Formula 1

Binotto: “Resta? Logica conseguenza della ristrutturazione interna”

Binotto: “Resta? Logica conseguenza della ristrutturazione interna”


Molte voci si stanno rincorrendo sul passaggio, annunciato lo scorso venerdì, di Simone Resta in Haas ed è difficile venire a conoscenza della verità. C’è chi parla di dissapori interni, chi di ragioni di budget. Quello che si sa per certo è che il tecnico emiliano era stato richiamato soltanto dodici mesi fa dall’Alfa Romeo, dove era stato ceduto in prestito per andare a ricoprire il ruolo di direttore tecnico, con l’auspicio che risultasse determinante nella progettazione della vettura 2021, quella che avrebbe dovuto segnare un importante cambiamento epocale per la F1. Purtroppo però il coronavirus ha fatto slittare tutti i piani di un anno, portando le squadre anche a prendere importanti decisioni nel periodo marzo-giugno.

Durante il lockdown infatti è arrivata l’intesa per anticipare l’introduzione del budget cap (leggi qui per maggiori info) che imporrà un tetto di spesa di 145 milioni proprio a partire dalla prossima stagione. Per questo non può considerarsi esclusa la pista finanziaria: senza dover rinunciare ad una figura importante, lo si manda in prestito nel team satellite Haas, così nel caso ce ne fosse la necessità si potrebbe nuovamente richiamare a sé in qualsiasi momento. Tuttavia stona il fatto che Resta (attuale responsabile del telaio in seno alla Scuderia) venga trattato un po’ come una pedina e vederlo partire nuovamente dopo 12 mesi non può che far nascere alcune domande sui rapporti interni al Cavallino.

Simone Resta, dal 1° gennaio 2021 in Haas

Tante parole, certezze nessuna. L’unica cosa a cui ci si può aggrappare in questi casi sono le parole delle figure di spicco in quel di Maranello, nel nostro caso di Mattia Binotto (team principal) che recentemente ha così commentato l’avvicendamento: Bisogna guardare al futuro, i regolamenti cambieranno e il budget cap ci impone di essere più efficienti. Siamo nel bel mezzo di una ristrutturazione interna e il passaggio di Resta in Haas ne è solo una logica conseguenza, a lui è stato riservato un ruolo importante all’interno del team americano. Enrico Cardile, attuale responsabile sviluppo delle prestazioni, erediterà le mansioni del tecnico emiliano, diventando il responsabile della nuova area Chassis a partire dal 1° gennaio prossimo.

Nell’occasione, Binotto avrebbe fatto anche un’altra importante precisazione per il futuro, andando ad escludere un possibile impegno della Scuderia in IndyCar, almeno nel prossimo futuro: “L’interesse nei riguardi dell’IndyCar non manca, però non è un progetto che vedrà la luce molto presto. Abbiamo avuto una discussione di base con i vertici della categoria e decidere di impegnarci vorrebbe dire promuovere un piano di investimenti importante. Al momento preferiamo restare concentrati esclusivamente sulla F1.

Charles Leclerc, Ferrari SF1000, stagione 2020

Intervistato recentemente al podcast ‘Beyond the Grid‘, invece, sempre al team principal, è stato chiesto di non guardare troppo lontano e di comunicare quelle che sono le aspettative per il 2021, soprattutto per quello che concerne il propulsore, nel 2020 prestazionalmente inferiore anche a Honda e Renault. La prossima stagione non credo assolutamente che saremo noi quelli che potranno contare sul minor apporto di potenza. Il motore sta girando bene al banco e credo che, almeno in termini di potenza della power unit torneremo in lotta” ha esordito Binotto, prima concentrarsi anche su un’altra area della vettura.

“Per quanto riguarda l’aerodinamica è stato affrontato anche un altro nostro tallone d’Achille quest’anno: il drag. Saremo certamente più competitivi rispetto allo stato attuale e la stagione risulterà meno dolorosa. Ci sarà un passo avanti da parte nostra, ma quanto grande, lo verificheremo in pista. Non riusciremo a raggiungere il livello di deportanza della Mercedes, sono troppo forti sotto quell’aspetto. Però quando guardo lo sviluppo che stiamo avendo nella parte aerodinamica e motoristica, non posso che essere soddisfatto del lavoro svolto. A conlcudere la chiosa del tecnico che per non correre rischi di essere frainteso va a ribadire ulteriormente il concetto: “I progetti proseguono bene, soprattutto se confrontati con quelli attuali… Tuttavia, il divario è ancora troppo grande”.


AutoreMarco Sassara – @marcofunoat

Foto:  F1 – Ferrari

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Marco Sassara