venerdì, Aprile 26, 2024

F1: Le ali 2019 non andavano introdotte


F1: Le ali 2019 non andavano introdotte

A volte ritornano. Ci sono tematiche di cui se ne discute tanto, altre di cui se ne parla poco, altre invece che tornano di tanto in tanto. Il 2019 è stato l’anno in cui sono stati attuati dei cambiamenti abbastanza significativi alle ali (anteriore e posteriore) delle monoposto. Questi regolamenti (che ripropongo qui nel caso in cui a qualcuno servisse una rispolveratina) furono pensati nel 2018 per dar modo alle vetture di seguire meglio la scia di chi sta davanti e aumentare il numero dei sorpassi.

La situazione però, alla fine, non è migliorata di molto, come faceva notare Kimi Raikkonen (pilota Alfa Romeo Racing), agli inizi di luglio, a margine del Gp d’Austria: “Sicuramente nelle prime gare sembrava che fosse più facile seguire un’altra vettura. Non sarà mai davvero facile farlo, questo è sicuro. Come è sicuro il fatto che la situazione non sia peggiorata, e questo è certo al 100%. Penso che lo spettacolo sia migliorato, ma renderlo solamente un po’ migliore forse non è abbastanza. La differenza dev’essere enorme per far sì che venga notata”.

F1: Le ali 2019 non andavano introdotte
Kimi Raikkonen, pilota Alfa Romeo Racing

Sempre in quell’occasione, fu raccolta anche l’opinione di un altro pilota, Nico Hulkenberg (Renault), molto più critico rispetto al finlandese:Sento che la difficoltà ad avvicinarsi a chi ti precede è grande come non lo è mai stato, ad essere onesti. Soprattutto se riesci ad arrivare a mezzo secondo: se chi è davanti a te sbanda o commette un errore, l’improvvisa perdita di aderenza che senti è drastica e sei costretto ad alzare il piede dall’acceleratore. È come andare a sbattere contro la Muraglia Cinese o come se ti crollasse il terreno sotto ai piedi”. Se ben ricordate nel 2017/2018 le vetture facevano fatica anche ad andare sotto i 2 secondi/1 secondo e mezzo, quindi a dire il vero, con l’introduzione delle nuove ali la situazione è parecchio migliorata. Quest’anno abbiamo assistito a molti duelli ruota a ruota, e su diverse piste. Tuttavia manca ancora qualcosa, c’è bisogno della parte realizzativa… del sorpasso.

Ed ecco che, a fine anno, oramai alle porte del 2020, arrivano le considerazioni di Pat Symonds (capo tecnico della F1), al quale, in occasione dell’Autosport International Show, viene chiesto se l’introduzione dei regolamenti 2019 abbia dato i risultati sperati: “Quando abbiamo pensato di effettuare dei cambiamenti stavamo già pensando ai regolamenti 2021 e il loro impatto non è stato così grande come avrei sperato. Sono stati fatti in fretta. E con il senno di poi, non li avrei fatti. Il vantaggio che hanno prodotto sulla scia della monoposto, rispetto a ciò che avremo nel 2021, è minuscolo.”

F1: Le ali 2019 non andavano introdotte
Williams gira con un’ala in versione 2019 nei test d’Ungheria 2018

Cosa è andato storto allora? Ricorderete le dichiarazioni degli uomini della FIA prima dell’inizio della stagione: entusiasti dei cambiamenti e ansiosi di vedere gli effetti del cambiamento in pista. A quanto pare sarebbe stato commesso un errore… Quello di non aver mai eseguito delle simulazioni con la configurazione finale della vettura prima della sua approvazione: “In quel periodo avevamo fatto molte ricerche… Ci trovavamo a metà del 2018 e stavamo iniziando a capire le aree critiche, ma non avevamo eseguito al simulatore la configurazione effettivamente ottenuta attraverso le nuove regole. Quindi penso che avremmo potuto fare un po’ meglio. Ma non lo considero in alcun modo un precedente per quello che abbiamo fatto nel 2021. Tanto per darci un po’ di conforto… Direi che, al momento, tra gli uomini della Federazione e tra i vertici della F1, quando si parla di 2021 di spettacolo e di sorpassi, ci sia quasi lo stesso stato di euforia visto un anno fa. Di simulazioni in questo caso ne sono state fatte tante. Se qualcosa non dovesse andare come previsto la colpa, forse in tal caso, verrà data ad una galleria un po’ antiquata, chissà…

F1: Le ali 2019 non andavano introdotte
modello monoposto 2021 testata nella galleria del vento

L’ingegnere inglese è poi stato invitato a fare una previsione sull’andamento del prossimo campionato mondiale. O meglio, gli è stata posta la seguente domanda: qualora un team riuscisse ad essere in una posizione dominante sugli altri, questo avrà un vantaggio anche sul 2021? Quesito, al quale il capo tecnico della F1 ha risposto così“Se ci sarà un dominio, allora quella squadra dominante, chiunque essa sia, potrà probabilmente permettersi di concentrarsi completamente sulla stagione a venire un po’ prima degli altri. Ma penso che non ci sarà un dominio così forte. Penso che assisteremo ad una bella lotta al vertice. E spero che, tale lotta, impedisca ai top team di ‘sedersi’ e gettarsi sulle auto del 2021. Quindi penso che assisteremo ad una bella stagione”.

La F1 sta puntando molto sul futuro regolamento tecnico. Tra i tanti obiettivi si pone anche e sopratutto quello di accorciare il gap tra le varie scuderie, ma lo stesso Symonds non sembra molto convinto che ciò possa concretizzarsi… Almeno non da subito: “Anche se all’inizio il cambiamento in generale tenderà a separare le prestazioni tra le auto prima che ricomincino a riunirsi. Alcune squadre nelle retrovie potrebbero essere in grado di fare uno sforzo maggiore sulla vettura del 2021. Spero che nel 2021 potremo assistere a delle buone gare.”

Questa è un po’ la speranza di tutti, anche se forse, per riavvicinare le prestazioni tra i team sarebbe stato meglio puntare sulla stabilità…

Autore: Marco Sassara@marcofunoat

Foto: F1 – Alfa Romeo – WilliamsF1GrandPrix.it

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