Al debutto in pista del weekend inglese, il nuovo asfalto di Silverstone ha condizionato la sessione: il manto si presenta molto nero, come fosse umido e oleoso, cosa tipica di un rifacimento su cui si è girato poco. Gli effetti sono stati evidenti: in molti sono andati lunghi, senza conseguenze meccaniche, ma con netta difficoltà a tenere la monoposto. In alcune fasi non ha aiutato nemmeno il vento, arrivato in coda alle vetture e una leggera pioggerellina arrivata 20 minuti prima della chiusura di sessione, ma durata molto poco.
Due i guai più macroscopici visti in questa prima ora: un errore assurdo di Grosjean in uscita della pit-lane che si gira rompendo l’ala anteriore e un grave problema, forse alla power unit, occorso all’Alfa Romeo di Räikkönen. L’auto del finlandese resta in settima marcia all’uscita del rettilineo prima di curva 7, in cui poi si spegne del tutto, non prima di aver prodotto inquinanti rumori. Bandiera rossa per recuperare la vettura ferma in mezzo al tracciato, con Kimi che aiuta attivamente i commissari nell’operazione.
Lavoro differenziato e prove aerodinamiche in molte scuderie: in Red Bull Verstappen gira con l’ala anteriore scarica e effettua prove a velocità costante, 250 km/h ad inizio sessione. In Ferrari ora abbastanza tormentata per Leclerc che si trova due volte nel traffico lamentandosene in radio e patisce del sottosterzo. In Mercedes tutto pare invece girare alla perfezione con una macchina visibilmente stabile e un Bottas a lungo primo con il miglior crono; prestazione che viene battuta a sorpresa nel finale da Gasly poco prima della conclusione delle libere mattutine con 1’27”173, 4 decimi e mezzo meglio di Valtteri.
Appuntamento per le FP2 alle 15 italiane
Autore: Elisa Rubertelli – @ Nerys__