Mercedes vola, Red Bull e Verstappen inseguono, McLaren con strategia obbligata. La F1 targata Singapore ha visto un Gran Premio piuttosto noioso, senza spunti degni di nota. Tutto si è giocato in partenza, dove tra i primi Norris ha approfittato dello start per guadagnare la posizione sul compagno di squadra. Per il resto calma piatta, tattiche telefonate e la solita necessità di gestire l’auto di Marina Bay.
La gestione dei pit-stop e la priorità strategica
Il nodo della gara McLaren è stato il momento della chiamata ai box. Norris, in qualità di primo pilota McLaren, ha esercitato la sua priorità sui pit-stop, costringendo il team a posticipare l’ingresso di Piastri per evitare il rischio di un undercut da parte di Leclerc. Questo significa che Oscar non ha potuto sfruttare al massimo la finestra ideale per le gomme, limitando così il vantaggio di usura rispetto a Verstappen.

Sette-otto giri non erano sufficienti per creare il distacco necessario e tentare un sorpasso realistico sul campione del mondo. Il team di Woking, potenzialmente, poteva allungare molto di più la corsa grazie alla super gestione delle coperture, ma per il tipo di corsa che si realizza a Singapore non era possibile. L’incontro ravvicinato tra Norris e Verstappen è un incidente di corsa, amplificato dall’intensità di una gara importante.
Il team inglese non ha beneficiato del pit-stop anticipato del campione del mondo in carica, che di fatto ha mantenuto la posizione di partenza per tutto il Gran Premio. Una dinamica che ha mostrato quanto sia delicato gestire due piloti competitivi nello stesso team, in particolare quando entrambi hanno la possibilità di minacciare posizioni chiave. Per lo meno è arrivato il titolo costruttori, secondo dell’era Zak Brown.
Il divario prestazionale
Singapore conferma ancora una volta l’impatto devastante dell’aria sporca. Russell, partito in pole, ha beneficiato della pista libera e ha potuto amministrare il degrado gomme senza interferenze. Al contrario, pur partendo molto vicino a Russell sulla griglia, l’olandeseha subito il deficit di grip dovuto all’uso precoce dei compound Soft, non sufficientemente rapido per contrastare la W16 nello stint iniziale.
Probabilmente la scelta di Max e del team di partire con la Pirelli cerchiata di Rosso non ha funzionato e, con ogni probabilità, ha limitato fortemente la percentuale di successo della Red Bull. Per fortuna il contatto in partenza non ha danneggiato la RB21, nato dalla sbavatura al volante provocata proprio da un grip inatteso sulla mescola Soft. Il talento di Hasselt è stato molto sincero davanti ai microfoni.

Non ne aveva per prendere Russell, anche se pensava prima della partenza era convinto di poter lottare con il pilota inglese. È comunque soddisfatto della prestazione, perché questa pista non è mai stata digerita bene, dalla Red Bull, da quando nel 2022 anno presenza le wing car. Un piccolo passo avanti che da fiducia, specie considerando che d’ora in poi arriveranno circuiti più congeniali alla vettura austriaca
La scelta errata sulla Soft che pesa
Russell ha approfittato della posizione di partenza e della scelta tattica della squadra di Milton Keynes di montare le soft per l’olandese. Una chiara situazione che non ha permesso al 4 volte campione del mondo di Formula 1 di avvicinarsi e creare la giusta pressione. È vero che la RB21 non era superiore a Marina Bay, ma una volta montata la gomma Hard il suo passo era molto buono.
Come già detto nella nostra analisi prestazionale, la squadra diretta dall’ex ferrarista Laurent Mekies, era convinta di poter gestire molto meglio la Pirelli C5. Al contrario, Max non ha potuto spingere dovendo amministrare il surriscaldamento sull’asse posteriore, una dinamica che la squadra credeva non fosse così cruciale. Senza contare che una sosta così anticipata ha ristretto notevolmente la strategia.

Se l’olandese fosse partito con la Media, il team avrebbe potuto vagliare diversamente la tattica di gara. Forse non sarebbe cambiato nulla, perché come detto la Mercedes W16 di Russell era davvero rapida. Fatto sta che auto punirsi in questo modo ha tolto a Max la speranza. Per una volta, da quando è arrivato Mekies, l’approccio aggressivo abbracciato nelle ultime settimana non ha funzionato affatto.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Red Bull – McLaren – F1Tv
