Primavera 2026: la data cerchiata in rosso, quando la prima Ferrari elettrica farà il suo ingresso ufficiale nel mondo. Prima di allora, l’inizio dell’anno svelerà gli interni del modello, chiudendo un percorso di sviluppo che, passo dopo passo, sta definendo il futuro della marca italiana. Non sarà una semplice transizione tecnologica, ma un vero e proprio atto di identità.
Un’auto che promette di conservare l’anima della Rossa anche senza un V8 o un V12 a scandire i battiti. Elemento simbolico di questa nuova generazione sarà il debutto dell’e-Manettino, il selettore rotante che permetterà di scegliere tra tre diverse anime del progetto. In modalità Range, la vettura privilegerà l’autonomia, presumibilmente disattivando l’asse anteriore per trasformarsi in una trazione posteriore.

Con Tour, la gestione sarà più bilanciata, pensata per un utilizzo quotidiano ma sportivo. Infine, Performance libererà tutto il potenziale del sistema elettrico, in un’interpretazione che mira a restituire la sensazione di controllo e potenza che da sempre definisce ogni vettura italiana. Questa logica di gestione dinamica rientra nella filosofia riassunta così: l’elettrico deve emozionare come un termico, ma con nuove regole del gioco.
Il suono dell’elettricità: Ferrari ridisegna il concetto di emozione
Uno dei temi più curiosi riguarda il suono. In assenza del classico rombo, ecco il sistema che utilizza un sensore ad alta precisione sul posteriore, capace di captare le vibrazioni del gruppo propulsore, amplificarle e restituirle come un segnale acustico percepibile. A Maranello lo definiscono il principio della chitarra elettrica, dove non serve una cassa di risonanza per generare emozione: basta un tocco, e la corrente diventa melodia.
Il risultato non sarà un artificio digitale, ma un suono legato al comportamento meccanico reale dell’auto. Durante una guida rilassata, rimarrà appena percettibile; ma in accelerazione, o nelle cambiate simulate con le palette al volante, emergerà come una voce autentica, capace di raccontare cosa sta facendo la macchina. Nuovo interpretazione del rapporto uomo-macchina: Una Rossa che comunica al mondo in modo diverso.

Il cambio marce è simulato, con cinque livelli di coppia e potenza gestibili tramite la paletta destra. L’obiettivo è restituire continuità sensoriale e ritmo di guida, in un mondo elettrico che spesso si limita a un flusso lineare di potenza. La paletta sinistra, invece, servirà per emulare il freno motore: un dettaglio apparentemente marginale, ma che riproduce una parte fondamentale dell’esperienza Ferrari tradizionale.
Architettura, numeri e filosofia della Ferrari elettrica
Se si sale più in profondità nella scheda tecnica, emerge un progetto complesso e ragionato. Il pianale adotta sbalzi ridotti, una posizione di guida avanzata e una batteria integrata, composta da moduli posizionati per l’85% nel punto più basso possibile, per abbassare di 8 centimetri il baricentro rispetto a un modello equivalente con motore termico, un valore che promette stabilità e precisione da vettura da corsa.

Il passo sarà di 2,96 metri, a conferma di una piattaforma sportiva ma spaziosa. La massa complessiva sarà di circa 2.300 kg, circa 300 in più rispetto alla Purosangue, un risultato notevole considerando la presenza di una batteria da 122 kWh capace di garantire oltre 530 km di autonomia e ricarica fino a 350 kW. Il sistema di propulsione comprende ben quattro motori elettrici, due per asse.
C’è la la possibilità di disattivare il gruppo anteriore per una guida puramente posteriore. In modalità Boost, la potenza combinata supererà i 1.000 cavalli, con 285 CV sull’anteriore e 843 sul posteriore. Le prestazioni dichiarate parlano di una velocità massima di 310 km/h e accelerazione 0-100 km/h in 2,5 secondi, lo stesso valore della SF90 Stradale a benzina, ma ancora distante dai 2,15 secondi della F80, nuova ammiraglia di Maranello.

Sul fronte telaistico, la Ferrari elettrica eredita e migliora la sospensione attiva introdotta con la Purosangue e affinata sulla F80, mentre il nuovo sottotelaio meccanico elastico posteriore ridurrà i rumori percepiti nell’abitacolo, elemento cruciale in un’auto priva del rombo tradizionale.
Ferrari, il futuro inizia adesso
Ottobre 2025 rappresenterà la prima tappa pubblica di questo progetto, dedicata al comparto tecnico. Poi, all’inizio del 2026, arriveranno gli interni e, in primavera, la presentazione ufficiale. Da quel momento, l’elettrico Ferrari smetterà di essere un esperimento e diventerà una nuova forma di espressione meccanica, con il suo linguaggio, i suoi gesti e persino la sua voce.

Maranello non rinnega il passato, lo traduce. L’obiettivo non è competere con Tesla o Porsche, ma trasformare il silenzio in emozione. E se l’anima di una Ferrari è sempre stata la connessione tra uomo, macchina e suono, allora anche questa nuova creatura – con l’e-Manettino, il cambio simulato e il suo rombo elettrico – promette di parlare la stessa lingua. Solo con un accento diverso.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv
