Formula 1

Analisi on board Sainz – GP Portogallo 2021: “Dovevamo montare le hard…”

Q3. Pneumatici Soft. Ferrari SF21 numero 55. Il crono di Sainz si ferma sull 1:19.039s. Più lento di 2 decimi abbondanti rispetto al tentativo in Q2, il giro dello spagnolo vale la quinta casella in griglia. In pochi minuti l’involuzione della pista ha messo in seria difficoltà tutti i piloti, con il solo Bottas capace di migliorare il tempo marcato in precedenza. Carlos è stato bravo nell’attivazione dei compound, ottenendo una buona performance che gli ha permesso di qualificarsi a poco più di 1 decimo dalla Red Bull di Sergio Perez.

Dopo quelli grossolani di Imola, sebbene di minore entità, diversi errori arrivano anche a Portimao. Ciononostante, possiamo comunque definire lineare il fine settimana dell’iberico che, dati alla mano, ottiene un brutto risultato per fattori che esulano dalla sua prestazione. Fatale, il secondo stint ha relegato il madrileño fuori dalla zona punti. Un incubo targato Medium


Analisi on board Sainz GP Portogallo 2021:  la numero 55

Scelta obbligata. Riferendomi alla partenza, faccio subito un passo indietro. Durante la Q2 in Ferrari hanno provato a qualificarsi con la Medium. Il compound a banda gialla, però, non è stato “digerito” dalla SF21 del pilota nato a Madrid. Carlos, a differenza del proprio compagno di squadra, non è riuscito a “spremere” le mescole. Con una performance tra le mani non all’altezza e poco tempo a disposizione, l’unica alternativa era montare la Soft e partire con le Pirelli a banda rossa.

Dopo il consueto cenno di intesa con Adami, successivo a una chiarificazione sui giri motore da utilizzare in partenza, il propulsore Ferrari si accende. Macchina giù dai cavalletti e via per l’installation lap. L’attenzione per portare in temperatura le calzature è massima. Sono 4 i burnout che precedono la sistemazione sulla piazzola numero 5.

Lo stacco frizione del ferrarista è davvero buono. Stessa cosa non può essere detta per quello di Perez che, pattinando in maniera vistosa, spalanca di fatto le porte a Carlos. Il madrileño tira dritto senza nessun cambio di traiettoria e in curva uno gira in quarta posizione dietro alla Red Bull di Verstappen. Malgrado la sbandata in curva 4 spinga la Rossa oltre i track limits, tale manovra non ha reale ripercussioni sulla gara. Durante il primo giro notiamo immediatamente le mappature pre impostate relative ai freni. Regolati sin dal venerdì a seconda delle esigenze del pilota in relazione al layout, i comandi veloci posizionati nella parte desta del volante, azionati con un semplice toggle on-off, gestiscono bilanciamento freni e brake shaping. A Portimao tale configurazione viene utilizzata nel tratto che unisce curva 11 a curva 15. La preoccupazione per difendere la posizione conquistata su Checo, toro imbufalito dopo la brutta partenza, si affievolisce al giro 1. Ultimamente parecchio sollecitato, Bernd Mayländer è chiamatosubito in causa. Il tedesco scende in pista per lo scontro tra Raikkonen e Giovinazzi

Adami si apre immediatamente in radio per mettere Sainz a conoscenza dei fatti. I piloti del lotto seguono la Mercedes rossa con dei passaggi obbligati in pit lane, dando modo ai commissari di ripulire il tracciato dai detriti dell’ala anteriore di Kimi. Durante il regime di Safety Car arrivano le consuete raccomandazioni sulla gestione gomme, agendo sui vari parametri per tenere in finestra le Pirelli a banda rossa. Sebbene lo spagnolo apparentemente amministri bene la situazione, la temperatura ottimale delle mescole non è certo quella adeguata. Lo si capisce immediatamente alla ripartenza. 

Lo strappo al giro 6 prende in leggero contrattempo Carlos, chevieneinfilato da Perez in curva 1 malgrado l’aiuto dell’overboost K2. Ma l’iberico non ci sta e tenta il contrattacco. Peccato che, buttandosi in scia della Red Bull numero 11, quasi la tamponi in curva 2. Scaltro, Norris ne approfitta e soffia la quinta piazza all’amico ferrarista. Inoltre, per difendersi dall’attacco di Ocon in curva 5, Sainz arriva al bloccaggio spiattellando l’anteriore sinistra.

Pur senza conseguenze, tale situazione si ripeterà 2 giri più tardi. La questione trova una facile spiegazione: le mescole non riescono a entrare nella giusta finestra di funzionamento e lo spagnolo soffre. Ciò malgrado di lì a poco il ritmo inizia a prendere consistenza, mentre il compagno di squadra lo tallona a poco più di un secondo. Alla tornata 9 iniziano a intravedersi i primi sintomi di graining all’anteriore sinistra. 

