sabato, Aprile 20, 2024

Wolff e i dubbi sul motore Ferrari…

Wolff e i dubbi sul motore Ferrari…

Che bersaglio facile la Ferrari. Dopo il brutto risultato ottenuto al Gran Premio degli Stati Uniti tutti, o quasi, hanno preso coraggio. Obbiettivo? Infangare, quanto più possibile, il lavoro della scuderia italiana. Tante, troppe le bordate rifilate alla Rossa rea, fino a prova contraria di una “benamata mazza”. Sì, perché malgrado la presunta colpevolezza, e senza neanche uno straccio di prova, la “condanna” delle chiacchiere da bar è in atto.Le lamentele, trasformatesi oramai in “nenia insopportabile”, sembrano aver condizionato l’opinione generale.

La richiesta di chiarimento sul propulsore italiano avrebbe, secondo “gli accusatori”, spaventato la Ferrari. A tal punto da fargli fare un passo indietro nell’ipotetico utilizzo di un sistema illegale. I numeri al riguardo si sprecano. Come scritto 2 giorni fa sarebbero stati, per l’inglese Peter Windsor, addirittura 70 i cv in meno a disposizione per la SF90 in versione Austin (dai un’occhiata qui per saperne di più). Questo “supposto handicap” avrebbe impossibilitato la power unit italiana a performare come nelle ultime gare. “Il gioco” di altre scuderie, non propriamente pulito, ha fatto arrabbiare, non poco, Mattia Binotto. Lo svizzero è certo. Il chiarimento sulla direttiva del flussometro non ha, sotto nessun aspetto, influito sul rendimento della Rossa.

Wolff e i dubbi sul motore Ferrari...
Toto Wolff, team principal Mercedes AMG

Tra i dubbiosi ecco la Mercedes. Il manager austriaco Toto Wolff, in un’intervista rilasciata al web magazine Autorsport, ha espresso, senza puntare il dito sulla Scuderia di Maranello, le proprie incertezze al riguardo. “Se qualcuno stava realizzando quello che la direttiva tecnica ha chiarito, il gioco sarebbe stato senza dubbio disgustoso. Inoltre, la maniera in cui sarebbe stato riformulato il provvedimento tecnico non parlerebbe di aree grigie. Al contrario rappresenterebbe una violazione delle norme molto grave”.

I tecnici di Brackley, analizzando le informazioni raccolte durante l’ultimo round del mondiale di Formula Uno 2019, sostengono che la SF90 si sia comportata in una maniera totalmente differente. “Controllando i dati estrapolati dalla gara di Austin, abbiamo riscontrato una velocità della Ferrari differente rispetto ai Gran Premi precedenti”, commenta il boss della Mercedes. Poi, con fare garbato, liquida la questione elegantemente. “Detto questo, non so se tutto ciò è stato causato dalla direttiva tecnica o da un altro problema, visto che non possiamo sapere cosa ha fatto la Ferrari”.

Sotto questo aspetto, nelle ultime due gare stagionali la lente di ingrandimento sarà puntata sulla storica scuderia italiana. Nonostante i “proclami di innocenza” di Binotto e la mancanza di qualsivoglia prova di “reato”, la SF90 sarà sottoposta a strettissima osservazione da parte degli avversari. Con la gran cassa della stampa compiacente.

Autore: Alessandro Arcari@BerrageizF1

Foto: Mercedes

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