Gp. Austin: analisi tecnica Ferrari F14T

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Come previsto non ci sono novità da segnalare sulla Ferrari F14 T che si è presentata ad Austin con la configurazione aerodinamica che abbiamo visto nelle ultime gare.
All’anteriore la classica ala anteriore che è stata utilizzata per tutta la stagione ad eccezione del Gp di Monza in cui sulla F14T è stata montata una versione da basso carico priva degli upper flap e con i flap supplementari ridotti.
Riproposte le tre piccole pinne sulle prese d’aria dei freni anteriore che si erano viste in altri Gp stagionali ma che ultimamente non erano state utilizzate La funzionalità di questa soluzione è quella di migliorare lo scorrimento del flusso d’aria verso il posteriore della vettura in quanto vanno a ridurre le  turbolenze che si generano in quella zona della monoposto.

Al posteriore viene riproposta la carrozzeria “stretta”e allungata che è stata introdotta per la prima volta durante il Gp del Canada per migliorare lo scorrimento dei flussi al retrotreno e migliorare l’efficienza globale della vettura in quanto le pance allungate riducono la resistenza all’avanzamento.

Come ala posteriore sembra che, gli ingegneri di Maranello, abbiano optato per un configurazione da medio-alto carico con supporto monopilone e monkey seat.

Promossa la deriva verticale, introdotta a Suzuka, collocata sul fondo, in prossimità degli pneumatici posteriori. Questo particolare profilo, va a creare un vortice che ha la funzione di contrastare quelli che si vengono a creare con il rotolamento degli pneumatici, i quali, disturbano il flusso d’aria diretto al diffusore compromettendone l’efficienza. Oltre a questa funzione, il vortice (frontalmente gira in senso antiorario a destra…e orario a sinistra)creato dalla deriva verticale,  va a creare una sorta di minigonna virtuale nella zona esterna del diffusore.

Il diffusore continua ad essere quello standard e non quello apparso, brevemente, durante le prove libere del Gp di Monza. Si nota, nella parte bassa centrale, la presenza di piccoli generatori di vortice. Questa soluzione è utilizzata da parecchi team per ritardare il distacco della vena fluida che investe la superficie dell’estrattore, aumentando l’effetto deportante.

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