mercoledì, Maggio 15, 2024

Dal virtuale al reale e viceversa…

Dal virtuale al reale e viceversa…


É giusto considerare il mondo virtuale del motorsport in stretta correlazione con le competizioni reali? Decisamente sì! Molti piloti abbandonano la propria carriera per mancanza di fondi. Da lì al Simracing il passo è breve, lasciando i circuiti per cercare fortuna nel mondo della simulazione. Ma attenzione… anche il percorso contrario spesso è stato battuto. Andiamo ora ad analizzare alcuni di questi casi. Passato dai simulatori alle piste, Jann Mardenbourough resta senza dubbio l’esempio più eclatante.

Il britannico divenne il più giovane a vincere il concorso GT Academy nel 2011, accademia dedicata ai migliori simdrivers del simulatore Polyphony. Il suo trionfo gli diede la possibilità di scendere realmente pista, partecipando alla 24 Ore di Dubai come pilota ufficiale Nissan. Questo fu il primo passo della carriera “reale” di Mardenborough. Tra le varie categorie, Jann ha corso nella GP3 Series (ex serie propedeutica della Formula 1) e con le vetture Gran Turismo nel Blancpain GT Series. Mentre nel 2015, disputando la 24 Ore di Le Mans, prende parte all’avventura, purtroppo fallimentare, della Nissan GT-R LM nismo in classe LMP1.

Altri esempi interessanti sono quelli di James Baldwin e Igor Fraga. Entrambi hanno iniziato la loro carriera nel karting, passando per le formule minori fino ad arrivare in campo nazionale. Purtroppo dovettero abbandonare prematuramente le piste per mancanza di sponsor che potessero supportarli. “Ho trovato un simulatore con volante e pedali in sconto e l’ho preso…” racconta Baldwin. Iniziò come un semplice hobby, trasformandosi in qualcosa di più serio quando vinse la eROC (e-Race Of Champions) nel 2019 e il WFG (World’s Fastest Gamer) l’anno successivo. Grazie a queste vittorie, il britannico viene ingaggiato dal team RJN di Jenson Button, debuttando nella realtà come pilota professionista nel British GT. Tuttavia James non ha affatto abbandonato il mondo del simracing, facendo parte del McLaren Shadow dedicato ai piloti eSport della casa di Woking. Inoltre, compete nell’F1 Esports Series.

Per quanto riguarda Igor Fraga, dopo aver corso nella Formula 3 brasiliana e nella F2000 statunitense, riesce a svoltare la sua carriera conquistando la vittoria del FIA GT Championship nel 2017, organizzato sul videogioco Gran Turismo Sport. Sfruttando il supporto di Polyphony Digital, casa produttrice di Gran Turismo, partecipa e vince la Toyota Racing Series. In seguito giunge terzo nella Formula Regional Europea, mettendosi in mostra nel panorama mondiale. Dal 2020 infatti, entra nel programma dei giovani piloti della Red Bull, fucina dalla quale sono stati sfornati campioni del calibro di Sebastian Vettel.

Dal virtuale al reale

Virtuale e reale. Possiamo affermare con certezza che, ad oggi, questi due mondi non sono affatto lontani. Al contrario sono molto più vicini di quanto si possa immaginare. Basti pensare a come i simulatori moderni vengano sfruttati per ottenere dati in mancanza dei test in pista. Sotto questo aspetto, è impossibile non citare il caso di Rudy Van Buren, vincitore della prima edizione del WFG. Con questo successo, l’olandese venne addirittura nominato pilota ufficiale addetto al simulatore McLaren di F1. Il team rimase molto colpito dalle sue capacità, dichiarando che il suo aiuto fu fondamentale per lo sviluppo della monoposto britannica. 

Non sono solo i simracers che si affacciano al mondo reale. Succede anche l’opposto. La nuova generazione di piloti, Max Verstappen e Lando Norris su tutti, utilizzano spesso il simulatore da casa. Lo scopo è di allenarsi e allo stesso tempo di competere nei grandi campionati virtuali, sulle piattaforme iRacing e rFactor2. In tal senso, una considerazione va fatta. I piloti che guidano davanti a uno schermo, hanno dimostrato di non avere nulla in meno rispetto a chi lo fa nel mondo reale. Tant’è che Enzo Bonito, compagno di Verstappen e Norris nel team Redline, ha battuto Lucas Di Grassi, ex pilota di Formula 1 e campione di Formula E, in una manche della Race Of Champions edizione 2019.


Autore: Antonio Fedele – @_antoniofedele_

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