sabato, Aprile 20, 2024

I “segreti” Ferrari 2022: massima ricerca su PU, telaio, sospensioni e cambio

La prossima stagione di F1 è già qui. Sì perché dare priorità a un progetto, quello 2022, è fondamentale per non farsi trovare impreparati una volta giunti nella nuova era regolamentare. Lavorando su cambi così significativi a livello aerodinamico e meccanico, il simulatore assume un ruolo fondamentale per “iniziare a capire” il comportamento in pista di queste vetture, senza dubbio completamente differente rispetto alle F1 attuali. La ricerca della messa a punto risulterà pertanto cruciale e cambierà l’approccio sul set up di monoposto che evidentemente produrranno un nuovo e dissimile livello di carico essendo più rigide e vicine al suolo.


F1 Ferrari 2022: power unit

Un aspetto molto importante riguarda la propulsione dell’auto. I tecnici del Cavallino Rampante hanno scelto di profondere il maggior sforzo proprio su questo ambito, convinti che farsi trovare preparati in questo campo potrebbe significare godere di un discreto gap iniziale che, proprio per come è strutturato il regolamento, andrebbe a protrarsi anche nelle stagioni di F1 successive. Tale riflessione viene supportata dalle difficoltà di creare una differenza significativa a livello aerodinamico. 

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la power unit tedesca edizione 2021 montata sulla Mercedes AMG F1 W12

Sotto questo aspetto, infatti, una minore libertà progettuale renderà le vetture più simili tra loro non solo nelle forme ma anche nelle prestazioni. Ecco perché la necessità di forgiare una PU il più potente possibile impera. Senza dimenticare, ovviamente, affidabilità ed efficienza, fattore spesso sottovalutato ma fondamentale ai fini di generare performance ottimali. Una ghiotta opportunità per Binotto e compagnia, desiderosi di sfruttare al massimo le possibilità concesse dal regolamento. 


F1 Ferrari 2022: telaio sospensioni, cambio e trasmissione

Gli altri tasselli che la storica scuderia italiana di F1 ritiene determinati per competere a grandi livelli e tornare a vincere riguardano scelte strutturali quali telaio, sospensioni, trasmissione e cambio. Pare piuttosto chiaro, di conseguenza, come il campo meccanico sarà in grado di offrire molte più chance rispetto a quello aerodinamico, necessarie per creare un margine significativo sugli avversari. Il team di Maranello ne è convinto e sta lavorando molto su questo piano con un chiaro obbiettivo: ridurre il più possibile la curva di apprendimento che dovrà essere percorsa durante il prossimo campionato.

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in dettaglio la scatola del cambio montata sulla Red Bull RB16B 2021

Di sicuro, oltre ai vari aspetti presi in esame, il fattore umano sarà come sempre fondamentale al momento di scendere in pista, quando le chiacchiere staranno a zero e si andranno a mettere in pratica tutte le teorie analizzate con le gambe sotto al tavolo. I piloti, quindi, dovranno essere bravi ad adattarsi nella maniera migliore e più rapida possibile al nuovo stile di guida che le macchine imporranno, per essere in grado di estrapolare la massima prestazione dalle nuove monoposto di F1

Come abbiamo appreso dalle ultime dichiarazioni del team principal svizzero, rilasciate al web magazine Motorsport, la Rossa versione 2022 è già a buon punto. Superate le fasi di impostazione e concetto, prima di passare al piano produttivo che di fatto prevede tempistiche mica da ridere, sono state ultimate le scelte progettuali. Resta da capire (lo scopriremo solamente nella prossima stagione) se l’efficacia della strategia messa in atto dal Reparto Corse sarà sufficiente per tornare sulla vetta.

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Mattia Binotto, team principal della Scuderia Ferrari, al posto di comando dentro il garage

A tal proposito, le parole di Mattia (leggi qui le scelte decisamente azzeccate) vanno a spiegare uno dei punti focali che Ferrari ritiene indispensabile per tornare nella lotta al titolo. Senza dimenticare che la teoria, purtroppo, non sempre segue la pratica e per questo sarà importante non farsi trovare impreparati davanti a possibili problematiche e cercare, eventualmente, di risolvere tali imprevisti in tempo ridotto.

“Nessun team di F1 trionfa dopo una fase di squilibrio. La stabilità è un fattore chiave e fondamentale. Per ottenerla non si deve necessariamente metter in atto una rivoluzione. Al contrario si deve assemblare una squadra dalle stabili fondamenta che possa attingere da preziose risorse esterne. Se il nostro livello di competitività non sarà sufficiente, dovremo essere bravi a capire immediatamente gli errori commessi per correggerli al più presto”.

L’ultimo pensiero preso in considerazione può anche sembrare banale. Tuttavia, tenendo bene a mente le varie difficoltà legate alla nuova era regolamentare, lo scenario menzionato da Binotto potrebbe riempiere con un sorriso beffardo gli occhi di molti tecnici.


F1-Autore: Alessandro Arcari – @Berrageiz

F1-Foto: Nicolas Carpentiers @NicolasF1i

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