettura inglese a imporre meno energia alle mescole, riuscendo a mantenerle più vicine al range ottimale per una percentuale maggiore di tempo sul giro.

Questo fattore li porta a non soffrire la così detta “coperta termica corta”. Aspetto che invece preoccupa e non poco la Ferrari, sempre in difficoltà nel far funzionare le coperture sia nel primo che nell’ultimo settore scendendo a compromessi. Situazione che per i campioni del mondo in carica dovrebbe essere scongiurata. Serve comunque una scossa, perché il team britannico non taglia il traguardo per primo da un mese e mezzo.
Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: McLaren – F1Tv
