venerdì, Marzo 29, 2024

ANALISI STRATEGIE GP.BRASILE

Il Gran Premio del Brasile ha concluso un’interessante stagione che ha visto ritornare prepotentemente in voga il valore delle strategie soprattutto grazie alle nuove gomme Pirelli e al DRS che ha facilitato molto i sorpassi in gara.  All’inizio della stagione, tutte le vetture sfruttavano malamente i pneumatici Pirelli,infatti, tendevano a degradarsi molto velocemente costringendo le squadre ad effettuare molti pit stop. Con il passare della gare i team hanno acquisito esperienza sulle gomme ed hanno potuto sfruttarle nel migliore dei modi aumentando la loro durata.

Il 2011 è sembrata essere una stagione di cambiamento, ma se analizziamo le primi 8 posizioni di partenza rispetto a quelle di arrivo, possiamo notare che rispetto alla s corsa stagione non ci sono state poi molte variazioni.  Vettel o Webber normalmente sono arrivati più o meno dove sono partiti, così come le McLaren, mentre,  Alonso ha solitamente recuperato una o due posizioni, Schumacher si è qualificato un po’ indietro ma ha rimontato nelle gare giungendo più o meno dove si sarebbe dovuto qualificare.

Perciò, nonostante le gomme Pirelli e le ali posteriori mobili, i risultati non sono cambiati troppo. Ma il modo in cui si sono raggiunti è stato più interessante per gli spettatori a causa del maggior numero di sorpassi e di un maggiore uso della strategia di gara. Per questo le gare sono sembrate più emozionanti. Nella scorsa stagione le strategie erano uguali per tutti i team mentre quest’anno ci sono state parecchie varianti. Se i quattro top team fossero stati più vicini tra di loro nelle prestazioni, come accaduto nei team di centro classifica, le gare sarebbero stata ancora più interessanti. A centro gruppo le battaglie sono state tantissimi e interessanti ed è stata molto importante la strategie di gara per riuscire a guadagnare posizioni.

Due soste vS  Tre soste
In Brasile i top team hanno studiato a tavolino che la strategia più efficace era quella di fermarsi ai box tre volte per la sostituzione degli pneumatici dividendo la gara in tre stint di circa 20 giri con le gomme morbide e uno più corto con le medie perchè più lente di circa 8decimi al giro. L’unico pilota tra i top 4 che ha diversificato la strategia è stato Button che si è fermato 3 volte ai box ma ha optato scelte diverse sulle gomme che dopo analizzeremo dettagliatamente.

Molti dei team di centro gruppo hanno optato che la strategia migliore fosse le due e alcuni di loro ci sono riusciti a metterla in pratica nel migliore dei modi. DiResta e Kobayashi sono riusciti ad entrare in zona punti grazie a questa strategia.  La gomma media si era dimostrata di circa otto decimi al giro più lenta della morbida in prova e in qualifica, ma negli stint di gara la differenza è diminuita a circa mezzo secondo per la maggior parte dei team (eccetto la Ferrari, che ha di nuovo faticato a trovare il giusto passo con questa mescola).

Button è stato costretto a compiere due stint con le gomme medie perchè il suo terzo treno di gomme morbide si era dimostrato non molto competitivo al sabato. Quando Button è passato alla gomma media al giro 31, aveva lo stesso passo di Alonso con le morbide. Button ha compiuto un 1:16.9 al terzo giro, che sembrava ottimo, poi ha girato sull’1:17.

L’unica eccezione tra i top team è stato Felipe Massa, che ha compiuto una strategia a due soste, dichiarando di essere stato costretto a farlo per via di un treno di gomme morbide danneggiato dopo le qualifiche. Ma questo gli ha consentito anche di provare qualcosa di diverso.

È stato sorprendente che non abbia provato alternative di questo genere più spesso in questa stagione, perché essendosi spesso ritrovato al sesto posto (il più lento della top 6) generalmente non ha avuto pressione alle sue spalle e con una strategia identica a quella delle McLaren e di Alonso davanti a lui non poteva far altro che restare sesto.

Qui il team Ferrari lo ha fatto e questo ha consentito a Massa di recuperare posizioni in pista sulle McLaren per alcuni tratti: perciò a quel livello ha funzionato per loro e il gioco è valso la candela. C’era una chance del 71% di una safety car a Interlagos e se ne fosse entrata una oggi questo avrebbe giocato a suo favore, così come l’eventuale pioggia che era stata prevista, ma non è arrivata.

Rosberg vs Sutil
Adrian Sutil ha svolto un lavoro fantastico battendo Nico Rosberg nella corsa al sesto posto. I due piloti hanno affrontato la gara in modo piuttosto diverso. Rosberg ha compiuto un secondo stint lunghissimo con un treno di gomme morbide nuove (ben 26 giri). Si è fermato per la prima volta al giro 16, troppo presto per una strategia a due soste. Ma si è ritrovato alle spalle di Sutil, che aveva un passo migliore.

Con un treno di gomme morbide nuove, non è riuscito a tenere il passo della Force India. Perciò, da quel punto in poi, se avesse compiuto una strategia a tre soste, come Sutil, non l’avrebbe battuto. L’unico modo in cui poteva cercare di superarlo era compiendo due soste e cercando di guadagnare posizioni in pista dopo la sua ultima sosta. Questo ha richiesto un lunghissimo stint centrale con gomme morbide.

Anche se questo ha funzionato, poichè gli ha consentito di ritrovarsi davanti, alla fine Rosberg è stato battuto da una vettura più veloce. Dopo le ultime soste, i due piloti si sono ritrovati con la stessa gomma e quelle di Rosberg erano più vecchie di soli tre giri. Quindi la strategia era ottima e poteva funzionare, ma il pilota della Mercedes non è riuscito a stare davanti. Le due soste erano la strategia giusta per recuperare posizioni in pista, ma semplicemente non è riuscito a mantenere il risultato.

Sutil ha compiuto le tre soste in quella che normalmente sarebbe stata una finestra per le due soste ed è riuscito a tenere un buon passo. La sua è stata una strategia aggressiva, con stint brevi, ma poiché Massa ha compiuto solo due soste e si è rivelato meno veloce del solito, a un certo punto il brasiliano ha condizionato anche la gara del tedesco.

La Force India è stata velocissima in questo weekend. Paul di Resta non è andato così bene in qualifica, perciò il team ha deciso di fargli compiere due soste. Lo scozzese si è ritrovato a lottare con Petrov e Kobayashi e ha facilmente vinto quella battaglia, a dispetto di alcuni seri problemi al cambio. Le sue due soste sono state una strategia difensiva, come quella di Rosberg: l’obiettivo era quello di guadagnare posizioni dopo il secondo pit stop e poi cercare di tenere i suoi rivali alle spalle.

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