venerdì, Aprile 19, 2024

Binotto: torneremo a Maranello per lavorare…

Binotto: torneremo a Maranello per lavorare…

Nella serata di domenica, ben più tardi del consueto dopo gara, giungono le dichiarazioni di Mattia Binotto, team principal Ferrari, su GP della Rossa in Ungheria. Una giornata in cui, lo ricordiamo, Sebastian Vettel ha tagliato il traguardo in sesta posizione e Charles Leclerc in undicesima. Una gara tribolata, in cui mai la Scuderia del Cavallino ha mostrato anche una minima competitività e in cui le strategie per Leclerc hanno deluso (specie con la gomma rossa montata ad inizio gara e il ritardo nel passare alla media) e quelle di Vettel sono state decise dal pilota stesso, come dimostrato dai team radio.

Ma, al di là della classifica finale, due sono i dati pesantissimi e incontrovertibili dati della corsa magiara: la manifesta confermata problematicità del progetto della SF 1000 nonostante gli aggiornamenti e, soprattutto, il distacco di un  giro inflitto alle vetture di Maranello dalle Mercedes

Inevitabilmente su questo crinale, si muovono le parole dell’ingegnere italiano: “E’ un risultato davvero difficilissimo da digerire, questa domenica è stata molto deludente per noi.” 

Come fatto da Charles Leclerc immediatamente dopo la gara, anche Binotto sottolinea le grandi, sorprendenti e spiazzanti differenze di comportamento della monoposto rispetto a ieri: “In qualifica sabato siamo riusciti ad esprimere il meglio del potenziale su cui attualmente possiamo contare, ma poi in gara non  è stato così. Finire doppiati brucia tantissimo sia alla squadra, quanto ai nostri tifosi.”

Binotto
Mattia Binotto, team principal Scuderia Ferrari

Il mantra è sempre lo stesso, a dispetto delle critiche o delle ironie, necessario da ripetere davanti ad una realtà così priva di punti fermi: “Dopo una trasferta lunghissima torneremo subito a Maranello: si deve cercare di fare di tutto, in ogni modo e su ogni fronte, per migliorare.”

Un piccolo scarto arriva nelle parole successive: Servirà un’analisi chiara da parte di ciascuno e, se necessario, il coraggio di cambiate rotta. La dinamica attuale non è accettabile, non ci sono altri modi per porre rimedio a questa situazione.”

A cosa si stia riferimento il team princial Ferrari, se a cambi interni, oppure più probabilmente (data la sua linea sempre improntata all’unità in squadra) a una profonda messa in discussione di presunte certezze tecniche poi sementite dalla pista, ce lo dirà solo il tempo.

Autore: Elisa Rubertelli – @Nerys__

Foto: Ferrari

Elisa Rubertelli
Elisa Rubertelli
Le parole creano universi e io ci vivo immersa, in precario equilibrio sul filo del tempo. Il mio ossigeno è di carta. Bookblogger, SMM Festival del giornalismo Culturale, Ayrton Senna Sempre, in love with F1 since 1984, Radio addicted, tennis lover.

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1 commento

  1. Il signor Binotto deve tornare a lavorare in Fabbrica! La squadra ha bisogno di un nuovo TP che si dedichi solo a quello e che sia notevolmente preparato ad affrontare i temi politici che dominano in F1. Piaccia o no Toto Wolf è abilissimo e molto preparato. Binotto è un ottimo ingegnere e quello dovrebbe fare. Ci vuole assolutamente una separazione delle responsabilità e delle mansioni. Visto gli attuali risultati un cambio al vertice sicuramente non renderebbe peggiori le cose nell’immediato.

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