sabato, Aprile 20, 2024

Rifornimenti no grazie

Nel mondo della F1 non si guarda solamente al presente, ma anche al futuro più lontano. Mentre  i team pensano a come sviluppare le proprie monoposto in vista della seconda parte di stagione, i vari team principal stanno discutendo dei regolamenti 2021. Tra i diversi punti di discussione c’è anche quello relativo al reintegro dei rifornimenti di benzina in gara, pallino del presidente della FIA Jean Todt che ciclicamente rilascia dichiarazioni a favore del ritorno di questi. Sin da subito il Circus e gli appassionati si sono divisi in due fazioni, quelli favorevoli e quelli contrari. Con quest’ultimi che sono in maggioranza e dicono rifornimenti, no grazie. Vediamo perché.

GLI EPISODI DEL PASSATO DOVREBBERO INSEGNARE

I rifornimenti sono stati introdotti in F1 ufficialmente nel 1994, anche se qualcuno adottava questa tattica da prima (tipo la Brabham con Nelson Piquet), per poi essere tolti dal regolamento alla fine della stagione 2009. La manovra del pit stop con il rabbocco del carburante è sempre stata pericolosa, fin dal primo anno. E la storia ne è piena zeppa di questi episodi. Il primo nemico è la fuoriuscita di benzina che porta il liquido il più delle volte ad avere un principio d’incendio. Famosissime le immagini del pit stop di Jos Verstappen con la Benetton nel Gp di Germania 1994, dove il fuoco divampò e sia il pilota che i meccanici furono veramente in pericolo. Ma non è stato l’unico episodio successo: altri famosi furono quelli di Schumacher nel 2003 a Zwelteg e quello di Raikkonen a Interlagos nel 2009 dopo che la vettura di Kovalainen era ripartita dai box staccando il bocchettone del carburante.

Tra l’altro le macchine attuali hanno parecchi sistemi elettronici a bordo, lascio immaginare a voi la pericolosità di tale manovra ora che nelle vetture scorre energia elettrica… Rifornimenti, no grazie. Altro elemento di pericolosità è quando, come descritto prima nell’episodio del Gp del Brasile 2009, le vetture ripartono con il bocchettone del rifornimento attaccato: oltre a rovinare completamente la gara del pilota (come successe a Massa nel 2008 a Singapore), c’è la possibilità che esse trascinano il meccanico a terra con il rischio di grave infortunio (pensare a Nigel Stepney, allora in forza alla Ferrari, nel Gp di Spagna 2000).

Se Liberty Media e Fia vogliono ravvivare i Gp, questa è la strada sbagliata. Invece si dovrebbe tornare alla libertà di far imbarcare ai team quanta benzina reputano necessaria, così che i piloti possano spingere dall’inizio alla fine di un gara senza attuare la morbosa pratica del Fuel Saving, manovra che castra lo spettacolo in pista dato che i driver devono rallentare il proprio ritmo.

Pirelli è disposta a costruire gomme che permettono ai protagonisti di spingere sempre senza badare alla loro gestione, ma ciò è inutile se comunque devi diminuire il ritmo per risparmiare carburante. Quindi rifornimenti no grazie! Ma serve trovare una formula diversa per permettere ai piloti di spingere tranquillamente, senza gestire né gli pneumatici né la benzina. Il tutto salvaguardando la sicurezza di degli attori in causa, cosa che in passato non accadeva con puntualità.

Autore: Mattia Maestri

Foto: Red Bull RacingScuderia Ferrari

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4 Commenti

  1. Io invece la penso come Rosberg, con i sensori di oggi si potrebbe trovare un modo per evitare lo stacco frizione fino a quando il bocchettone non sia stato completamente estratto, impedendo così che il pilota possa partire in anticipo.
    Inoltre, non dimentichiamo che tutt’ora sono i team che spesso imbarcano meno benzina di quanta concessa per regolamento, per evitare di perdere decimi preziosi lungo la gara.
    Io sono a favore dei rifornimenti, se però attuati con le dovute precauzioni

  2. per rendere le corse piu’ combattute quantitativo libero.chi sceglie meno benzina ha meno peso,meno consumo dei pneumatici e agisce di conseguenza.chi inbarca piu’ carburante(che penalizza 3 decimi/giro ogni 10 kg) puo’ usare piu’ potenza,consumera piu’ gomme e probabilmente optera’ per fare un pit stop aggiuntivo e, in ultimo usurera’ di piu’ le componenti power unit.le corse insegnano che tutti prima o poi adottano la stessa tattica ma chi vorra azzardare avra delle strategie alternative.in ultimo per corse piu’ belle obbligo di usare tutte le 3 mescole che porta pirelli.se poi mercedes costruisce missili come quest’anno anche se mette 30 kg in piu’ o usa strategie differenti vincera’ lo stesso

  3. Non solo la questione sicurezza (certamente basilare), ma anche quella dei costi. Quando fu abolito si parlò chiaramente anche dei costi, enormi, che queste macchine hanno, senza considerare il maggior numero di meccanici presenti intorno all’auto; oppure si sono già dimenticati di porre un tetto alle spese??

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