giovedì, Aprile 18, 2024

Hulk e quel sogno rosso spezzato da Alonso

Nicolas “Nico” Hulkenberg è uno dei piloti più
longevi in griglia. E detiene un record di cui farebbe volentieri a
meno. Il tedesco, infatti, è il driver che nella storia della
Formula Uno ha disputato il maggior numero di Gran Premi senza
ottenere un podio
. Un’astinenza che dura da 165 gare (163 partenze,
nda) e sulla quale si è creata una narrazione goliardica molto in
voga sul web. Ma il ragazzo ha le spalle larghe e, quando è interrogato sul tema, risponde sempre con l’ironia che lo contraddistingue sin dal suo debutto.
 
Eppure c’è stato un momento in cui il
trentunenne di
Emmerich sul Reno è stato vicino al passaggio ad un
team che gli avrebbe consentito di ottenere non solo podi, ma
probabilmente diverse vittorie. E’ egli stesso che ne ha parlato a
“Beyond the Grid”, rubrica che dà voce ai protagonisti
della F1.
 
L’occasione nacque a fine 2013 quando lo scacchiere dei
partecipanti alla stagione successiva andava completandosi. 
Nel 2012
il tedesco si mise in mostra, con la Force India, grazie ad una
seconda parte di campionato sorprendente. Le prestazioni negli ultimi appuntamenti in calendario gli
valsero il passaggio in Sauber per la succedanea annata quando, a seguito di un avvio stentato,
prese il volo da Monza in poi. Una serie di piazzamenti a punti gli
permisero di ottenere un ottimo decimo posto nella graduatoria
finale. Cosa che attirò le attenzioni di Luca Cordero di Montezemolo e della
Ferrari
che avevano indirettamente controllato l’escalation
prestazionale del tedesco in virtù alla fornitura di motori che
Maranello concedeva al team elvetico.
 
La Ferrari era reduce da una campionato non troppo esaltate. E’ vero che Fernando Alonso fu vicecampione in quel 2013, ma il
distacco in classifica da Sebastian Vettel, al suo quarto titolo, fu
quasi mortificante (155 punti, nda). Addirittura peggiore fu l’annata di Felipe Massa
che chiuse con un deludente settimo posto e un solo podio, ottenuto in
Spagna. Troppo poco per i vertici modenesi. Che, dunque, erano alla
ricerca di un pilota da affiancare al due volte iridiato asturiano in
sostituzione del brasiliano a cui il ruolo di secondo stava sempre
più stretto.
 
Interpellato su un possibile passaggio
alla Ferrari all’alba del 2014, Hulkenberg ha così risposto: “Non
so quanto in realtà sia stato vicino alla Rossa
. Chi prende queste
decisioni –
ha proseguito il compagno di squadra di Daniel
Ricciardo – non si sbilancia. Non so se sono stato ad un centimetro
dal team italiano e per quanto tempo quest’ultimo abbiano valutato la mia
posizione. Della conversazioni ci sono state sicuramente, ma poi non
se n’è fatto nulla
“.
 
Sul perché poi la Ferrari abbia scelto
di ingaggiare Kimi Raikkonen, tornato da una grande annata in Lotus,
“Hulk” ha un’idea. E c’entra direttamente quell’Alonso
che, dopo diversi campionati disputati con il Cavallino Rampante, aveva ormai un grande peso
nel condizionare determinate scelte operate dal team: “Mi
piacerebbe sapere se è stato davvero lui a non volere il mio arrivo.
Ne ho parlato con Nando, ma è sempre difficile che ti faccia
capire cosa intende davvero e cosa effettivamente vuole
. Non mi ha mai
fatto intendere se supportasse o meno il mio ingaggio. In ogni
caso
– ha chiosato l’ex Force India – è un qualcosa che
appartiene al passato”.
 
Hulkenberg spiega anche del perché
della scelta Sauber che poi abbandonò per far ritorno alla Force
India: “Non decisi di firmare per il team svizzero perché le
macchine erano motorizzate Ferrari. Non consideravo quell’esperienza
una porta d’accesso al team di Maranello
“.
 
Forse non avremo mai la controprova,
almeno finché uno di protagonisti dell’epoca, da Alonso a
Montezemolo, non smentisca le parole su riportate, ma pare proprio
che Hulkenberg sia stato molto prossimo a vestire il rosso. E non
sorprende la posizione dello stesso Alonso che spinse per l’arrivo di un Kimi
Raikkonen
che, seppur arrivato da un mondiale ben condotto anche grazie
ad una sorprendente Lotus, era comunque un pilota meno affamato di un
giovane dalle belle speranze e in rampa di lancio com’era Nico nel
2013. Forse, sul campione spagnolo, aveva pesato l’esperienza
travagliata del 2007 quando dovette lottare col debuttante Lewis
Hamilton che gli diede più di un grattacapo
.
 
 
 
In ogni caso la carriera del
trentunenne tedesco (che vanta una prestigiosissima vittoria nella 24 Ore di Le Mans del 2015 a bordo di una Porsche 919 Hybrid) si è comunque ben dipanata nonostante la succitata mancanza di un podio. Tant’è che il pilota è diventato una colonna della Renault che, seppur stia ancora
faticando nel tentativo di raggiungere il vertice, è un comunque un team con
alle spalle un colosso automobilistico dalla grande tradizione
sportiva e con ambizioni forti. 
Chissà che non sia proprio la
casa della Losanga a consentire a “Hulk” di spezzare la
lunga sequela di gare senza salire su uno di quei tre gradini.
 
Autore: Diego Catalano – @diegocatalano77
 
Foto: 
Nico Hulkenberg – @HulkHulkenberg
Formula 1 – @F1

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