martedì, Aprile 23, 2024

F1 2022: l’affidabilità non spaventa i team

Nella prima giornata di prove libere del campionato del mondo di F1 2021 le nostre attenzioni sono state normalmente rivolte alle analisi prestazionali dei top team (leggi qui) ed a quelle degli on board che hanno rivelato come le squadre abbiano gestito le prime due ore di attività tra ulteriore accumulo di dati e comparazioni (Mercedes) e preliminari prove di potenziale più vicino a quello reale (Red Bull e Ferrari). Le Free Practice non sono un momento in cui si dà fondo alla massima potenza (eloquenti i dati sciorinati dalla W13 di Hamilton che ha girato in modalità pesantemente sottoperformante), ma di certo sono una fase in cui si inizia a testare il materiale aumentando l’asticella dello stress delle componenti.

Terminati i test invernali si comincia ad entrare nell’ottica del contingentamento della parti meccaniche in ossequio al regolamento. Come hanno risposto le auto “next-gen” alle prime sessioni ufficiali? Nessun problema irrisolvibile è emerso, ma qualche intoppo di gioventù si è potuto osservare. L’episodio più plateale è quello occorso ad Esteban Ocon nei minuti iniziali delle prime libere.

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L’Alpine A522 in azione nei test del Bahrain

La Alpine A522 del francese ha perso un grosso pezzo di carrozzeria in pieno rettilineo costringendo la direzione gara a sospendere l’attività per il recupero dei detriti di carbonio. Una défaillance secondaria che probabilmente denuncia un cattivo assemblaggio di un elemento che il team transalpino ha portato ampiamente modificato rispetto alla versione vista durante i test.

Più seria la problematica verificatasi sempre sulla vettura francese n°31 che è ha necessitato della sostituzione di parti del cambio durante la pausa a cavallo delle due sessioni di libere. Stesso destino occorso alla Red Bull RB18 di Sergio Perez. La conferma è arrivata dalla nota della FIA che riferisce che per entrambi si tratta della prima delle quattro sostituzioni consentite dal nuovo regolamento 2022. Nessuno dei due piloti, quindi, riceverà una penalità in griglia per il Gran Premio del Bahrain come invece sarebbe successo in ossequio del vecchio contesto normativo.

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Sergio Perez durante i test invernali del Bahrain

La Federazione Internazionale ha inteso modificare le norme di utilizzo delle trasmissioni equiparandole a quelle già in uso per i propulsori. Ogni pilota deve osservare un limite di tre scatole del cambio stagionali che può ruotare a piacimento durante il mondiale senza incorrere in penalità. Se eccede questa quota riceverà un arretramento di cinque posizioni in griglia. Sanzione replicata per ogni successiva introduzione di un nuovo cambio. Una differenza si verifica per i componenti della trasmissione il cui limite di sostituzione è di quattro volte nel corso della stagione di F1. Al quinto cambio riceverà una penalità di cinque posizioni in griglia.

Oltre alle suddette problematiche sulle trasmissioni abbiamo assistito ad altre questioni apparentemente di minore entità ma che, alla lunga, possono avere un peso. Ci riferiamo soprattutto alla situazione dell’Alfa Romeo di Valtteri Bottas che ha dovuto installare una nuova centralina di controllo della power unit Ferrari. Il totale annuale è di due elementi e un cambio alla prima gara non è certamente da leggersi come evento naturale.

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Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1) precede Pierre Gasly (Alpha Tauri) durante i test del Bahrain 2022

La W13 di Lewis Hamilton, una vettura bizzosa che non riesce a controllare il fastidioso fenomeno del porpoising, cosa che ne sta limitando le prestazioni, ha palesato delle difficoltà all’impianto frenante che era sbilanciato sull’asse longitudinale nonché al DRS che continuava a non aprirsi efficacemente per tutto il secondo turno di libere. Anche da qui i problemi di bloccaggio in fondo al rettilineo e l’incapacità di produrre un picco velocistico consono. Nel miglior giro del britannico, infatti, la differenza alla speed trap del rettilineo principale con Max Verstappen è stata di ben 28 km/h. 31 rispetto a Kevin Magnussen risultato il più veloce con 320 km/h.

Tutto sommato si conferma il trend visto durante i test: nonostante siamo dinnanzi a vetture di nuova concezione filosofica l’affidabilità risulta essere coerente ed in linea con quella esposta nelle precedenti annate. Ovviamente si tratta di un bilancio molto approssimativo che bisognerà rifare tra qualche gara dopo aver accumulato dati più validi che ci daranno un trend efficace e dunque credibile.


F1-Autore: Diego Catalano @diegocat1977

Foto: F1, Mercedes AMG F1, Alpine, Oracle Red Bull Racing, F1TV

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