Mentre il parametro relativo all’ibrido torna alla consueta mappatura di gara dopo un paio di giri in ricarica, Adami chiede il primo tyre phase update per accedere ai dati relativi al consumo gomme. Inoltre, fa sapere che là davanti Norris inizia a lottare con la vettura. Lo spagnolo si apre in radio e conferma un inizio di graining, premurandosi di fare sapere che al momento tale fattore non determina particolari problemi. Riccardo ne prende atto confermando la strategia scelta nel briefing mattutino: plan A.

Nelle successive tornate la lotta a distanza con Lando prosegue. I due, con un gap di circa 1,5 secondi, sono impegnati della mera amministrazione delle coperture in attesa della sosta. Ciò malgrado il ritmo dell’iberico è buono, superiore rispetto a quello di Charles che sta soffrendo parecchio con le Medium. Due giri più tardi, messo in pratica  un comando sulla PU per modificare una mappatura relativa alla performance, arriva la chiamata ai box. 

Fornita con un treno di Medium nuove di pacca, la numero 55 torna in pista dopo una sosta rapida. Vista la vicinanza su Norris, la strategia Ferrari era quella di provare l’undercut su britannico. Sebbene nel giro out l’iberico spinga il più possibile, il tentativo di sopravanzare il diretto avversario non va a buon fine. Alla tornata 23, dopo aver tagliato il traguardo a tutta birra con l’ausilio del K1 elasciasulla Williams di Russell, Sainz vede nuovamente spuntare la sagoma papaya della McLaren di Norris. Adami concede l’utilizzo dell’overboost per tutto il giro, mentre suggerisce di spostare la mappatura ibrido su Soc 8 per massimizzare la spinta propulsiva. Nelle due tornate successive lo spagnolo spinge al massimo. Oltre a non funzionare, la tattica aggressiva utilizzata stressa eccessivamente i compound. Insieme alla scelta troppo frettolosa sulla mescola, confermata dallo stesso Binotto nelle interviste del dopo gara, questo fattore andrà a incidere pesantemente sulla vita utile dello pneumatico. 

Se ne rende conto il madrileño che, tre giri più tardi, decide autonomamente di mollare Norris e iniziare a gestire le coperture. L’obiettivo è quello di cerare di preservare le calzature, tenendo presente le molte tornate che ancora dividono l’iberico dal traguardo. L’ingegnereitaliano appoggia la scelta e ordina una mappatura ibrida che garantisce un consumo di energia pari a quello incamerato per aumentare la performance. Inoltre, feedback di Charles (clicca qui per leggere l’analisi on board del monegasco) sotto braccio, sottolinea l’importanza di gestire l’anteriore sinistra. 

Come detto, lo stress eccessivo dei primi giri sulle Medium non porta a nulla di buono. Al contrario di quanto si potesse pensare, le gomme vanno da subito in sofferenza. In questa fase Sainz è molto attivo in radio. Dopo uno scambio di vedute sull’assenza di graining al posteriore, il ferrarista si interroga sul ritmo. Il muretto gli fa sapere che può alzare la prestazione scendendo sul ’22 alto, visto che dal lato consumi la PU italiana ha gestito bene la situazione.

Di lì a poco il passo di Carlos peggiora. Gli pneumatici medi non stanno funzionando come dovrebbero sulla SF21. A questo punto, una riflessione va fatta. Viste le difficoltà oggettive del compagno di squadra sulle Medium nella seconda parte del primo stint e considerando, inoltre, le 44 tornate da compiere visto la sosta effettuata al giro 22 (alla quale va sommata il feeling non buono che Carlos ha dimostrato in qualifica con le Pirelli a banda gialla nel gestire la finestra di funzionamento) probabilmente la scelta meno rischiosa e più consona alle caratteristiche della vettura prevedeva il montaggio delle mescole Hard. Sebbene mi renda perfettamente conto che parlare a posteriori sia un gioco da ragazzi, credo che gli elementi per prendere una decisone migliore ci fossero. 

Tornando alla gara, le difficoltà oggettive di Sainz fanno prendere una decisione drastica al muretto italiano: far passare Charles che al momento gode di un ritmo decisamente superiore con le gomme più dure. Lo swap, come segnalato in radio, avviene in curva 5. Ocon ne approfitta per avvicinarsi minacciosamente allo spagnolo. La Alpine del francese non sembra soffrire particolari problemi nella gestione degli pneumatici. Pertanto, Esteban siincolla facilmente agli scarichi della Rossa. Carlos chiede un feedback relativo ai competitor. Si interroga se il graining si stia pulendo sulle altre vetture, visto che sulla sua non sta succedendo. Nel mentre, Riccardo gli ricorda che accedere a una mappatura Soc più spinta per difendersi da Ocon è possibile. Tuttavia, l’inevitabile sorpasso arriva. 

