venerdì, Aprile 19, 2024

Aston Martin AMR23: base solida, obbiettivo 4° posto, Alpine “sotto sorveglianza”

Aston Martin, un team di Formula Uno che pretende realizzare un grande salto di qualità rispetto alla stagione 2022. I grandi sforzi profusi durante l’inverno, al momento, hanno confermato i dati che sulla carta offrivano un netto miglioramento prestazionale. D’altronde, l’importante lavoro di restyling dedicato alla AMR23, bramava un determinato cambio di tendenza per correggere “situazioni progettuali” non all’altezza delle previsioni.

La prerogativa all’avantreno, allineandosi a filosofie più effettive, ha preso una direzione opposta. L’ala anteriore presenta una conformazione più tradizionale, abbandonando la particolare sagomatura denominata all’interno della factory “pepper wing”, ora più lontana dal piano di riferimento (asfalto) per facilitare la portata di flusso al di sotto della vettura.

Inoltre, lo schema sospensivo push-rod prevede un’ubicazione differente, tramite i triangoli che si trovano ora ancorati al telaio più in alto. Chiara scelta aerodinamica per ottenere maggiore pulizia dei flussi. Un cambio nei cinematismi che di fatto riposiziona il centro di rollio della monoposto.

Aston Martin
Fernando Alonso a bordo della sua Aston Martin AMR23 durante i test in Bahrain

La parte centrale prende grande spunto dalla Red Bull. Il pianale ricavato sugli inlet delle pance (scuola RB18) scinde i fluidi in entrata diretti verso i sidepod. Interessante lo svaso nella zona iniziale e quello superiore stile Ferrari che però lavora in maniera differente, utile per far scorrere l’aria verso la parte superiore del diffusore. Mentre il capò mostra una chiara configurazione downwash.

Il lavoro di fino svolto sul fondo mira a minimizzare il ristagno aerodinamico creato dal rotolamento delle gomme. Una configurazione “obbligatoria” che si uniforma alla scuola di pensiero generale, mescolando le soluzioni adottate da Ferrari e Red Bull durante la passata stagione.

Anche la zona della Coca Cola è stata rivista sull’ultima opera di ingegneria meccanica costruita a Silverstone, con un disegno dissimile se paragonato alla AMR22. Inoltre la sospensione posteriore a schema pull-rod, aerodinamicamente parlando, spinge il flusso vorticoso verso la beam wing per aumentare il carico.

A margine del riassunto “sbrigativo” in merito agli aspetti tecnici della vettura britannica, lo scritto odierno prosegue proponendo le informazioni racimolate durante gli ultimi giorni.

La nostra redazione ha raccolto diverse info utili a mettere il punto sulle attuali consapevolezze e relative speranze di tecnici e piloti verso l’imminente mondiale che, come sappiamo, prenderà il via nel prossimo week end in Bahrain.

Ci è stato riferito che le aspettative riposte dai media sulla vettura inglese sono troppo alte. Pensare che la AMR22 possa lottare e magari battere la Mercedes, attestandosi come terza forza del campionato, non corrisponde affatto alle loro prospettive. Sotto questo aspetto, prudenza a parte, sono i dati raccolti dal team a parlare.

Il lavoro svolto durante i test ha messo in luce una monoposto competitiva, senza dubbio migliorata rispetto allo scorso campionato. E malgrado in linea generale tutte le novità presentate non abbiano fornito particolari sorprese, confermando quindi gli auspici bramati, i piedi restano ben ancorati al terreno.


Aston Martin: Alpine sotto stretta sorveglianza

L’obbiettivo unico e verosimile recita un solo intento. Lottare per guadagnare in pista un chiara posizione in griglia da mantenere nel corso di tutto il campionato: “best of the rest”. In pratica, essere i migliori dopo i tre top team. Per farlo si dovrà battere la concorrenza agguerrita del midfield, consci che ogni piccolo dettaglio potrà fare una grande differenza.

