AUSTRIAN GP: vince Verstappen, ma con il punto interrogativo dell’investigazione…

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Un GP di Austria che ricorderemo a lungo, quello andato in scena oggi al Red Bull Ring: 71 giri di emozione senza un attimo di respiro. Ripercorriamolo insieme fase per fase.
 
Start: ottimo avvio per Leclerc che stacca in scioltezza, dietro Verstappen ha enormi problemi, tanto che gli entra l’antistallo e resta piantato sulla sua piazzola, Norris passa Hamilton che riprende subito la posizione, poi anche Raikkonen supera il giovane inglese che si trova Vettel negli scarichi. In soli due giri, Leclerc si porta a 1”8’ su Bottas, secondo. Al quarto passaggio, Vettel passa Norris ed è già in quarta posizione, poco dopo lo fa anche Verstappen, ma Lando ben figura cercando di resistere come può ad entrambi. Vettel passa agevolmente Raikkonen, ora è quarto, Verstappen si lamenta di una perdita di potenza al motore , ma è solo un attimo perché subito dopo attacca e passa Norris in modo deciso e pulito, è quinto. I commissari notano che Magnussen è partito leggermente oltre il limite della sua piazzola e lo sanzionano con un drive through, sarà proprio lui, solo al 12esimo passaggio, a fermarsi per primo ai box. Passa un giro e Norris si porta a ridosso di Raikkonen per il sesto posto e lo sopravanza. Giro 18: Gasly inizia ad attaccare Raikkonen all’esterno di curva 4 ma non riesce nel sorpasso, resterà a lungo dietro il finlandese; intanto le rosse sono le più veloci in pista, il miglior tempo è di Vettel con 1:09”073 che lo soffia a Leclerc.
 
Al 22esimo giro l’ottima gara di Vettel viene compromessa da un errore di comunicazione radio con i box: il messaggio che il tedesco sta entrando in pit lane arriva a pochi meccanici e le gomme bianche per il cambio non sono pronte, Sebastian perde tempo (tre secondi e mezzo almeno) e posizioni, rientrerà decimo dietro Gasly e Raikkonen. Subito dopo Leclerc effettua la sua sosta, tutto fila liscio per il leader della gara. Al 30esimo giro un intoppo anche per Hamilton: l’inglese sente di stare perdendo carico per un’anomalia all’ala anteriore sinistra e si ferma ai box: sostituirà anche il muso, tornando quinto in pista. Tre tornate dopo, Gasly supera Raikkonen per il nono posto: al 41esimo giro, il francese accuserà blistering. 
 
Nel frattempo Verstappen ha un ottimo ritmo e si avvicina sempre più al podio e alla terza posizione occupata da Vettel: lo attacca per la prima volta al 49esimo giro in curva 4 con un incrocio di traiettorie, in cui studia quelle del tedesco, per poi passarlo dopo curva 3 in rettilineo a quello successivo. Da notare che, a parità di gomma, Vettel aveva 10 giri in più sulla media rispetto all’olandese; uno stint talmente negativo che in Ferrari si decide un nuovo pit per lui che monterà le rosse, rientrando quinto. 
 
Nel frattempo Verstappen realizza il miglior crono e passa Bottas senza la minima difficoltà: mancano circa 15 giri al termine e inizia la feroce caccia dell’olandese a Leclerc. Di nuovo Max si lamenta per una perdita di potenza, è uno spavento non da poco, evidenziato anche dalla mimica dei meccanici al box Red Bull, ma dura pochissimo: il problema viene risolto grazie a dei suggerimenti di regolazione dati dal muretto al pilota.  Il distacco ora fra la coppia di testa è di 4”3’, ma Max guadagna costantemente, intanto dicono a Leclerc di portarsi sul settaggio “Engine 1”, la mappatura motore più aggressiva, per difendersi con tutto quello che ha a disposizione.
 
Giro 67: Verstappen si porta a meno 1”7’.
Giro 68: curva 3, Verstappen si infila ma Leclerc resiste.
Giro 69: sempre curva 3, Verstappen attacca deciso Charles, i due sono appaiati e si toccano con le anteriori, Leclerc è stretto all’esterno fuori dai limiti della pista, Max passa. Al penultimo giro Vettel supera Hamilton ch, nel mentre  spiattella l’anteriore destra, e si prende la quarta posizione.
 
Bandiera a scacchi: Verstappen vince il GP d’Austria ma, pochi minuti dopo il podio, viene messa sotto invstigazione la sua manovra su Leclerc. Al momento in cui scrivo, ancora nessuna comunicazione ufficiale a proposito dalla direzione gara.
 
Autore: Elisa Rubertelli – @Nerys__
Foto: Formula Uno

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