GP BAHRAIN – ANALISI GARA: Ferrari super, 4 decimi al giro più veloce di Mercedes, ma senza l’affidabilità…

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Il Gran Premio del Bahrain doveva e poteva essere la giornata di Charles Leclerc e della Ferrari invece, improvvisamente, si è trasformato nell’ennesima vittoria di Hamilton e della Mercedes che è riuscita ad ottenere una insperata doppietta in un fine settimana dove era stata chiaramente la seconda forza in pista. La Ferrari non ha invece raccolto quanto sperato anche se dal Bahrain il team di Maranello è uscito con molte risposte positive rispetto alla trasferta australiana dove la SF90 non si era dimostrata certamente competitiva.

Fine settimana che è stato dominato dal giovane Leclerc che si è dimostrato costantemente più veloce di Vettel sia in qualifica che in gara. Le uniche due note negative per il pilota monegasco sono state la partenza, dove ha perso due posizioni, e i problemi alla sua Power Unit che gli hanno impedito di aggiudicarsi la prima vittoria in carriera. Problemi di cui non parleremo in questa analisi in quanto abbiamo deciso di trattare l’argomento con un articolo dedicato che uscirà nella giornata di domani.

Leclerc, scattato dal lato pulito della pista, ha avuto un buono stacco frizione ma il posteriore ha pattinato nel passaggio tra la prima marcia e la seconda e questo gli ha fatto perdere due posizioni in quanto è stato scavalcato sia da Vettel che da Bottas che scattavano, teoricamente, dal lato sporco. Nonostante questo, Leclerc ha impiegato un paio di giri per riprendersi la leadership della gara approfittando di un leggero lungo di Bottas in curva 1 e sopravanzando il compagno di squadra sul rettifilo principale non rispettando l’ordine di squadra imposto dal muretto. Andato in testa ha anche allungato su tutti gli altri girando su un ritmo che gli avversari non sono riusciti a reggere. Come potete osservare dal grafico in basso il passo tenuto da Leclerc è stato migliore di 4 decimi rispetto a quello di Hamilton, 5 decimi più veloce rispetto a Vettel e ben 9 decimi migliore rispetto a Verstappen e Bottas.

Tutti i piloti di testa hanno concluso la gara con doppia sosta e questo è stato dovuto principalmente alla scelta fatta da Verstappen che è stato il pilota che ha inaugurato il walzer dei pit stop causando l’effetto domino su tutti gli altri. Se analizziamo il grafico in basso possiamo notare che la scelta fatta dal muretto della RedBull è stata corretta perchè il pilota olandese era in difficoltà con le gomme posteriori della sua RB15. Si è poi saputo a fine gara di una foratura lenta nel suo primo stint. Bottas per evitare l’undercut ha risposto al giro seguente ma nonostante un pit stop piuttosto veloce fatto dal team anglo-tedesco non è riuscito a proteggere la posizione su Verstappen che è riuscito a sopravanzarlo.

I primi 3 in classifica, dopo un momento di difficoltà che c’è stato tra il giro 6 ed il 9, sono riusciti a stabilizzare il comportamento delle gomme e hanno tranquillamente allungato il loro primo stint senza nessun problema ma vedendo gli ottimi tempi del duo Verstappen Bottas hanno deciso di “proteggersi”. Da segnalare l’undercut che è riuscito a realizzare Hamilton nei confronti di Vettel grazie allo stop anticipato di un giro. Il pilota inglese per essere sicuro di scavalcare Vettel ha anche utilizzato un set di gomme soft nuove ma questa scelta non è stata delle migliori perchè poteva sicuramente essere sfruttato in miglior modo nell’ultima parte di gara quando la pista è estremamente gommata e la vettura è molto più leggera.

Una scelta errata che si vede chiaramente analizzando nel dettaglio il secondo stint di gara dove, Hamilton, con gomma più performante non è stato in grado di costruire un vantaggio su Vettel e non è nemmeno riuscito a mettere pressione su Leclerc. Anzi la decisione della Mercedes si è rilevata dannosa perchè il degrado degli pneumatici accusato da Hamilton è stato superiore rispetto a quello di Vettel che stava girando sul compound medio. Vettel è riuscito così a riprendersi la seconda posizione in pista scavalcando senza nessun tipo di problema il cinque volte campione del mondo.

Analizzando in singoli passi non si notano grandi differenze rispetto al primo. Leclerc si è confermato il più veloce e Vettel rispetto alla prima parte di gara ha avuto un ritmo migliore accusando un gap di 2 decimi. Confermato il mezzo secondo di vantaggio su Hamilton mentre il gap accusato da Bottas è sceso da circa 9 decimi ad 8. Non bene la Red Bull nemmeno con le medie visto il ritmo del pilota olandese che è stato decisamente più lento (1 secondo)  rispetto alla Ferrari di Leclerc.

Il terzo ed ultimo stint è stato quello che ha deciso l’andamento del Gran Premio. Prima il sorpasso di Hamilton su Vettel e successivamente l’errore del pilota tedesco che per resistere all’attacco del campione inglese è finito in testacoda rovinando le gomme medie appena montate. Ritornando ai box su uno dei rettifili ha anche perso l’ala anteriore che è collassata probabilmente a causa delle tante vibrazioni provocate dagli pneumatici.

Successivamente l’inconveniente avvenuto a Leclerc che, come potete osservare dal grafico, ha alzato parecchio i propri tempi a causa di un problema tecnico. Leclerc è stato scavalcato sia da Hamilton che da Bottas ma è riuscito a difendere la terza posizione grazie alla Safety Car uscita negli ultimi 3 giri di gara a causa della doppia fermata di entrambe le Renault in curva 1.

Il ritmo dei top 5 in questa ultima parte di gara è stato piuttosto similare come evidenzia il grafico in basso. Si conferma, in ogni caso, una Red Bull più lenta rispetto a Ferrari e Mercedes. Prima del problema tecnico Leclerc si era mostrato anche a macchina scarica come il pilota più rapido riuscendo a tenere un passo intorno al 37,8.

Nel Gp degli altri è uscito vincitore Lando Norris che è riuscito a portare una ritrovata McLaren motorizzata Renault al sesto posto. Peccato per l’inconveniente accorso ai Sainz nei primi giri di gara perchè il pilota spagnolo aveva la possibilità di portare anche la sua vettura a punti. Ottimi punti sono poi quelli raccolti da Raikkonen con il settimo posto e il primo piazzamento nella top 10 di Albon con la sua Toro Rosso.

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