giovedì, Aprile 18, 2024

Penalità Verstappen: comminata solo per le conseguenze dell’azione

Monza, quattordicesimo round del mondiale di F1. Il fattaccio di curva 1, tornata 26, ha fatto il giro del mondo. Max “passeggia” sulla testa di Lewis. Un incedente spettacolare. Da brividi. Santo Halo verrebbe da dire. Per sua maestà sette titoli resta lo spavento e un fastidioso dolore al collo. La folla si scatena e i commenti spopolano. La direzione gara, in tal senso, non ha dubbi: Verstappen è colpevole. Lo sottolinea con una penalità di 3 posizioni sulla griglia che l’olandese dovrà scontare nel prossimo Gran Premio.

Tuttavia il giudizio della federazione non mette tutti d’accordo. “A Monza hanno “giocato” in due. Max è stato aggressivo. Poteva tagliare la chicane ma poi avrebbe dovuto cedere la posizione. Mentre Lewis avrebbe potuto lasciare 10 cm in più ma voleva restare davanti. Mi è sembrato un processo alle intenzioni. Non si può punire un pilota pensando che lo abbia fatto apposta quando il contatto inizia metri prima che la manovra diventi intenzionale.

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F1. Gp d’Italia 2021, la posteriore destra di Verstappen (Red Bull) va ad appoggiarsi sull’Halo e sul casco di Hamilton (Mercedes).

Verstappen voleva buttare fuori Hamilton? No… gli hanno dato la sanzione perché la ruota della Red Bull è finita sopra la testa di del britannico. Per le conseguenze dell’azione. Dicevano che non si deve giudicare in base alle conseguenze, ma lo hanno fatto…”.

Polemiche e spesso fuori dal coro, le opinioni di Jaques Villeneuve, campione del mondo di F1 stagione 1997, lanciano un duro messaggio alla federazione. Il canadese non ha dubbi: il risultato dell’incidente ha spinto i giudici ha punire Max. Se l’esito dello scontro avesse prodotto un finale meno drammatico con ogni probabilità la sanzione non sarebbe arrivata. Queso il sunto del messaggio lanciato dall’ex pilota Williams.

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F1. Jaques Villeneuve, campione del mondo 1997, si aggira all’interno del Paddock di F1

Un passo in dietro nella narrazione del campionato di F1 illustra con maggiore precisone il pensiero di Jaques. Nella massima categoria del motorsport il contatto tra due vetture in lotta per il mondiale non dev’essere bandito a priori. Un giudizio troppo severo andrebbe ad inibire future battaglie.

“Anche quella di Hamilton a Silverstone era una manovra involontaria. Era un errore, e mi dà fastidio che vengano puniti gli sbagli. Questi due non riescono a stare nel limite. Lewis di solito non fa questi errori, gli succede solo con Max. Verstappen è sempre molto aggressivo, con Hamilton lo è ancora di più. Se li metti insieme nella stessa curva esagerano, ma questi momenti fanno parte della F1. Se ogni volta scatta una penalità non ci sarà più gara perché nessuno proverà a superare. Verstappen è superiore, non ha commesso veri errori. È andato sempre all’attacco. Invece Lewis ha manifestato debolezze. E anche la Mercedes, più della Red Bull.


F1-Autore: Alessandro Arcari – @Berrageiz

F1-Foto: Formula Uno – Mercedes AMG F1 Team

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