venerdì, Novembre 14, 2025

F1, McLaren: perché la MCL39 non ha dominato nemmeno a Singapore

McLaren non vince più in F1. Con Singapore, sono tre gare che una MCL39 non taglia per prima il traguardo. Se tra Monza a Baku la competitività della Red Bull nei circuiti a basso carico aveva fatto la differenza, a Marina Bay le vetture di Woking avevano tutto per dominare il fine settimana. Cosa sta succedendo al team di Woking? La ragione non è legata al fatto che l’auto non sia stata più aggiornata. Troppo semplice così.

Vettura troppo puntata sull’avantreno

L’appuntamento asiatico rappresentava un’occasione preziosa di riscatto dei campioni del mondo, dopo due Gran Premi nei quali la vettura non aveva potuto competere per la vittoria. Già dalle analisi del Gran Premo d’Italia e di quello dell’Azerbaijan, emergevano i punti di forza di altre monoposto, in primis la Red Bull, rendendo difficile credere, e lo è tuttora, che i rivali avessero effettivamente colmato il distacco dalla MCL39.

Norris McLaren F1 MCL39
L’inglese Lando Norris con la McLaren MCL39 a Singapore

Ci si può quindi interrogare sui fattori determinanti che hanno compromesso la competitività della MCL39 in qualifica. In gara, al contrario, il quadro si è mostrato differente: la vettura inglese disponeva di un passo brillante, il più veloce di tutti, ma era fortemente condizionata dalla posizione di partenza che non non ha concesso a Piastri e Norris di lottare per la vittoria.

Prendendo in esame la telemetria della McLaren, emerge con costanza come i piloti abbiano potuto contare su di un front-end estremamente solido, talvolta fin troppo. Tuttavia, quando era necessario scaricare il carico sul posteriore su piste low drag, la vettura tedesca tendeva a sbilanciarsi verso l’avantreno, dando origine a problemi di handling non indifferenti. Ricordiamo a tal proposito i test di inizio stagione.

Piastri McLaren MCL39 F1
Oscar Piastri (McLaren) in azione con la MCL39 nel GP di Singapore

Scenario in cui i piloti erano costretti a ridurre l’input di sterzata per via dell’elevata stabilità anteriore della MCL39. Lungo la stagione, il team britannico ha mostrato come la performance venisse costruita principalmente nella prima metà della curva, quindi in fase di inserimento. Tuttavia, le dinamiche stanno gradualmente mutando. Lo stesso Lando Norris ha confermato il sabato di Singapore che “le cose sono cambiate”.

Il cambio di rotta sul bilanciamento

A questo punto possiamo dire che l’attenzione maggiore è stata rivolta all’asse posteriore. Come ha sottolineato lo stesso Lando, il layout e le caratteristiche della pista di Marian Bay hanno reso più complesso il lavoro sull’asse anteriore per tutti i team, soprattutto nella qualifica. Garantire il corretto funzionamento sull’avantreno nella finestra operativa ideale delle gomme, quindi, si è rivelato alquanto impegnativo.

Il team ritiene che il lieve passo indietro sia da attribuire ai nuovi tratti riasfaltati, caratterizzati da un grip elevato e da una produzione consistente di sottosterzo. Norris ha inoltre evidenziato che non è un caso se la Mercedes sia emersa proprio a Singapore, indipendentemente dalle discussioni sulle ali flessibili. In gara il problema cruciale consisteva nel controllare le temperature dell’asse posteriore.

Norris McLaren MCL39 F1
Lando Norris a bordo della McLaren McL39 nel Gp di Singapore

Il comportamento sottosterzante era accentuato dalla mescola Soft in qualifica, dove la Pirelli C5, pur offrendo maggior grip, concentra gran parte della sua aderenza al posteriore e mette ulteriormente in difficoltà il front-end. Con la mescola media, invece, il feeling era decisamente più equilibrato. La carenza di performance in qualifica si spiega quindi anche con l’utilizzo di una copertura che amplificava tutti gli aspetti negativi.

Anche la Ferrari ha sofferto per ragioni simili

Ma a differenza delle gare precedenti, la mescola media a Singapore non era adatta per il giro secco, dovendo per forza di cose utilizzare la Soft. Per il team britannico era previsto uno scenario simile a quello di Monaco dove, pur non primeggiando in trazione, recuperava notevolmente in ingresso curva. Contesto dove rispetto alla nei Ferrari, principale rivale nel Principato, la MCL39 mostrava un comportamento simile.

Questa difficoltà generalizzata, condivisa da quasi tutti i team, contribuisce a spiegare anche la ridotta competitività della Rossa. La SF-25 soffre ormai in maniera cronica della carenza di rotazione; se a questo fatto si aggiungono le caratteristiche della pista, il layout e le nuove zone asfaltate che enfatizzano il sottosterzo, risulta evidente come per l’auto italiana la gara sia stata una vera e propria debacle, al di la dei problemi ai freni

Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich  

Immagini: Ferrari – F1Tv

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1 commento

  1. Hai visto larticolo sulla McLaren a Singapore? Che roba! La MCL39 è veloce in gara ma impazzisce in qualifica, tipo un ragazzino viziato che vuole tutto subito. E la Ferrari? Beh, fa fatica anche lei, un po come un vecchio che si lamenta di tutto ma non cambia le rotte. La Pirelli è unarma a doppio taglio, specialmente con quei tratti riasfaltati che sembrano una pista da trampolino. In fin dei conti, tutti sembrano avere la MCL39 nel bagagliaio, ma nessuno sa come usarla bene in qualifica. Un mistero, come si dice. Forse serve unanalisi tecnica su come far ridere le gomme invece di farle scappare! #EssereFerrari #EssereMercedes #EssereFroldiquay random

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