venerdì, Marzo 29, 2024

Ferrari ha compreso le cause della scarsa affidabilità: al via l’opera di bonifica tecnica

Il nuovo corpo normativo della F1 2022 porta con se diverse limitazioni. Per quanto concerne la power unit, il motore a combustione interna è in teoria congelato. Provvedimento che tuttavia gode di una “scappatoia” in quanto, per mere ragioni legate all’affidabilità, i tecnici delle scuderie posso mettere mano sull’endotermico. L’occasione per accrescere la reliability del propulsore, inoltre, a seconda della bravura degli ingegneri va a braccetto con la possibilità di innalzare le prestazioni.

Ma i problemi della storica scuderia Ferrari non sono strettamente legati alle performance. L’unità 066/7 ha infatti mostrato una grandissima competitività, soprattutto tenendo in conto il coefficiente maggiore se messo a confronto con quello Red Bull relativo al drag. Le due F1-75 sono in grado di scaricare a terra “dolcemente” i circa 1000cv spendibili, segno di un’ottima meccanica sospensiva e, al contempo, di un’elettronica capace di esaltare le doti motoristiche del Cavallino Rampante.

La premessa doverosa sfocia però si fatti di stretta attualità. Gran Premio d’Austria 2022: la numero 55, proprio sul più bello, quando oramai l’iberico era in scia a Vertappen pronto a superarlo, soffre un repentino calo di potenza provocato dalla rottura del V6 italiano. La monoposto modenese è costretta ad alzare bandiera bianca

F1
Carlos Sainz osserva la sua F1-75 avvolta dal fumo dopo il ritiro dal GP d’Austria 2022

Emblematica l’immagine di Sainz che, a debita distanza, osserva la propria vettura ardere a bordo pista soccorsa dai commissari. Senza dimenticare “scocciature minori” come quella patita dal monegasco Charles Leclerc, abile nel portare al traguardo in prima posizione un’auto con il pedale del gas allentato, sulla quale abbiamo recentemente prodotto un’analisi tecnica-telemetria fruibile a questo link.

La papabile doppietta va in fumo esattamente come il propulsore. Una disgrazia sportiva che di fatto nega un traguardo importante. Le parole di Mattia Binotto sull’accaduto, sebbene per il team principal di origine svizzera sembrino scongiurare guai di progettazione, descrivono uno scenario “fumoso”. Iniziano infatti ad essere un po’ troppi i grattacapi che girano attorno alla PU e al momento, quando il giro di boa del campionato mondiale è arrivato, restano da sistemare vari aspetti cruciali per nutrire il sogno iridato.

Molto meglio avere una vettura performante e poco affidabile che un’auto solida meccanicamente ma al contempo lenta“. Questa affermazione vaga libera da parecchi anni all’eterno della massima categoria del motorsport. Il concetto è semplice: accrescere la competitività, soprattutto considerando il “freeze” attuale, resta possibile ma comunque complicato. Mentre eliminare i problemi che inducono ai ritiri pare più semplice. Tutto vero. Ma la pratica, quando mancano ancora due gare alla pausa estiva, è ancora tutta da dimostrare.

F1
il monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) festeggiato dai meccanici in seguito alla vittoria sofferta in Austria

Considerando la logica delle normali rotazioni all’interno del campionato, supportata da alcune fonti all’interno del paddock, l’unità di potenza Ferrari esplosa in Austria portava con se un chilometraggio cospicuo. Questo significa che, con ogni probabilità, oltre la quarta unità stagionale che presumibilmente verrà introdotta a breve andando in penalità, la PU che resta agibile dovrebbe ancora consentire un utilizzo ama importante.


F1: Ferrari al lavoro per garantire l’affidabilità futura

Con uno sguardo d’insieme sull’avvenire, secondo le informazioni racimolate da FUnoAnalisiTecnica, i tecnici di Maranello avrebbero finalmente individuato cause e soprattutto rimedi per garantire che il progetto tecnico possa esprimere il proprio valore, senza intoppi, durante la seconda parte del campionato 2022. Scatterà pertanto un lavoro sull’endotermico legato alla clausola affidabilità, con la speranza che il processo possa eliminare definitivamente gli stop tanto inaspettati quanto nocivi.

Per quanto riguarda il sistema ibrido, apparato non esente da “lesioni” nell’arco delle gare sin qui disputate, sono al vaglio alcune migliorie su diverse componenti che dovrebbero debuttare in piena estate, con il chiaro obbiettivo di aumentare l’efficienza in gara prima del blocco che scatterà in autunno.

Il buon fine delle operazioni imminenti, logicamente, dovrebbe consentire una lotta al vertice senza esclusione di colpi contro i bolidi austriaci. All’interno della GES, malgrado risultati e classifica non siano quelli desiderati, vige un certo ottimismo correlato agli esiti ottenibili nel prossimo futuro. Vietato sbagliare insomma, con la consapevolezza che, il 2022, potrebbe essere ricordato per sempre come l’anno della rinascita sportiva Ferrari.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz 

Foto: Scuderia Ferrari

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