martedì, Maggio 14, 2024

F1 2022: perché Mercedes rimarrà ai vertici?

F1 – La stagione 2022 della Formula 1 sta cominciando a prendere forma. Venerdì scorso la Haas ha presentato la VF22, mentre ieri è stata la Red Bull a togliere i veli alla livrea della RB18 del campione del mondo in carica Max Verstappen e Sergio Perez.

La scuderia di Milton Keynes è riuscita a spezzare, con l’olandese, l’egemonia di Lewis Hamilton nel campionato piloti; mentre nel mondiale costruttori c’è stata continuità: la Mercedes ha colto l’ottavo titolo iridato in successione. Quella che verrà sarà un’annata caratterizzata dalla più grande rivoluzione tecnica dal 1982. I valori in campo al vertice rimarranno invariati? E’ questo il più grande quesito che la F1 pone ad appassionati e addetti ai lavori.

La filosofia progettuale delle nuove monoposto è rivoluzionaria: parliamo di una netta rottura col recente passato. L’aerodinamica presenta un nuovo concetto tecnico con l’effettuo suolo alla base della produzione di carico aerodinamico. Oltre a questo, con ambedue gli alettoni che sono stati semplificati nel loro design e modificati nelle loro forme, vi saranno i cerchioni da 18 pollici e la nuova tipologia di biocarburante denominata E10. Un concept completamente nuovo che relativizza i vecchi e sicuri punti di riferimento.

F1, Hamilton e Verstappen duello ruota a ruota a Austin nel GP Usa 2021
Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1 Team) e Max Verstappen (Red Bull Racing Honda) appaiati in curva 1 durante il primo giro del Gran Premio degli Stati Uniti edizione 2021

Oggi, ad aver scoperto le carte con una presentazione vera, è stata l’Aston Martin (qui per approfondire). La prossima settimana toccherà alla Mercedes. Sin dall’alba dell’era turbo-ibrida, con l’esordio delle power unit datata 2014, il costruttore di Stoccarda ha colto quindici successi iridati su sedici: otto titoli costruttori consecutivi, sei successi iridati per Hamilton e uno per Nico Rosberg. A fronte del rivoluzionario cambio regolamentare, uno dei punti interrogativi sarà quello relativo al fatto se il team tedesco riuscirà a proseguire il proprio dominio o se verrà spezzato da nuove forze emergenti.

Nel 2017, quando l’aerodinamica delle monoposto di F1 subì una profonda rivisitazione, si pensava che potesse esserci un cambio al vertice. Tuttavia, seppur quest’anno le modifiche sono ulteriormente amplificate rispetto a cinque anni fa, la situazione potrebbe rimanere invariata come allora. La Mercedes disponeva del grande vantaggio tecnico per quanto concerne la power unit. Ma quando anche l’aerodinamica è tornata ad essere un fattore di primaria importanza, il team di Toto Wolff ha dimostrato di eccellere anche in quello.

La prova lampante in questo senso è stata la W11 EQ Performance del 2020, il progetto di perfezionamento della W10 EQ Power+ dell’annata antecedente. Una monoposto con pochi difetti e senza eguali su molti tracciati nell’arco di quell’annata. Grip meccanico e stabilità al retrotreno nelle curve lente, alto carico aerodinamico e precisione di inserimento nei rapidi cambi di direzione e nelle curve ad alta velocità di percorrenza, efficienza aerodinamica e potenza del propulsore sui lunghi rettilinei. Solamente Verstappen è riuscito a battere in pista quella Mercedes anche grazie ad una RB16B perfetta per almeno 2/3 di campionato.

F1, Hamilton in azione al GP Ungheria 2020 al volante della Mercedes W11 EQ Performance
Lewis Hamilton, Mercedes W11, stagione 2020

Tracciare un parallelo tra il 2017 e il 2022 aiuta a comprendere come non sia un’equazione matematica quella secondo cui, quando vi è un cambio regolamentare, varino automaticamente anche le forze in campo. Sul fronte motoristico la Mercedes è sempre stata all’apice, sia nella progettazione di anno in anno sia sul versante dello sviluppo. Solamente nella seconda metà della stagione 2019, la power unit tedesca è stata inferiore ad un’altra: nello specifico la Ferrari 064 spec-3 installata sulla SF90 di Sebastian Vettel e Charles Leclerc.

La variabile tecnica che potrebbe creare più di un grattacapo agli uomini di Brackley, ma non solo, è la nuova benzina E10. Si tratta di una miscela di carburante composta al 90% da combustibili fossili e al 10% da etanolo. Con l’aumento della percentuale di quest’ultimo elemento è stata stimata una leggera perdita di cavalli che i motoristi dovranno cercare di recuperare. Si è parlato molto della rivoluzione aerodinamica, ma anche la nuova miscela potrebbe rivelarsi un aspetto sul quale servirà più tempo del previsto per trovare il bandolo della matassa.

Per quanto riguarda la nuova coppia di piloti, invece, non ci saranno dubbi. Lewis Hamilton dovrebbe tornare con la solita fame agonistica nonostante la cocente delusione del GP Abu Dhabi 2021, mentre George Russell cercherà di dimostrare di essere al livello di uno dei migliori piloti della storia di questo sport. La Mercedes ha tutte le carte in regola per continuare a essere ai vertici della F1. I primi test di Barcellona in programma dal 23 al 25 febbraio daranno le prime risposte.

F1Autore: Dennis Ciracì@dennycira

Foto: Mercedes AMG F1

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