Mercedes: l’errata correlazione dati produce il nuovo concept aereo

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Lewis Hamilton a bordo della Mercedes W14 - Gp Arabia Saudita 2023

Piani temporali. In Mercedes, in questa fase storica, ne coesistono due che non si intrecciano. Da un lato c’è la stretta attualità, ossia quella che racconta di una W14 che cerca di districarsi in difficoltà tecniche non risolvibili nel breve. Dall’altro c’è quello che riporta ad un cammino ormai impostato e che prevede la drastica rivoluzione del concept attuale per andare incontro ad una filosofia del tutto diversa. Probabilmente simile a quella adottata dalla Red Bull.

Inutile negarlo: una rivoluzione filosofica fatta in corso d’opera è un salto nel buio. Ma nonostante ciò si tratta probabilmente di una necessità. E questo dà la cifra di quanto siano grosse le difficoltà che la Mercedes sta incontrando nel far funzionare una macchina che si pensava molto più performante e che invece, alla riprova della pista, è stata bocciata sonoramente.

Brasile 2022. Probabilmente è questo il momento chiave, la cesura storica che ha mandato alla malora i piani degli uomini di Brackley. La W13, dopo un campionato di sofferenza, era riuscita a vincere con una doppietta convincente. Proprio questo elemento ha spinto gli ingegneri a proseguire sul concetto zero sidepod accantonando l’idea di andare nella scia di quanto fatto da Adrian Newey con la Red Bull RB18.

Sia i test invernali che il Gran Premio del Bahrain – e forse parzialmente anche le prime due ore di lavoro in Arabia Saudita – hanno raccontato che la strada imboccata è quella che porta alla sconfitta. Da qui la corsa rocambolesca ai ripari con il cambio di passo immediato. 

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Pit stop per gli uomini Mercedes – Gp Arabia Saudita 2023

Mercedes: Wolff pensa al futuro

Piani temporali, dicevamo. Toto Wolff è proiettato al futuro; piloti ed ingegneri di pista pensano a come tappare le falle avendo ben poco mastice a disposizione. Ormai è ufficiale: la Mercedes ha deciso di rivoltare come un calzino la vettura. Un processo iniziato due settimane fa e che porterà la W14, probabilmente ad Imola, ad abbandonare le sue peculiarità estetico-concettuali.

Quella di Wolff è un’ammissione piena, quasi una resa totale. Il concept a masse contenute non funziona. L’ex pilota austriaco lo ha detto senza nascondersi e probabilmente ha messo velatamente in stato d’accusa i suoi tecnici aerodinamici che hanno insistito su una siffatta filosofia nonostante il 2022 abbia detto che c’erano diverse criticità da superare.

Ci siamo impegnati a fondo, i dati che abbiamo estrapolato ci dicevano che la macchina funzionava. Ma siamo stati smentiti”. Questa la lucida fotografia del dirigente viennese ai microfoni di Sky. “Si può notare che le tre vetture più veloci hanno un concetto simile e che questo è molto diverso dal nostro. A un certo punto siamo giunti alla conclusione che abbiamo sbagliato“.

Il motivo per cui è accaduto – ha proseguito Wolff lo stiamo ancora analizzando perché seguiamo i dati e le simulazioni. Siamo stati fuorviati da quei dati. E tutti noi, coinvolti nel processo decisionale, siamo giunti alla conclusione che non possiamo continuare in questo modo. Abbiamo cercato di attenerci ai dati, ma non ha funzionato. E non vogliamo percorrere una strada a senso unico mostrandoci testardi. Non voglio perdere altro tempo“.


Mercedes: la correlazione dati è ancora un problema

Parole ferme, lucide e chiare, ma che fanno emergere qualche preoccupazione. Pare che la problematica che era venuta a galla nel 2022, ossia quella di una difficoltà di correlare i dati scaturenti dalle analisi computazionali a quelli provenienti dalla pista, resti invariata. L’obiettivo – e la cosa suona piuttosto sinistra – è quello di analizzare i dati per cavare il proverbiale ragno dal buco e di cercare di non allargare troppo la forbice in punti così da presentarsi tra qualche gara con una vettura che sia più vicina alla vetta. 

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Toto Wolff, team principal Mercedes AMG F1

Mercedes, quindi, non potrà fare altro che lavorare sulla sfera aerodinamica, perché Toto Wolff ha escluso categoricamente che si possano fare delle modifiche al telaio. Questo a causa della carenza di fondi determinata dal budget cap. Ma, a ben vedere, dal punto di vista telaistico non ci sono troppe preoccupazioni perché la stella polare è quella Aston Martin AMR23 che mutua dalla W14 diverse parti meccaniche che stanno funzionando in maniera puntuale. Quindi è chiaro che le criticità afferiscono alla sfera aerodinamica. Ed è là che lo staff guidato da Mike Elliot, con il prezioso e rinnovato contributo di James Allison, sta operando in questi giorni. 


Mercedes: anche Jeddah sarà una gara di sofferenza

Come detto in apertura, le necessità di lungo periodo non possono mettere in secondo piano le cogenze immediate. Che si chiamano GP dell’Arabia Saudita. Ieri la Stella a Tre Punte ha raccolto molti dati per massimizzare il pacchetto e per centrare il setup giusto. La Red Bull resta chiaramente davanti e la sensazione è che non sia la sola macchina a precedere le “Frecce Nere“.

Sia Hamilton che Russell hanno faticato in entrambe le sessioni pur completando i rispettivi programmi di corsa. Lewis, a motori spenti, ha ammesso che la macchina è difficile da guidare e che le difficoltà non saranno superate da un giorno all’altro.

Servono pazienza e realismo. Ciò di cui ha fatto ampio uso Andrew Shovlin, trackside engineer della Mercedes. “Dopo il Bahrain, siamo venuti qui con aspettative realistiche. Mentre il team, in fabbrica, sta lavorando duramente per sviluppare al meglio la vettura, il nostro obiettivo è stato quello di massimizzare il potenziale di ciò che abbiamo attualmente. Ci sono stati un paio di aggiornamenti programmati che sembrano funzionare bene. Ma non sono un passo enorme“.

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Toto Wolff, Andrew Shovlin e James Allison, Mercedes AMG F1

Le sessioni si sono svolte senza intoppi. Stavamo lottando con l’anteriore nella prima ora e forse lo abbiamo corretto eccessivamente per la seconda sessione”. Da qui le difficoltà di guida di cui parlava Hamilton. Il punto particolarmente debole è stato quello del giro push. Sul passo gara, come spesso accade in casa Mercedes, l’andamento non sembrava pessimo. Ma la macchina non era abbastanza facile da guidare. Questo l’aspetto su cui si è lavorato nella notte e sul quale si cercheranno conferme in chiave qualifica.

Giorni di tribolazioni per gli ex campioni del mondo che devono trovare una sintesi tra questi due piani temporali che al momento sembrano divergere. La stagione è in bilico tra la possibilità di reinserirsi nella lotta al titolo e quella di dire addio alla corsa per l’alloro iridato puntando tutte le fiches sul campionato 2024. Il che sarebbe un vero e proprio fallimento.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Mercedes AMG

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