domenica, Giugno 2, 2024

Mercedes: F1 “driven by data”, l’elemento alla base dei successi

Da anni il ciclo di vita di una monoposto di F1 viene supportato da piattaforme software e hardware, sempre più efficienti in termini di capacità computazionale e di archiviazione dei dati. Le moderne tecnologie dell’Information Technology sono diventate sempre più importanti nella disciplina del motorsport che da sempre è sinonimo di innovazione.

Ogni componente delle vetture viene progettato al calcolatore ormai da decenni. L’abolizione dei test in pista ha ampliato il perimetro di applicazione dei software nel ramo della simulazione, sia in fase di progettazione che di test virtuali, effettuati in simulatori simili a quelli un tempo in dotazione ai soli piloti nel settore aerospace.

F1
L’evoluzione delle tecnologie computazionali della McLaren – Credit McLaren Racing

Tra le applicazioni più data intensive utilizzate dai team di F1 c’è la fluidodinamica computazionale (CFD), uno strumento essenziale nel processo di progettazione e test. Si usa per simulare le performance di una parte o di un elemento di progettazione dell’auto in condizioni di gara. Le applicazioni CFD richiedono un’enorme potenza di elaborazioni, fino a 20 ore per ogni run.

L’ultima frontiera è la gestione delle strategie di gara in base a miliardi di data point che vengono rilevati dai sensori presenti sulle moderne F1. Ogni auto è dotata di oltre 500 sensori fisici e i dati raccolti durante una gara vengono attentamente esaminati dai membri del team che operano in più ambiti della progettazione. L’obiettivo mira a ottenere tutte le possibili informazioni in grado di migliorare le prestazioni per la corsa successiva e sul lungo periodo.

Per data point si intendono tutti i parametri utilizzati per individuare tendenze o modelli che possono essere usati per realizzare un’analisi predittiva. Ad esempio il livello di degrado dei pneumatici è monitorato attraverso sensori e rappresenta un parametro a volte decisivo per elaborare la finestra in cui effettuare un pit stop in relazione al distacco rispetto ai competitor.

Il responsabile dell’IT del team Mercedes, Michael Taylor, ha dichiarato che nei weekend di gara vengono mediamente acquisiti 7 miliardi di data point che, opportunamente aggregati, consentono di deliberare le strategie che pilota e muretto scelgono a seconda dello svolgimento della gara. Quando nei team radio ascoltiamo plan A, Plan B eccetera, si sta di fatto scegliendo uno dei modelli predittivi elaborati durante le libere attraverso lo studio di un’enorme mole di dati.

La formulazione in tempo reale sui dati trasmessi tramite i sensori delle monoposto ha cambiato radicalmente il modello decisionale degli strateghi che, da statico, è diventato quindi dinamico in funzione di numerose variabili che debbono essere elaborate in frazioni di secondo.

Per comprendere l’importanza dell’analisi predittiva sui dati raccolti in tempo reale, Taylor ci fornisce un ordine di grandezza sbalorditivo. L’ingegnere britannico ha affermato che nel processo di analisi dati sono coinvolte più di 400 addetti all’interno dell’organizzazione Mercedes F1.


F1/Mercedes: l’inarrestabile applicazione delle tecnologie IT in tutti i dipartimenti

Il responsabile del dipartimento IT del team Mercedes fornisce un ulteriore dato illuminante rispetto alla crescita esponenziale della analisi dati in F1. Sino a due decenni fa un team archiviava i dati di un weekend su un floppy disk. Per i più giovani è doveroso specificare che un floppy disk era una unità di memoria esterna dalla capacita di circa 1,4 mega byte, che oggi non riuscirebbe a contenere nemmeno un documento word costituito da un numero modesto di pagine!

Oggigiorno una scuderia crea enormi quantità di dati provenienti da fabbrica e pista che successivamente vengono elaborati di continuo da vari reparti e aree business. In media vengono prodotti 20 tera bytes di dati al giorno, un volume in crescita esponenziale negli ultimi anni. Il lavoro in galleria del vento e l’utilizzo dei software di fluidodinamica computazionale possono generare fino a 7 tera bytes di dati al giorno. La sola telemetria di una gara produce approssimativamente 400 gigabyte di dati.

Un’immagine del “Mobile Data Center” del vendor “Pure Storage” partner del team Mercedes

L’evoluzione dei sistemi di archiviazione da elettromeccanica a memorie allo stato solido, ha consentito ai team di creare dei veri e propri Data Center all’interno del motorhome. Una sorta di estensione delle tecnologie presenti nei “remote garage” direttamente sui campi di gara. Un asset che indica senza dubbio alcuno che la F1 del futuro sarà sempre di più “Driven by Data“.

In questo campo Mercedes ha mostrato una grande abilità. A livello strategico i tecnici di Brackley hanno spesso impartito sonore lezioni ai “cugini” della Ferrari durante le lotte mondiali, vedi 2017/2018. L’incetta di titoli durante l’era ibrida si basa su miliardi di data point, capaci di prendere la decisione corretta in una frazione di secondo. La semplicità è fondamentale in questo caso.

Stesso discorso relativo ai provvedimenti aero meccanici in corsa. La pluripremiata scuderia tedesca ha infatti mostrato una grande capacità di reazione, nel passato tramite innovazioni tecniche e continua a farlo nel presente, aspetto che possiamo constatare anche nell’attuale campagna agonistica tramite la correzione del tutto effettiva della W14.


Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Mercedes AMG F1 Team

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