Mercedes batte tutti nella F1 di Singapore. Lo fa con super George Russell, che non sbaglia una virgola sulla distanza dei 300k. Un guida autoritaria, sommata a una gestione delle gomme superba. Seconda vittoria del campionato per nutrire l’obiettivo di vice campioni del mondo costruttori. Ma la battaglia è solo all’inizio: serve costanza e tanti punti per portata a casa un risultato che comunque da molto fiducia al team anche in chiave 2026.
Shovlin non si esalta: c’è ancora tanto lavoro da fare
Shovlin ha detto la sua. Il commento è arrivato con la calma di chi sa di aver costruito qualcosa di importante. L’espressione di soddisfazione, però, era misurata, consapevole che dietro l’ottimo risultato ottenuto dal team si cela ancora un lungo cammino da percorrere. Ha voluto innanzitutto rendere merito a George, autore di un’altra vittoria che consolida la sua posizione e quella della squadra.
Poi, ha spiegato come alla vigilia della gara regnasse un’incertezza: non c’erano dati concreti sui long run, e nessuno sapeva davvero cosa aspettarsi in termini di ritmo. Eppure, vedere Russell allungare progressivamente nel primo stint e riuscire a mantenere le gomme nella corretta finestra di temperatura, è stato un segnale estremamente incoraggiante. La prova che la direzione intrapresa è quella giusta.
Ha poi parlato di Kimi, protagonista di una partenza complicata. Il giovane finlandese aveva perso due posizioni: la prima al momento dello scatto, la seconda nelle curve iniziali, dove aveva faticato a trovare aderenza sul lato interno. Ma ciò che ha colpito è stata la sua reazione. Con freddezza e maturità, ricostruendo la sua gara per portate la W16 davanti alle due Rosse, con un passo competitivo non appena ha trovato aria pulita.
C’era un velo di orgoglio nelle sue parole dell’inglese, quando ha ammesso quanto fosse stato bello tornare a lottare stabilmente nelle posizioni di vertice. Tuttavia, la soddisfazione non ha oscurato il realismo: per mantenere il secondo posto nel campionato, servirà ancora molto lavoro. La battaglia con Ferrari e Red Bull si preannuncia serrata, e la squadra dovrà spingere fino alla bandiera a scacchi di Abu Dhabi, senza concedersi tregue.
Wolff estasiato da Russell
Toto si è complimentato con il suo pilota di punta per la prestazione straordinaria. L’austriaco ha rimarcato il rendimento magistrale di George, che ha dominato il Gran Premio dal semaforo verde sino alla bandiera a scacchi. La combinazione tra la sua abilità al volante e la solidità della vettura ha costituito la formula vincente, sorprendente per efficacia e continuità. Questo il pensiero di chi non ha ancora firmato il rinnovo dell’inglese.
Sul podio, il team ha potuto celebrare anche con Petronas, rappresentata da Tengku Muhammad Taufik, che ha ricevuto il trofeo: un riconoscimento simbolico, considerando che questa gara è la più vicina alla patria del partner malese. Un momento che ha rafforzato il legame tra squadra e sponsor tecnico, donando alla vittoria un significato ancora più intenso di quello che già era.
La corsa di Kimi ha subito una battuta d’arresto nelle prime curve, con la perdita di due posizioni al via. Tuttavia, l’italiano ha dimostrato grande determinazione e ritmo costante, risalendo con aggressività la classifica. La sua audace manovra su Leclerc in curva 16 ha catturato l’attenzione di tutti, consentendo a entrambe le vetture del team di concludere davanti alle Ferrari, un risultato cruciale per il secondo posto nella classifica costruttori.
La serata ha inoltre consacrato la McLaren come vincitrice del titolo costruttori. Parallelamente, il team di Brackley ha celebrato un traguardo storico: 10 titoli conquistati negli ultimi 12 anni, a conferma della supremazia e della continuità tecnica della casa tedesca nel fare i motori. Una serata che resterà nella storia, tra vittorie in pista e celebrazioni, offrendo una fotografia nitida della stagione agonistica e dei suoi protagonisti.
Il caso Russell non si spiega
Tante belle parole, anche troppe. Smielate a più non posso. Toto non si tira mai indietro quando deve elogiare i suoi due piloti. Per ragioni diverse, li considera il futuro del team. Per quanto riguarda Kimi, sebbene lo abbia già ampiamente confermato a parole, ci può anche stare che il contratto per i prossimi anni non sia ancora arrivato. D’altra parte è ancora giovanissimo e accetterebbe qualsiasi tipo di rinnovo.
La nota che stona riguarda Russell. Sono tre annate che l’inglese dimostra in tutte le salse di essere un grande pilota: solido, difficilissimo da battere e politicamente molto corretto. Eppure c’è ancora qualcosa che evidentemente non convince del tutto Wolff, che a ottobre non ha ancora proposto il rinnovo al britannico. Russell non sta patendo questa altalena; al contrario, continua a sciorinare pressioni super.
Ora, sicuramente non sarà il caso, ma Mercedes dovrebbe stare attenta a non tirare troppo la corda. Questa attesa infinita non ha alcun senso se credi al 100% in un pilota che, per quanto corretto, potrebbe pure parlare con altre scuderie che magari mostrano una fiducia completa nel suo talento. Si spera che la firma arrivi al più presto, perché George ha meritato ampiamente la riconferma pluriennale.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Mercedes – F1 Tv