Malgrado la consueta combinazione K1-Soc 8 necessaria per massimizzare la forza dell’ibrido, l’ex Force India svernicia il ferrarista. Il blue racing della Alpine passa, saluta e se ne va. Ricaricare le batterie per poi scaricarle completamente sul dritto non è stato sufficiente per controbattere la mossa della numero 31. Al giro 45 Sainz si trova in ottava posizione.  

La frustrazione si palesa in radio e l’iberico cerca una motivazione. L’idea che spingere troppo all’inizio dello stint non sia stata affatto buona, viene espressa in maniera energica. Adami ne prende atto e invita l’ex McLaren a restare concentrato. In effetti, la gara non è ancora finita e lì dietro Gasly si fa pressante. Per fortuna il francese commette un errore che, di fatto, gli fa perdere la posizione su Ricciardo. Sebbene l’australiano accumuli un gap di circa 4 secondi sullo spagnolo, il suo passo è nettamente migliore. Carlos inizia a sentire forte la pressione. Qualche chilometro più tardi, ancora radio per chiedere quanti giri manichino alla fine. Le sue gomme sono in netta difficoltà e la situazione sembra aggravarsi giro dopo giro. L’ingegnere di pista italiano lo tranquillizza, chiedendogli di gestire al meglio gli pneumatici all’avantreno.

Sconsolato, Sainz mette Adami al corrente della triste situazione. Il problema di amministrare il graining sull’anteriore sinistra di fatto non esiste, visto che la gomma è praticamente finita. Nel frattempo, autore di un’ottima rimonta, un Alonso scatenato si avvicina dopo aver passato facilmente Ricciardo. Immancabile, la combinazione K1-Soc 8 viene riproposta per cercare di frenare la furia di Fernando.

Sconsolato, Sainz mette Adami al corrente della triste situazione. Il problema di amministrare il graining sull’anteriore sinistra di fatto non esiste, visto che la gomma è praticamente finita. Nel frattempo, autore di un’ottima rimonta, un Alonso scatenato si avvicina dopo aver passato facilmente Ricciardo. Immancabile, la combinazione K1-Soc 8 viene riproposta per cercare di frenare la furia di Fernando. Come tentativo disperato viene concessa la possibilità di utilizzare l’overboost anticipatamente. Purtroppo in veste di palliativo, questi provvedimenti non cambiano la sostanza delle cose. L’inevitabile soggiunge alla tornata 59, dove il rosso corsa della Ferrari si materializza nei retrovisori dell’ovetense in curva 1. La Alpine del due volte campione del mondo si prende l’ottava piazza, quando sotto 8 i giri alla conclusione. 

Quattro curve più tardi, la tensione sale ancora. Nonostante la bandiera blu, quel “mattacchione” di Latifi ostacola palesemente lo spagnolo in curva 5. Sainz arriva al bloccaggio per non centrare la Williams, martoriando la già moribonda anteriore sinistra.

Arrabbiato, si sfoga nuovamente in radio chiedendo una penalità per il canadese. Adami fa sapere che riporteranno la situazione alla direzione gara, mentre chiede al ferrarista una concentrazione massima. Ricciardo si trova oramai in zona Drs e fa decisamente sul serio.

Di nuovo, la combo K1-Soc 8 non è sufficiente. La potenza del motore Mercedes montato sulla McLaren si burla del propulsore italiano che, una volta messa l’ottava marcia sulla linea del traguardo, boccheggia. Anche l’australiano passa facile appropriandosi della nona posizione. A due giri dalla fine, resta l’ultimo punticino iridato da difendere su Gasly. In queste condizioni l’impresa è francamente impossibile.

Il ferrarista  si difende come può ma, per l’ennesima volta, il quadretto si ripete. L’AlphaTauri del francese mette dietro la Rossa durante l’ultima tornata e lascia a secco di punti la numero 55. 

Ancora una volta la frustrazione si palesa in radio, tramite un commento infuocato che non credo abbia bisogno di sottotitoli. Una gara che avrebbe potuto regalare qualche soddisfazione è stata totalmente compressa dalla scelta sugli pneumatici. In Ferrari dovranno lavorare sodo per trovare i perché di tale rendimento. 

Logica, l’ultima comunicazione radio sulla numero 55 suona a mea culpa condiviso tra i protagonisti…


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Foto: F1 TV

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Pubblicato da
Zander Arcari