mercoledì, Maggio 15, 2024

F1 2022: i piloti chiedono uniformità di giudizio

Il campionato di F1 del 2021 è stato tanto incerto quanto ricco di momenti critici. E non ci riferiamo solo all’epilogo dal quale è scaturita un’indagine interna che ha portato la FIA, per espressa volontà del presidente Mohammed Ben Sulayem, a riscrivere norme del codice sportivo ed a rimuove Michael Masi, il grande imputato per gli errori procedurali di Yas Marina.

Al posto del manager sportivo australiano è stato piazzato un triumvirato composto da Niels Wittich (ex DTM), Eduardo Freitas (es WEC) ed Herbie Blash, nel ruolo di consigliere senior, che aveva lavorato a stretto contatto con Charlie Whiting. I primi due si alterneranno nell’arco del campionato e, dall’alto della loro esperienza, dovrebbero garantire una gestione più efficace dei momenti critici.

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Eduardo Freitas, direttore di gara del WEC

Ma ciò che non ha perfettamente funzionato nel 2021 non è solo ascrivibile alle responsabilità della direzione gara. Anche i vari collegi giudicanti ci hanno messo del loro per ingarbugliare ulteriormente le cose con decisioni spesso incoerenti frutto di una linea interpretativa poco lineare. La giurisprudenza spesso accartocciata e maltrattata. In F1 si dibatte da anni se i commissari debbano essere permanenti o, come accade adesso, ruotare di gara in gara.

Senza scendere troppo nello specifico, al momento sono 4 gli steward che operano durante l’evento. Ovviamente tra questi non menzioniamo il direttore di gara e lo starter fisso che, naturalmente, interagiscono con il gruppo di giudici. Ma non ne fanno parte. Né partecipano nel processo decisionale che spetta alla suddetta ristretta cerchia.

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Max Verstappen (Red Bull Racing Honda) – Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1 Team)

Ad ogni GP di F1 viene quindi nominato un manipolo di commissari sportivi. Il loro compito precipuo è di prendere decisioni in base al regolamento tecnico ed ai codici sportivi, testi entrambi redatti della FIA. Parliamo di un’equipe formata da due steward della Federazione Internazionale in possesso di una sorta di superlicenza che li abilita alla mansione.

Uno di questi è nominato presidente. Ai suddetti si aggiunge un terzo commissario che arriva dall’autorità che organizza il GP. Il terzetto è coadiuvato da una figura extra, un ex pilota, che ha il compito di farsi latore del punto di vista dei “colleghi di volante” quando ci sono delle controversie da risolvere su questioni afferenti il driving.

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Uno degli episodi più controversi degli ultimi anni: Sebastian Vettel chiude Hamilton dopo l’errore nel Gp del Canada.

I commissari sono professionisti? Certo. Ma sono prima ancora degli uomini. Quindi sono fallibili e talvolta può succedere che decidano non riuscendo a gestire l’emotività e la soggettività. Elementi che non possono vincere sulla fredda rigidità di un corpus di norme codificate.

Arbitri fissi costruirebbero, nel tempo, una linea applicativa ed interpretativa sicuramente coerente. Sarebbe un sistema più solido, qualcosa nel quale piloti, team e tifosi potrebbero avere fiducia. Perché? Semplice: i responsabili dirimenti sarebbero noti, manifesti, riconoscibili. Cosa che oggi non sempre è chiara. Così come non è trasparente la modalità di selezione degli stessi.

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Nicholas Latifi, scuderia Williams

L’assenza di paletti stabili è stata notata dai driver che invocano ora coerenza. Specie dopo che la FIA ha avviato una profonda ristrutturazione interna del processo decisionale. Nicholas Latifi, il protagonista involontario dei fatti di Abu Dhabi, si è fatto portavoce della categoria sottolineando come ad alcune manovre analoghe nelle dinamiche non siano corrisposte sanzioni coerenti. 

I piloti ripongono molta fiducia nel cambio attuato dai vertici federali e soprattutto nell’istituzione della VAR, un espediente chiamato a migliorare le osservazioni e le conclusioni degli steward. Latifi ha rivelato che nelle prime riunioni che i piloti faranno chiederanno di avere alcuni chiarimenti sulle “regole d’ingaggio”. Delucidazioni decisive per saper cosa sarà possibile fare e cosa no. La F1 necessita finalmente di applicazioni normative chiare perché non è tollerabile che gli strascichi polemici di un GP si protraggano per mesi avvelenando l’ambiente.


F1-Autore: Diego Catalano @diegocat1977

Foto: F1TV, Williams, Ferrari

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