venerdì, Novembre 14, 2025

Ferrari F1, la posizione di Togninalli: due opzioni sul tavolo

Togninalli potrebbe trovarsi a un bivio con la Ferrari, una situazione che in F1 è piuttosto normale se parliamo di tecnici. Scenario con ogni probabilità legato alle note dolenti di una stagione da dimenticare, riferita soprattutto all’esecuzione del weekend. Matteo potrebbe essere una sorta di capro espiatorio, quando in realtà, osservando il vissuto recente della Rossa, pare che sia il sistema a non funzionare.

Esecuzione: un insieme di operazioni determinanti nel race weekend

Spesso abbiamo sentito parlare dell’importanza intrinseca di ottimizzare il lavoro in pista, quasi una frase di battaglia per Vasseur, che ricorda questo fatto in continuazione. Stesso discorso per Hamilton e Leclerc nelle interviste nel dopo sessione, specie a valle di prestazioni deludenti. Cosa si intende per “esecuzione” e chi ne è responsabile? Il termine indica la realizzazione efficiente dei piani generali di una squadra nell’arco del weekend.

Vasseur Togninalli Ferrari F1
Frederic Vasseur, team principal della Rossa

La differenza sul lavoro svolto può trarre grossi benefici, rivelandosi un elemento chiave per accedere al massimo potenziale dell’auto. Al contrario, una cattiva esecuzione spesso inficia negativamente su tutto il fine settimana di gara. Serve una chiara lettura dei dati raccolti in pista, elemento che consente di approssimare in modo sempre più preciso quanto può accadere in qualifica e sulla distanza di gara.

In questo perimetro rientrano decisioni di carattere strategico non necessariamente legate al numero di pit stop in gara. Basti pensare a tutti gli eventi in cui Pirelli ha portato la gamma di compound più morbidi, ovvero C4, C5 e C6. Alcune scuderie sono state molto reattive nel comprendere che la sessione classificatoria poteva avere successo calzando le gomme medie, tanto per fare un esempio.

Nell’ambito dell’esecuzione, inoltre, ricade la corretta gestione dei set di pneumatici a disposizione nel weekend, in modo da poter gestire eventuali imprevisti. Per dirne una, la tattica dei tre pit stop di Max Verstappen in Spagna è stata perfetta finché la gara non è stata neutralizzata nelle fasi finali. A quel punto, Red Bull era spiazzata e non ha potuto far altro che montare le Hard sulla monoposto del campione del mondo.

Ferrari F1 Vasseur Togninalli
Charles Leclerc (Ferrari) a bordo della SF-25 nel GP di Singapore

Un azzardo che ovviamente non ha pagato. Detto questo, il team austriaco è di gran lunga la scuderia che riesce a ottimizzare i weekend attraverso un’esecuzione quasi perfetta, anche se spesso molto più al limite rispetto al resto dei competitor. Tutti rischi necessari, e in parte calcolati, per poter offrire al talento di Hasselt le migliori condizioni per combattere contro le McLaren.

Le dichiarazioni di Vasseur e Hamilton sono inequivocabili

Per il team di Maranello, la gestione degli ingegneri di pista è affidata all’ingegnere senior italiano Matteo Togninalli. I conflitti interni con Frederic sono chiacchiere da paddock e, come tali, non possono orientare il giudizio sull’operato dell’ingegnere originario di Sondrio. Sarebbe una pura follia. Tuttavia, a pesare è la discutibile amministrazione dello scenario in diversi weekend, spesso sottolineata da Frederic e da Lewis.

Il team principal della Rossa, fedele al suo mantra, secondo cui la SF-25 avrebbe parecchio potenziale inespresso — come sottolineato ancora nei giorni scorsi parlando del Gran Premio dell’Azerbaigian — in diverse occasioni ha attribuito gli scarsi risultati all’incapacità del team di mettere tutto insieme. In questo perimetro rientrano anche le performance dei piloti e i loro errori di guida, figli di una vettura poco equilibrata.

Hamilton Ferrari F1 Togninalli Vasseur
Lewis Hamilton (Ferrari) nella press conference del giovedì di Austin

Il sette volte campione del mondo ha apertamente parlato di esecuzione errata dopo la qualifica di Singapore. Lo ha fatto chiaramente, imputando al team di non essere in grado di gestire tutte le varie operazioni in pista, legate alle gomme in quel caso, ma anche alle strategie. Al netto dei suoi successi, il parere di Lewis è molto importante perché non è cresciuto in Ferrari e viene da esperienze diverse (e vincenti).

Togninalli destinato ad altra mansione nel 2026

Senza ombra di dubbio, quella delle operazioni in pista è una di quelle aree in cui la storica scuderia italiana dovrà progredire, e non poco. Questo al netto della scarsa competitività della SF-25, che di riflesso rende tremendamente difficile ogni tipo di scelta legata a questa monoposto nata molto male. A quanto appreso dalla nostra redazione, Matteo Togninalli potrebbe essere allocato verso un’altra mansione a partire dal 2026.

Togninalli Ferrari F1 Vasseur
Matteo Togninalli, capo degli ingegneri di pista della Rossa

Non è dato sapere se questa indiscrezione fa parte di un normale processo di turnover o si riferisce all’anticamera di un altro addio. Certo è, considerando lo schema lavorativo della Rossa, che in questo caso potremmo parlare “dell’ennesima vittima” di un quadro organizzativo che non funziona. L’eventuale sostituzione dell’ingegnere italiano solleva la solita perplessità: in Ferrari è sempre colpa del singolo o di processi inadeguati?

Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat 

Immagini: Scuderia Ferrari – F1TV

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