Al riguardo c’è una scuderia in particolare che secondo Aston Martin potrebbe dimostrare molto più valore di quello espresso. Parliamo del team transalpino Alpine. La A523, oltre ad aver prodotto diversi long run notevoli con una buona amministrazione delle gomme, avrebbe volutamente messo in pratica un netto sandbagging per non dare riferimenti ai diretti competitor.

Aston Martin
Pierre Gasly a bordo della sua Alpine A523 durante i test pre stagionali a Sakhir

Al netto delle informazioni ottenute, come sempre, l’unico giudice supremo in Formula Uno resta il cronometro. Sarà pertanto il primo fine settimana agonistico del campionato 2023, oramai sempre più vicino, a corroborare le notizie raccolte da Formula Uno Analisi Tecnica.


Aston Martin: metodologia lavorativa e motore Mercedes

Considerando che il nuovo corpo normativo compie un anno di vita proprio in questi giorni, elementi come bilanciamento e messa a punto assumono un ruolo determinante sulle wing car 2023. Per questa semplice ragione, in Aston Martin si è lavorato parecchio durante la tre giorni di prove a Sakhir, con l’obbiettivo di mappare l’auto avvolta dal british racing green.

Operazione di cruciale importanza per creare i feedback imperativi che garantiranno uno sviluppo continuo e senza intoppi e, allo stesso tempo, definiranno la finestra operativa per ottimizzare il prodotto.

Aston Martin
la power unit che equipaggiava la Mercedes W13

Per il resto sono arrivate conferme incoraggianti dalla power unit Mercedes. Il reparto motori, a Brixworth, oltre a mantenere la grande affidabilità che abbiamo potuto osservare durante il 2022, ha reso più efficiente l’unita motrice M13.

Il risultato è stato ottenuto attraverso lo studio del software a “discapito” dell’hardware, modificato attraverso le clausole regolamentari concesse dalla Federazione Internazionale per il campionato 2023. Provvedimento, da quanto abbiamo appreso, in grado di valorizzare la competitività della power unit confezionata nel Regno Unito.


Aston Martin: i dettagli di Alonso, Vettel mai contattato

All’alba sei suoi quarantuno anni, il due volte campione del mondo “ovetense” affronta l’ennesima sfida della sua lunga e brillante carriera. L’ex ferrarista è un fenomeno. Lo ha dimostrato ampiamente in qualsivoglia militanza all’interno della F1. Lo ha fatto sempre con grande passione, mettendo in piazza tutto il proprio valore anche quando il volante stretto tra le mani offriva ben poco.

In Aston Martin si sono immediatamente “innamorati” di lui. Oltre alla simpatia espressa all’interno del team, l’impronta professionale dello spagnolo ha impressionato tecnici ed ingegneri.

Rapidità di apprendimento, velocità in pista pazzesca, grande naturalezza nel fornire feedback utili alla comprensione della vettura e una cura dei dettagli maniacale. Questo il biglietto da visita di Fernando Alonso Diaz.

Aston Martin
il pilota Aston Martin Fernando Alonso, bicampione del mondo di Formula Uno

Le molteplici abilità del “Nano”, unitamente al carattere combattivo e mai domo, forniranno un plus prestazionale a tutta quanta la scuderia. Ne sono fortemente convinti in Aston Martin avendo saggiato le sue doti quasi infinite. Un ingaggio che mira al futuro per velocizzare la curva prestazionale del team verso la vetta.

In ultima istanza una “curiosità” sul caso Lance Stroll. A seguito dell’incidente verificatosi in Spagna durante una sessione di allenamento in bici, in attesa dell’idoneità per tornare nell’abitacolo della AMR23 che potrebbe arrivare già domani, il suo posto, come accaduto nei test in Bahrain, sarà occupato dal pilota di riserva Felipe Drugovich se la FIA non darà il semaforo verde al canadese.

Durante l’ultima settimana diverse voci di corridoio avevano parlato di un abboccamento: il ritorno momentaneo di Sebastian Vettel. Notizia ripresa dai diversi quotidiani informativi che hanno cavalcato l’ipotesi. Peccato che il team di Sheldon Strulovitch, al secolo Lawrence Stroll, non abbia il benché minimo contatto con il pilota tedesco dallo scorso dicembre.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Aston Martin Alpine

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