mercoledì, Aprile 24, 2024

Caos track limits: le incongruenze decisionali che penalizzano i piloti

F1, Spielberg, undicesimo round del mondiale di F1 2022

Era da un bel po’ (oserei dire dallo scorso anno) che non sentivamo più parlare di “track limits” come successo durante questo Gran Premio d’Austria. In qualifica, di certo, il pilota che ne ha subito le conseguenze peggiori è stato Perez; in gara, invece, la gestione ha lasciato alquanto discutere. Ma cerchiamo di capirci qualcosa in più:

Partiamo proprio da questo episodio che ha visto convolto il pilota Red Bull: durante la qualifica è uscito di pista in curva 8; i suoi tempi sono stati quindi cancellati ed ha preso parte alla gara sprint dalla 13° casella. Fin qui tutto normale, se non fosse per il modo in cui tutto è avvenuto, ossia al termine della sessione.

Il Direttore Gara, all’interno delle sue note, ha ricordato a tutti i piloti che la pista è delimitata dalla linea bianca (come da articolo 33.3). Inoltre, vista la conformazione della tracciato, era monitorata con vari sensori la curva 10 i quali, attivandosi, cancellevano in automatico il tempo registrato.

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comportamento normativo per evitare di oltrepassare il track limits

Nel caso di Perez, il messicano è andato ben oltre i limiti della pista, ma l’ha fatto in una curva non “controllata” elettronicamente. Spettava quindi alla direzione gara segnalare il misfatto ai commissari che dovevano poi decidere il da farsi. E, in effetti, così è stato se non fosse che il tutto è accaduto nel Q2 e la comunicazione agli steward è arrivata a Q3 già iniziato.

F1
norma che regola il superamento relativo ai limiti della pista

L’infrazione del messicano era palese, quindi la decisione di cancellargli tutti i tempi del Q3 (dato che non poteva disputarlo), e quello incriminato del Q2, è assolutamente corretta. Tuttavia, la tempistica è totalmente da rivedere: non è accettabile che un pilota (Gasly in questo caso) sia stato privato della possibilità di migliorare la propria posizione in griglia perché si è impiegato troppo tempo a notare un’evidente violazione. Non dimentichiamo che da quest’anno è stata introdotta anche una sorta di “Var”, proprio a supporto dei commissari, per velocizzare e migliorare le decisioni.

Ma veniamo alla questione track limits in gara: per ben 43 volte sul monitor è apparsa la dicitura “lap time delete”. Va ricordato che a tutti i piloti sono concesse 3 violazioni, poi arriva la bandiera bianco/nera e alla 4° infrazione scattano 5 secondi di penalità + 1 punto sulla patente.


Ora… il tutto pare abbastanza assurdo: vero che il regolamento di F1 va fatto rispettare e, personalmente, sono assolutamente d’accordo nel cancellare i tempi durante la qualifica; ma in gara i sensori non dovrebbero essere utilizzati. Non ha alcun senso penalizzare piloti che vanno oltre la riga bianca di qualche millimetro. Ogni episodio andrebbe analizzato a sé…

Facciamo un passo indietro: Sebastian Vettel è stato sanzionato con 25.000€ di ammenda per aver lasciato il meeting piloti del venerdì senza permesso mostrando frustrazione, il che viola il codice sportivo internazionale

Il Direttore di Gara ha informato i commissari dell’accaduto, tuttavia il corpo normativo della F1 ha precisato di aver incontrato più tardi, privatamente, il tedesco. Il colloquio estremamente è stato estremamente costruttivo riguardo parecchie tematiche importanti per i piloti. In considerazione di ciò, gli steward, hanno ritenuto di dover punire la violazione del codice, ma hanno pensato di infliggere solo una sanzione economica (per di più sospesa fino al termine del 2022).

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Sebastian Vettel (Aston Matin), quattro volte campione del mondo di F1

Ora, anche in questo caso, come detto per Perez, Vettel non ha rispettato a pieno i suoi obblighi di pilota ed è giusto sia stato sanzionato. Tuttavia, appare chiaro che ci sia qualcosa di sbagliato nel sistema. Non è normale che un top driver abbandoni una riunione dove si discute di temi riguardanti tutti i piloti, per poi ritrovarsi in privato a discutere con il Direttore di Gara.

Passiamo alla Sprint Race: Albon è stato sanzionato con 5 secondi di penalità + 2 punti patente per aver forzato fuori pista un avversario. Anche questa è una violazione del codice sportivo internazionale. Dalle immagini appare evidente come la difesa del pilota Williams su Norris, il quale tentava l’attacco all’esterno di curva 3, sia stata eccessiva e oltre i limiti del regolamento.

La McLaren dell’inglese si trovava completamente affiancata all’Alphatauri del pilota di origini thailandesi e Albon, allargando continuamente la traiettoria, ha spinto il rivale fuori pista (diversamente avremmo assistito ad un contatto tra i due). La scelta dei commissari è pertanto corretta.

Concludiamo con quanto accaduto la domenica: Gasly e Russell sono stati sanzionati con 5 secondi di penalità +2 punti patente per aver causato un incidente. Nel primo caso Vettel stava tentando l’attacco all’esterno di curva 4 su Gasly.

Ciononostante tra i due c’è stato un contatto e il tedesco è finito nella ghiaia. Considerato che il pilota dell’Alpha Tauri aveva parecchio spazio dall’altro lato, i commissari di F1 l’hanno giustamente ritenuto colpevole.

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il contatto tra Sebastian Vettel (Aston Matin) e Pier Gasly (Alpha Tauri)


Anche qui ci sarebbe da discutere: il francese non ha avuto il minimo danno mentre il rivale è andato subito un testacoda precipitando in fondo alla classifica perdendo un’enormità di tempo. Solo 5 secondi non sembrano sufficienti per il danno generato.

Nel caso del pilota Mercedes, poi, la dinamica è molto simile: nel primo giro Perez supera all’esterno di curva 4 l’avversario, il quale allunga di molto la frenata provocando il contatto con la Red Bull e, di conseguenza, compromettendo la gara del messicano. In questo caso, i 5 secondi sono già più accettabili: la manovra è avvenuta ad inizio gara, ma più di tutto, anche Russell ha subito un danno all’ala anteriore che gli ha fatto perdere tempo sia in pista, che ai box.

Da ultimo, vediamo il motivo per il quale i tre piloti saliti sul podio (Leclerc, Verstappen e Hamilton) si sono presenti davanti ai commissari per un’infrazione alle istruzioni in regime di parco chiuso, il che viola il codice sportivo internazionale come nel caso sopra citato di Vettel.

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Nella pratica, il delegato media ha riferito che, al termine della gara, i fisio e gli assistenti dei piloti sono entrati in regime di parco chiuso senza permesso. Questo va contro la procedura pubblicata per il corretto svolgimento delle operazioni relative all’evento. I commissari hanno quindi assegnato 10.000€ di ammenda ai rispettivi team; sanzione che è stata però sospesa per la restante parte del campionato…


Autore: Alessandro Rana – @AleRanaF1

Immagini: F1 FIA

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