Mercedes ha realizzato un grande lavoro in F1. Senza dubbio, la W16 versione base non era all’altezza di vincere. Poi, in maniera lenta e progressiva, con qualche errore di troppo come il nuovo cinematismo al push-rod posteriore, l’efficacia dell’auto tedesca ha iniziato a fare la differenza. Il nodo temperature resta, sebbene nello scenario di Marina Bay si sia fatto sentire meno del solito. E a tal proposito, cosa è successo a Singapore?
L’assetto della W16 era adatto per Marina Bay
La prima mossa vincente del team di Brackley per l’ultimo fine settimana di gara riguarda l’importanza che il team ha dato alla qualifica. Lo hanno fatto costruendo una messa a punto improntata esclusivamente sul giro secco, sapendo che partire davanti in una pista del genere offre alte garanzie di successo. Guidare nel traffico, di fatti, crea problemi di surriscaldamento a freni e gomme con le scie turbolente.

Proprio quello che è successo alle due Ferrari, obbligate a realizzare lift and coast costanti. Per Lewis, le cose sono andate ancora peggio nell’ultimo stint sulle Soft, quando una concausa di fattori ha portato all’incendio del disco anteriore sinistro. Il setup della W16 era perfetto sull’avantreno, con un front-end molto efficace che ha consentito a Russell di puntare le curve e aggredire i cordoli, dando fiducia alla guida.
Davvero ottima la rotazione della W16, con il retrotreno che era in grado di seguire l’asse anteriore senza scomporsi. Per questo la vettura numero 81 riusciva a mettere a terra tutti i cavalli della power unit in maniera aggressiva. senza scomporsi. Non soffrendo il sottosterzo, l’angolo volante era sempre quello corretto, potendo andare sul gas a centro curva in anticipo rispetto agli avversari diretti.

Il nodo principale era legato all’utilizzo delle coperture. Sappiamo quanto le monoposto di questa generazione siano dipendenti dalle gomme. Trovare la corretta aderenza e saperla mantenere per tutto l’arco della tornata è fondamentale per i riscontri cronometrici. La bravura del team nel capire come attivare il compound ha fatto la differenza, fattore al quale si somma la conformazione dell’ala anteriore.
Il ruolo dell’ala anteriore Mercedes
Ne abbiamo fatto parola tramite uno scritto dedicato. Per il Gran Premio di Singapore, la squadra pluripremiata ha scelto una specifica aerodinamica all’avantreno davvero centrata. Sostenere che grazie alla flessione extra Mercedes abbia ottenuto grandi vantaggi è menzogna. Anzitutto va detto che la flessione delle ali non ha mai offerto benefici enormi, figuriamoci in questo momento dopo le regole ferree introdotte al Gran Premio di Spagna.
Non parliamo pertanto di abbattere il drag, ma piuttosto, seguendo alcuni “insegnamenti” Red Bull degli ultimi due mesi, anche a Brackley hanno realizzato delle modifiche per avere una regolazione del carico più ampia sull’avantreno. Una mossa che, a parità di drag, consente di avere più spinta verticale nelle zone medio-lente, quando l’aeroelasticità dell’ala è più bassa. Questa scelta ha funzionato molto meglio di quanto il team pensasse.

E soprattutto ha aiutato parecchio la vettura a non soffrire di un chiaro limite che abbiamo visto in altri round del mondiale. Ci riferiamo alle staccate in combinato, quando il pilota deve premere il pedale con un certo angolo di volante. Scenario che metteva in crisi l’asse posteriore della W16. Lo scivolamento alza la temperatura, toglie aderenza e aumenta il degrado termico degli pneumatici.
Russell: il beneficio di partire davanti
Ancora una volta, al di là del rendimento intrinseco di una vettura, abbiamo capito quanto sia decisivo il lavoro di preparazione al weekend, nel comprendere come adattare al massimo l’auto alla pista. Limitare i tratti distintivi che possono risultare deficitari e, al medesimo tempo, esaltare le caratteristiche necessarie per andare forte nel layout in questione. Sotto questo profilo, il lavoro del team diretto da Wolff è stato super.

Per il resto, come accennato in precedenza, poter girare su tutta la distanza dei 300 chilometri con l’aria pulita davanti a sé è un vantaggio non da poco. Non a caso, pur ammettendo che la McLaren e la Mercedes fossero più competitive, a Marina Bay, il quattro volte campione del mondo della Red Bull, ha dichiarato che se fosse partito in pole avrebbe potuto tagliare il traguardo prima degli altri.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Mercedes – F1Tv
